Città, Tour a tappe

Itinerario di 1 settimana tra Marrakech e deserto

Ciò che non hai mai visto
lo trovi dove non sei mai stato
PROVERBIO AFRICANO

Si scrive Marocco, ma si legge spezie, colori, profumi, mercati e molto altro…già, perchè dietro al Marocco si nasconde un mondo affascinante, “un albero le cui radici sono in Africa e i rami in Europa” come disse Re Hassan II. Un viaggio in Marocco è un’esperienza unica che vi permetterà di scoprire una cultura così vicina geograficamente, ma anche così lontana e fare esperienze che non potete fare altrove.

Sono stata in Marocco a NOVEMBRE/DICEMBRE 2022 ed è stato il mio primo timbro sul passaporto! Già, ho deciso di iniziare proprio dal Marocco ad esplorare il mondo fuori dall’Europa, perchè dopo tanti viaggi in capitali e città più o meno vicine e affini all’Italia e dopo la pandemia mondiale finalmente era arrivato il momento di vedere un altro continente!

Utravel
Essendo la prima volta che viaggiavo fuori dall’Europa e volendo fare anche il giro nel deserto (che meritava un’organizzazione di base), ho optato per affidarmi ad un tour organizzato. Ho visto questa fantastica offerta di Utravel, un tour operator che si occupa di viaggi per under 30. La mia era una formula Easy Plus, ovvero una soluzione con un’organizzazione di base senza stress e preoccupazioni, ma con la possibilità di gestire il tempo come meglio si crede e in totale libertà. In questo caso, erano inclusi i transfer da e per l’aeroporto, 3 giorni di tour nel deserto con trasporto, guida locale parlante italiano, colazioni, pranzi e cene (escluse le bevande) e pernottamenti. Erano incluse inoltre le visite a Kasbah e siti vari durante i 3 giorni di tour e la cammellata al tramonto nel deserto. Dopo il tour, seguivano 3 giorni a Marrakech con pernottamento, colazione e cena incluse (sempre escluse le bevande) da gestire in questo caso totalmente secondo libertà personale. Il risultato di questa scelta è stato per me ottimo: permette di partire senza preoccupazioni, sapendo già quanto andrai a spendere, ma soprattutto con questa modalità si ha la possibilità di conoscere persone e di poter proseguire la vacanza insieme, come è avvenuto nel mio caso, oppure da soli o con la persona o il gruppo con cui si è partiti.

Di seguito troverete quindi le informazione del tour che io ho fatto, organizzato da Utravel e gestito da me gli ultimi giorni, ma ad ogni modo, anche se organizzaste tutto per conto vostro, potete seguire le stesse tappe per vivere un tour completo e ben organizzato.


Giorno 1

ARRIVO IN MAROCCO
I voli diretti Malpensa – Marrakech durano circa 3 ore, quindi il primo giorno è stato occupato dal viaggio e dalla sistemazione in albergo a Marrakech (il solito in cui sono stata anche gli ultimi 4 giorni).

● Trasporto dall’aeroporto
L’aeroporto è molto vicino al centro città, ad appena 6 km dalla città, per cui non dovrete calcolare tempi enormi per gli spostamenti.

Ci sono vari modi per raggiungere il centro città dall’aeroporto:
– l’autobus 🚐 , per chi vuole pagare poco, ma non ha nè fretta nè l’esigenza della comodità assoluta. Esiste una linea dedicata per l’aeroporto, ovvero l’Express bus L19 con partenze ogni 20/30 minuti dall’entrata principale, dalle 6 del mattino alle 23:30 della sera approssimativamente. In 20/30 minuti circa (traffico permettendo) raggiungerete il centro città. Il biglietto è acquistabile a bordo anche direttamente per andata/ritorno ad un prezzo conveniente. In alternativa, sempre per usare i mezzi pubblici ed ancora più economici, ci sono gli autobus di linea, che troverete fuori dai terminal (un po’ più lontani e appartati), in particolare la linea 11 che vi porterà nel cuore pulsante della città marocchina, Piazza Jamaa el-Fna. Attenzione perchè gli orari di questi autobus di linea e i tempi di percorrenza sono molto variabili: si tratta di una soluzione per chi ha pazienza e non vuole stare necessariamente troppo comodo.
– i taxi 🚖, un mezzo un po’ più costoso (ma comunque economico), ma sicuramente più comodo e veloce.
Anche se non avete prenotato, fuori dall’aeroporto troverete moltissimi taxi. Fate però attenzione alle truffe: molti sono taxi non autorizzati che vi proporranno corse gratuite per poi spillarvi molti più soldi di quelli che dovreste pagare. Rivolgetevi quindi a quelli ufficiali che potrete riconoscere per i mezzi di colore giallo con la scritta “taxi” superiormente. I prezzi sono di solito standard, ma siamo in Marocco, quindi provate subito a contrattare o comunque stabilite sempre il prezzo prima della partenza, per non imbattersi in spiacevoli sorprese. Da tenere presente che esistono due tipi di taxi: i petit e i grand, in base al numero di passeggeri che possono trasportare. Ovviamente in più siete e più risparmierete quindi tanto vale aggregarsi a persone che devono andare nella vostra stessa direzione, magari qualcuno conosciuto in aereo. In taxi calcolate una percorrenza di circa 15/20 minuti, quindi sicuramente più veloce dei bus.
– i transfer o i taxi privati, se volete il massimo della comodità o se i vostri voli arrivano o partono molto presto o molto tardi e non vi dispiace pagare qualcosina in più. Ecco la soluzione che, a patto di una spesa maggiore -ma pur sempre contenuta- vi permette di avere zero preoccupazioni e zero rischi di fregature: prenotate il vostro transfer/taxi privato prima del volo e troverete il vostro autista ad aspettarvi all’aeroporto, con pagamento già effettuato o prezzo già accordato. Inoltre non è detto che dobbiate prenderne uno privato, esistono anche soluzioni condivise che vi permetteranno nuovamente di risparmiare: facendo una veloce ricerca sul web, vedrete che una corsa costa sui 15-18€,da dividere tra i partecipanti. Considerando i prezzi, è la soluzione che maggiormente vi consiglio!

In ogni caso se non si è già pagato alla prenotazione, è sempre necessario cambiare dei soldi in aeroporto perchè quasi nessuno accetta carte di credito, tantomeno su autobus o taxi, anche se qualcuno potrebbe accettare euro (magari perdendoci qualcosina col cambio).


Giorno 2

DA MARRAKECH A OUARZARTE
Ecco che inizia davvero il viaggio, il percorso che, attraverso bellissime fermate e scoperte, ci ha portati nel deserto!
Noi avevamo un autobus privato, con autista e guida locale parlante italiano che ci hanno accompagnati durante questi 3 giorni, ma ogni tour organizzato nel deserto è quasi sempre strutturato nello stesso modo e molto spesso anche le tappe intermedie per raggiungerlo sono le solite visto che alcuni luoghi sono veramente dei must. L’alternativa è il noleggio di un auto a Marrakech e la prosecuzione in totale autonomia.

Partenza presto, perchè la giornata è lunga, ci aspettano 210 km e molti luoghi da vedere:
📌Argane Tichka Shop
Anche se non rientra tra i paesaggi o attrazioni imperdibili del Marocco, bensì si tratta solo di un negozio, dopo 90 km e 2 ore di strada in un paesaggio lunare una pausa è doverosa, quindi ci rechiamo in questo caratteristico e accogliente rivenditore di prodotti all’Argan. Ad attenderci ci sono delle donne che lavorano manualmente alla vecchia maniera il frutto dell’Argan, simile a un nocciolo con al proprio interno delle piccole mandorle. Queste donne si tramandano secondo tradizione i passaggi della lavorazione che portano a estrarne l’olio. Sarà possibile vederle all’opera, sedute in terra su grossi tappeti, ma anche assaggiare prodotti culinari ricavati dall’argan (oli, mieli e marmellate) e comprare ogni tipo di prodotto – da quelli cosmetici per pelle, capelli, unghie, ecc a quelli medicali, come l’olio al rosmarino per il mal di testa.

📌 Tizi n’Tichka
Si riparte, ma stavolta per veramente pochissimo, infatti in appena 10 minuti si può godere della vista di uno dei più alti passi di montagna del nord Africa con i suoi 2200 mt s.l.m. Anche se non si ha l’impressione di salire così tanto, portatevi qualcosa per coprirvi perchè una volta scesi dall’autobus per fare qualche foto sentirete soffiare un vento fresco e temperature sicuramente molto più basse di quelle trovate alla partenza a Marrakech. Per arrivare fino al passo, attraverserete impressionanti tornanti, godendo però di una spettacolare vista scenografica sulla natura incontaminata: questi sono paesaggi di montagna molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere, molto aridi e spogli, ma meravigliosi proprio per la loro peculiarità.
Godetevi il paesaggio, fate tante foto e poi pronti a ripartire!!

📌 Télouet
30 km son quelli che ci separano da Télouet, un particolarissimo villaggio berbero che sorge in prossimità delle Montagne dell’Alto Atlante. Apprezzabile già dalla strada principale che ci offre una spettacolare vista dall’alto del villaggio, è raggiungibile anche attraverso una deviazione che ci porta al suo interno, dove sorge un antica e imponente Kasbah. Questa era un tempo la residenza ufficiale del capo della tribù dei Galoui, ma è ad oggi disabitata.

🍽️  L’oasis D’or
Arrivati ad Ait-Ben Haddou 1 oretta più tardi ci siamo fermati prima a mangiare, perchè era già tardi e la tappa successiva avrebbe preso un po’ di tempo, quindi meglio farla a pancia piena! Ci siamo fermati a “L’oasis d’Or”, un ristorante abbastanza turistico, ma comodo per la visita della Kasbah di Ait-Ben-Haddou, praticamente attaccata.


📌 Ait-Ben-Haddou
Questo incantevole villaggio costruito di fango è Patrimonio dell’Unesco e il suo aspetto, nonchè la sua posizione ai piedi di un pendio ha fatto sì che diventasse un set cinematografico per moltissimi film come Lawrence d’Arabia (1962), Gesù di Nazareth (1977), Il gladiatore (2000) e per la serie tv Il trono di spade. Dopo l’avvento del turismo, dal declino si è passati all’istituzione di un vero e proprio villaggio-museo, con una quindicina di famiglie abitanti, alcune delle quali danno la possibilità di visitare le loro abitazioni, realizzate in un mix di fango, paglia e sassi. Quella di Ait-Ben-Haddou è sicuramente una delle kasbah più fotografate e uno dei siti più autentici e ben conservati del Marocco.

Ma cos’è una Kasbah? Letteralmente significa “fortezza”, “cittadella” e si tratta di un edificio, un castello o di cittadelle fortificate di origine molto antica, situate all’interno di una città. Costruite con mura alte e poche finestre, spesso sopra un pendio, si trovano in molti luoghi del Marocco da molti secoli.

📌 Kasbah Taourirt ad Ouarzazate
A 30 km da Ait-Ben-Haddou e non lontano dagli studi cinematografici Atlas, sorge Ouarzazate. La sua famosa Kasbah Taourirt era un tempo residenza del principe berbero El Glaoui, non più abitata dalla fine degli anni ’30. È stata invece trasformata in museo e utilizzata come ambientazione per numerosi film girati negli studi Atlas, paragonabili alla Cinecittà marocchina e uno dei più grandi studi cinematografici al mondo. La Kasbah si divide in due parti: una, con accesso libero, è in realtà un villaggio dove vive ancora la gente ed è visitabile sia individualmente che con accompagnatori locali che spesso parlano italiano, a cui basta dare una mancia. La seconda invece, accessibile dopo aver pagato un biglietto d’ingresso, comprende la parte più restaurata e l’antico palazzo, perfettamente conservato.

🛌 Per la notte ci siamo sistemati all’Hotel Karam Palace, a pochi passi dalla Kasbah. L’albergo è molto bello e curato, specie l’esterno che presenta una bellissima architettura e una grande piscina. Il cibo è buono e vario e il bar interno è anche uno dei pochi che vende alcolici, con una discreta carta di vini.


Giorno 3

IL DESERTO DI ERG CHEBBI
Risvegliati ad Ouarzazarte, è già l’ora di riprendere le valige e ripartire, visto che oggi è il grande giorno, ovvero quello che ci porterà nel deserto, per un’esperienza che, vi assicuro, sarà unica. Oggi sono 374 i km da percorrere, ma come nel giorno precedente, varie tappe ci porteranno fino alla destinazione.

📌Oasi del Skoura
Skoura è un’oasi che si trova alle porte della Valle del Dades, lungo la Strada delle mille Kasbah che da Telouet ci ha già portati a Ait-Ben-Haddou e poi ad Ouarzazarte, fino a qua. Si tratta di una grande distesa verde, formata da un palmeto lungo 25km e largo 10. Questa imponente oasi, distante circa 35km da Ouarzazate, è formata da ingegnosi sistemi di irrigazione sotterranei costruiti dai berberi per salvaguardare la poca acqua disponibile. Se volete visitarla, la più famosa kasbah è quella di Amridil, non lontana dalla strada principale.

📌Eau de Rose Artisanale Pure Naturelle
Percorsi altri 30 km circa si arriva nella cosidetta Valle delle Rose, così chiamata perchè in questo luogo durante la primavera nasce la rosa centifolia, conosciuta come Rosa di Maggio, che qua ha trovato l’ambiente ideale per crescere e prosperare. Se vi trovate qua nella stagione giusta, andate quindi a visitare Kellat M’Gounaun villaggio fortificato pieno di cespugli di rose. Altrimenti, se la vostra visita avviene in inverno come nel mio caso, potete accontentarvi di visitare uno dei negozi di articoli prodotti a partire da queste rose come Eau de Rose Artisanale Pure Naturelle.

📌Valle del Dades

Continuando il nostro percorso si entra realmente nella Valle del Dades, scavata dal fiume che porta lo stesso nome. Il massimo di questa erosione culmina nella parte più settentrionale, in quelle che sono chiamate Gole del Dades, un canyon scavato naturalmente nella roccia, raggiungibile tramite una deviazione di 25 km da Boulmane Dades.  Se invece andate di fretta o vi accontentate di vedere solo le altre Gole, quelle del Todra più tardi, potrete giusto fermarvi lungo la strada, nel punto indicato da Google come “Dades view“, per ammirare una vista mozzafiato.

🍽️ Annexe Yasmina Restaurant
Troviamo questo ristorante in città a Tinghir, ma in realtà si tratta di ciò che rimane del più noto e vecchio ristorante che si trovava presso le gole del Todra, chiuso qualche anno fa a causa di ripetute frane che lo hanno danneggiato e distrutto. Comodo e spazioso, anche per gruppi.

📌Gole del Todra

Come per il fiume Dadès e l’omonimo canyon, anche il fiume Todra ha scavato una gola, tra le più spettacolari che potrete vedere. In alcuni punti, queste gole misurano solo 10 metri di larghezza, ma le maestose pareti rocciose sono alte più di 160 metri su entrambi i lati. Negli anni il fiume si è inaridito, fino a diventare visibile solo nella stagione delle piogge, ma ovviamente nel corso dei millenni la portata e la forza di questi fiumi erano ben diverse e capaci di creare questo bellissimo spettacolo naturale.

📌Erfoud
Arrivati ad Erfoud, cittadina del sud del Marocco non lontana dal confine algerino, siamo quasi arrivati alla tanto attesa meta. Se potete, vi consiglio di portare solo uno zaino/piccolo bagaglio per la notte, invece che tutta la vaglia con cui siete in viaggio. È arrivato il momento di lasciare l’autobus e di salire su delle jeep che ci condurranno fino alle dune del deserto: circa 30/40 minuti di macchina, asfaltata prima e sterrata e sabbiosa poi, ci dividono dalla distesa sabbiosa. Mi raccomando di calcolare bene i tempi di percorrenza per il deserto, per fare in modo di arrivare in tempo per godersi il tramonto.
Già, perché di questa bellissima esperienza, di cui cerco di conservare ogni momento e ogni dettaglio, saranno però due le cose di cui non vi dimenticherete mai: il tramonto sulle dune, che cambieranno colore mano a mano che il sole scende come una palla infuocata e il cielo stellato, il più lucente e spettacolare che abbiate mai visto. Non vi dimenticherete mai di queste immagini e delle emozioni che vi faranno provare queste due viste.

📌 Erg Chebbi, Merzouga
Dunque, percorsa in jeep la strada in direzione Merzouga, vi ritroverete in mezzo a un paesaggio mozzafiato, inizierete a vedere qua e là dromedari, palme isolate, piccole costruzioni, fino a che davanti a voi vedrete solo sabbia, di un colore intenso e dalle forme sinuose.
Scesi dalla jeep, alle porte delle dune sabbiose, troverete dei beduini con i loro dromedari pronti a farvi vivere la classica esperienza nel deserto: occhiali da sole, turbante in testa, un po’ di crema solare e senza che ve ne siate accorti la popolazione del luogo vi accompagnerà sulla sella di un dromedario che prestò si alzerà sulle quattro zampe (non preoccupatevi, non sono così irruenti come si crede, basta reggersi bene alle corde!) e inizierà a camminare sulle dune. I dromedari sono in genere in coppia, legati alla corda impugnata dal beduino in testa, con magari un dromedario più piccolo in coda. Sarete catturati e ammaliati dal panorama circostante e dai suoi colori, che non si possono spiegare a parole. Fatta un po’ di strada, potrete scendere e i vostri accompagnatori saranno lieti di riempirvi di foto, chiedendo ovviamente una copiosa ricompensa economica alla fine, ma non potete non immortalare questi momenti. Dopodichè, lasciate cellulari e macchine fotografiche e godetevi il momento in cui il sole sparisce tra le dune di sabbia, mentre questa cambia infinite volte colore. Fidatevi, è un momento magico.

A questo punto tornerete indietro in sella al vostro dromedario e dopo aver contrattato con i beduini per la loro ricompensa, vi assegneranno dei campi tendati. Noi eravamo nel campo tendato della “Kasbah Leila” e devo dire che le “casette nel deserto” si sono rivelate molto al di sopra delle aspettative: mi aspettavo una situazione sì abbastanza confortevole, ma più simile a un’esperienza in campeggio, invece ho trovato delle sistemazioni di mattoni e ricoperte con tende, super riscaldate, con energia elettrica e soprattuto spaziosissime, con anche un bagno in muratura! Fantastico, forse fin troppo confortevole, al punto tale che, una volta sistemati a dormire, si perde un po’ la magia di sentirsi nel deserto perchè pare più di stare in una camera d’albergo.
🍽️La cena è avvenuta nell’antica Kasbah, con cucina tipica e prodotti di ogni genere, ma la parte più sorprendente è stato il ritrovo successivo intorno a un grande falò, intrattenuti dai beduini con musica tipica e balli coinvolgenti.
Sarà stata la musica, la magia del fuoco e il cielo stellato sopra di noi, ma ho delle immagini veramente stupende stampate nella mente. E quel cielo, chi se lo scorda più, mai viste così tante stelle, non finivano mai, e così lucenti, non riuscivo a staccare lo sguardo per smettere di guardarle. Meraviglioso. 


Giorno 4

RITORNO A MARRAKECH
Questa sarà la giornata più lunga e, ad accezione del risveglio, meno interessante, visto che ci aspettano 545 km per tornare a Marrakech.

📌Sveglia all’alba e colazione nel deserto
Svegliati alle 7 per riempirsi la pancia, ci siamo poi diretti sulle dune, stavolta a piedi, a veder sorgere il sole, che al contrario del tramonto, è timido e regala colori più rosati e tenui. Lo spettacolo è comunque magnifico, ma ben presto arriva l’ora di ripartire con le jeep in direzione Erfoud.

📌Macro Fossiles Kasbah, Erfoud
Tornati a Erfoud per riprendere l’autobus, facciamo subito una sosta in un negozio di fossili marini e creazione di oggetti che vanno dai piccoli souvenir a grandi piani da tavolo o lavabo per il bagno. Erfoud è infatti la “capitale dei fossili”, tanto che molti degli abitanti vivono grazie alle attività legate ai fossili. Erfoud è inoltre anche la città sede di un famoso festival internazionale a cadenza annuale nel mese di ottobre dedicato ai datteri.

📌 Rientro a Marrakech
La giornata trascorre poi in autobus, per praticamente tutta il resto del tempo, con varie tappe solo per rifocillarsi e andare in bagno. Se vi annoiate, guardate fuori dal finestrino: il panorama, arido e roccioso, è magnifico. Per il rientro, abbiamo utilizzato una strada alternativa, ovvero quella che passa per Alnif e Tamezmoute, per poi ricongiungersi ad Ouarzazate e continuare con la strada dell’andata.

🍽️ Kasbah Ennakhile
Ci siamo fermati in questo luogo per il pranzo, un ristorante con una bellissima visuale su un grandissimo palmeto. Il ristorante offre un menù da cui selezionare un antipasto e un piatto unico a scelta.

🛏️ L’albergo in cui abbiamo dormito il primo giorno e in cui siamo tornati per le ultime 4 notti è “Hotel Ayoub” in cui le camere sono bellissime, pulite e molto spaziose e il personale gentile. Nella struttura, distante 3,5 km dal centro città, è presente una sala da tè, una piscina esterna e una spa con hammam e centro massaggi.
Mi sono trovata bene nell’albergo incluso nel pacchetto, certo è che se avessi dovuto scegliere da sola, avrei scelto una sistemazione più vicina alla medina, magari un riad, l’abitazione tradizionale urbana, per vivere la vera e autentica cultura marocchina.


Giorno 5

MARRAKECH – I giorno: La Medina
Eccoci finalmente a visitare ed esplorare la “capitale del Sud Marocchino“, anche detta “la città rosaa causa dei palazzi color ocra rosati che caratterizzano tutta la medina, ma anche la parte più nuova della città. Marrakech, incontro culturale tra Africa, Arabia e Europa, è una città tra le più turistiche del Marocco, assaltata ogni anno dai turisti. I lussureggianti palazzi, la storia millenaria che trapela in ogni vicolo, la vivacità della medina, i profumi e i colori dei souk, rendono questa città unica.

Il primo giorno a Marrakech è dedicato alla scoperta del centro della sua MEDINA, ovvero la parte antica della città, risalente all’XI secolo e patrimonio dell’Unesco. Toglietevi dalla testa di seguire un itinerario preciso, perchè tra vie strette, mercati e confusione, perdersi sarà semplicissimo. Godetevi la Medina in ogni angolo e non abbiate paura di perdere la strada, vi porterà a scoprire qualcosa di entusiasmante in ogni vicolo, se invece proprio non sopportate l’idea di visitare questo luogo in modo casuale, scegliete una visita guidata in italiano.

📌Moschea della Koutoubia e Parc Lalla Hasna
Visibile da gran parte della Medina, questa moschea sarebbe letteralmente la “moschea dei librai” visto che questi vendevano le loro merci fuori da questo luogo. Si tratta della Moschea più importante di Marrakech. L’accesso, così come per tutte le altre Moschee – a eccezione di quella di Hassan II a Casablanca – è libero solo ai Musulmani, mentre gli altri si dovranno accontentare di ammirarla da fuori. Vale comunque la pena, perchè l’architettura è magnifica e il minareto ne è il suo punto forte, con i suoi 69 mt di altezza.
Attaccato alla Moschea, troviamo il Parco Lalla Hasna, un luogo piacevole dove rilassarsi e ammirare una bella vista della Moschea da una panchina del giardino.


📌 Piazza Jemaa-el-Fnaa

A pochi minuti dalla Moschea della Koutoubia, si trova il cuore pulsante di Marrakech, il suo simbolo e punto di riferimento: Piazza Jemaa-el-Fnaa.
Anche se il suo aspetto migliore si può ammirare solo col calare del sole, grazie al mercato serale che ogni giorno la riempie, già dalla mattina questa piazza è un via vai di persone, banchi di ogni genere, incantatori di serpenti e ambulanti con scimmie che fanno capriole in mezzo alla strada (non fotografatele se non volete essere infastiditi dalle richieste insistenti di soldi da parte dei possessori).
Passateci, ma promettete di tornarci più tardi per il tramonto, è un’esperienza unica!!!


📌 I Souk

Una volta entrati in questi mercati, cambierà innanzitutto la vostra idea di mercato e poi potranno succedere due cose: li amerete o li odierete. Già perchè personalmente ho amato l’atmosfera, l’autenticità, la varietà di questo luogo, ma la sua visita può risultare anche molto stressante e tortuosa. I souk sono i tipici mercati di Marrakech, il cuore degli scambi commerciali da secoli, oggi principalmente attrazione turistica.
Attenzione, perchè parlare di mercato è improprio, visto che ce ne sono a decine, con nomi diversi a seconda dei prodotti venduti. Entrati in un mercato, continuerete a vagare per le stradine e non vi renderete bene conto del passaggio da un souk all’altro, se non per i diversi prodotti che vedrete in vendita. Se ripenso alla mia visita, penso a tantissimi odori, colori, contrattazioni, penso ai motorini che sfrecciano in strade strettissime, alle urla dei mercanti e alle volte alla loro insistenza: spesso non sapevo dove mi trovavo e dove andare per proseguire, ma è stata un’esperienza unica. Se volete una visita più organizzata, ne potrete trovare a bizzeffe su internet, a partire da questa.
Tra i principali souk della città troviamo: il Souk El Attarin -il “Mercato delle Spezie”-, il Souk Haddadine -quello dei fabbri-, il Souk des Teinturies-dove vengono tinti capi di lana in grandi vasche-, il Souk Semmarine – che vende principalmente scarpe – il Souk Fekharine – che vende ceramiche, e tanti tanti altri!

📌 Madrasa di Ben Youssef
Probabilmente avrete visto delle foto di questo incantevole luogo, un ex collegio islamico detto appunto “Madrasa”, chiuso nel 1960 e riaperto al pubblico come attrazione nel 1982. L’architettura islamica emerge solo una volta entrati in questo luogo: tantissimi decori, in particolare nel cortile interno.
La scuola – la più grande del Marocco – poteva ospitare fino a 900 studenti, con le sue 130 stanze. E’ stata fondata dal sultano Abou El-Hassan a metà del XIV secolo.


📌 Il magico tramonto dalle terrazze di Jamaa el-Fnaa

Tra le cose da non perdersi a Marrakesh: ammirare il tramonto da uno delle tante terrazze che circondano Piazza Jamaa el-Fnaa. Noi abbiamo scelto il Café de la Place, ma poco cambia: entrate nel bar, chiedete di consumare un tè o qualsiasi altra cosa e guardate lo spettacolo di fronte a voi. I tramonti a Marrakech sono indimenticabili e l’atmosfera dalla piazza è magica, visto che contemporaneamente Jamaa-el-Fnaa si animerà con il mercato notturno e assisterete allo spettacolo dei muezzin, ovvero gli incaricati dalla moschea che dall’alto del minareto richiamano -attraverso megafoni- i fedeli alla preghiera cinque volte al giorno. Trovarsi in piazza a Marrakech significa sentirne molti contemporaneamente e trovarsi esattamente al centro tra loro. Nel frattempo, il sole starà tramontando lasciando impressi nella vostre menti bellissimi ricordi.


Giorno 6

MARRAKECH – II giorno
📌 Porta di Bab Agnaou
Le porte di Marrakech sono state fatte costruire dall’emiro allora al potere- Ali Ben Youssef- per difendere la città e non far entrare nessuno di notte, quando esse venivano chiuse. Le porte sono state costruite con una miscela di fango, paglia e calce, per circa 10 metri d’altezza, dotate di buchi per far entrare l’aria rinfrescante all’interno della città. Delle 12 porte originarie, 8 sono ancora in uso e quella di Bab Agnaou è quella che meglio si è conservata.

📌 Moschea di Moulay El Yazid
Andando verso le Tombe Saadiane, passerete per questa bellissima, anche se non famosa, moschea, anche nota come moschea Al Aadam o della Kasbah. Fu costruita tra il 1185 e il 1190 e recentemente ristrutturata, anche se visitabile solo dall’esterno per i non musulmani.

📌 Tombe Saadiane
Questo luogo ospitava le tombe della famiglia reale marocchina della dinastia sa’diana, dal XVI secolo e, vista l’importanza delle salme che ospitava, l’architettura e il design sono molto curati. Il ritrovamento di questo sito risale al 1917, scoperta dopo la quale sono state aperte al turismo. Non è un luogo molto grande, ma ha due sale principali di cui spicca in particolare la Camera delle Dodici Colonne, dove sono seppelliti il sultano Ahmad al-Mansur e la sua famiglia. La stanza è piena di decorazioni, stucchi, piastrelle smaltate e colorate come un mosaico. Le colonne e le lapidi sono realizzate con il marmo di Carrara.

📌 Palazzo El Badi
Poco lontano dalle tombe Saadiane, troviamo il palazzo El Badi, che io ho deciso di vedere solo da fuori, essendo la visita a pagamento, ma rimanendone solo i resti, nonostante fosse stato fatto costruire per mostrare la ricchezza del Sultano. Dopo la caduta dei Sa’adiani, il palazzo è caduto in rovina e i materiali preziosi al suo interno sono stati riutilizzati in altri palazzi della città.

📌 Mellah, il quartiere ebraico di Marrakech e la sua sinagoga
Mellah è il nome del vecchio quartiere ebraico della città di Marrakech, fatto costruire dai Sultani sa’adiani visto che al tempo la comunità ebraica era una risorsa finanziaria molto importante. Essi vennero “confinati” in questa zona non potendo acquistare edifici al di fuori del quartiere. Qua troverai vicoli molto stretti, ma soprattutto la sinagoga Slat al-Azama. A circa 200 metri dalla sinagoga si trova il Cimitero di Miara, il più grande cimitero ebraico del Marocco.


📌 Palazzo El Bahia

Il palazzo El Bahia rappresenta una delle architetture più importanti della città. Esso fu l’antica residenza del Visir, che da schiavo riuscì ad ottenere questa importante carica. Il palazzo, costruito alla fine del 1800 con l’intenzione di creare il palazzo più impressionante di tutti i tempi, è ad oggi ben tenuto, ma spoglio, poiché alla morte del Visir, molte persone e le donne che ci abitavano portarono via tutto (egli viveva in questa abitazione di 150 stanze insieme alle sue 4 spose e ben 24 concubine). Magnifiche stanze si alternano con meravigliosi spazi all’aperto e giardini, peccato solo per alcuni lavori nella corte principale al momento della mia visita.
Il costo della visita è di 70 Dirham.


📌 Hammam
Durante una vacanza in Marocco, non potete perdervi l’esperienza di un vero Hammam marocchino: qui è una vera e propria cultura. Un vero e proprio rito di pulizia, uno scrub completo che vi porterà via strati e strati di pelle con guanti passati con molta molta energia: non vi preoccupare se la pelle inizialmente diventerà rossa, state invece attente se avete una pelle molto sensibile. Preparatevi anche alle secchiate di acqua, lanciate come gavettoni a Ferragosto!


Giorno 7

ESSAOUIRA
Se volete fare una gita fuori porta, a circa 3 ore di autobus da Marrakech troverete questa incantevole cittadina portuale del XVIII affacciata sull’oceano, denominata anche Mogador e costruita con pesanti influenze europee (a causa della ristrutturazione affidata ad un architetto militare francese). Non ci si reca certo ad Essaouira per ammirare chissà quale monumento o museo, ma per assaporare l’aria di mare del Marocco, per rilassarsi con una bella passeggiata.

📌Le caprette sugli alberi di Argan
Nonostante sapessi della loro veridicità, ho dovuto vederle dal vivo per convincermi che le foto fossero vere: lungo la strada per Essaouira, a pochi km, sulla strada cominceranno ad apparire alberi di Argan e state pur certi che li riconoscerete subito, perché su di essi vedrete incredibilmente arrampicate e in perfetto equilibrio, decine di capre. Da anni infatti in questa zona, le capre sono state educate e abituate a salire sugli alberi, fino a 10 metri di altezza e rimangono lì, come appollaiate, in decine e decine sopra un albero solo. Non stupitevi se mentre sarete intenti a scattare foto, un abitante del luogo vi catapulterà una dolce capretta in braccio (ovviamente per chiedervi soldi in cambio successivamente). Non perdetevi assolutamente questa tappa.


📌 La Medina di Essaouira e il Souk

Dal 2001 la Medina di Essaouira è inserita nei patrimoni mondiali dell’UNESCO. Nonostante non sia enorme, è comunque affascinante camminare per le sue strade lunghe e strette, dove si respira un’aria tipicamente marittima, dove si cammina con calma, ci si gode il tempo e dove il turista si sente proprio in vacanza. Se partite dalla zona del mare, vi troverete prima nei pressi di Piazza Moulay Hassan, la piazza principale di Essaouira, da cui si snodano le varie stradine. I souk sono vivaci, vari, movimentati, ma finalmente non vi troverete assaliti dai motorini a destra e sinistra come a Marrakech.

📌Le Mura della città e i bastioni
Ad Essaouira non si può non costeggiare le mura difensive affacciate sull’oceano e salire sulla cosiddetta Skala de la Ville, ovvero l’imponente bastione panoramico. Lungo le mura, vedrete una distesa di centinaia di cannoni e l’effetto è davvero molto scenografico.

📌 Porticciolo e Porta di Bab El Marsa
Dirigendosi verso il porticciolo, si arriva prima davanti al Castello Reale, risalente al XVI secolo e poi a Bab El Marsa, l’antica porta d’ingresso al movimentatissimo porto. Qua sentirete proprio chiaramente l’odore di mare e di pesce fresco e vedrete tantissimi gabbiani che riempiono le stradine e le barchette parcheggiate a schiera.


📌 Spiaggia

Come non finire la giornata nella grossa spiaggiona di Essaouira, rilassandosi cullati dal rumore delle onde e, perchè no, nelle stagioni più calde, facendo un bel bagno (tenete conto che si parla dell’Oceano, quindi l’acqua non è caldissima). Potrete fare una lunga passeggiata o distendervi a prendere il sole e godervi l’atmosfera in attesa del rientro a Marrakech.

🍽️ DOVE MANGIARE AD ESSAOUIRA
Per il pranzo, vista la località dove ci trovavamo, abbiamo deciso di mangiare qualcosa di diverso, ovvero il pesce. Ci siamo diretti al Restaurant du Coeur, trovato su internet: devo dire che la qualità era ottima e il pesce era cucinato bene, alla marocchina, ovvero sempre con molte spezie, ma ben equilibrate. Unica pecca, il ristorante non è sul mare.


Giorno 8

RITORNO IN ITALIA
E’ arrivato il momento di tornare in Italia e con le stesse modalità dell’andata si torna all’aeroporto, arricchiti culturalmente da questo bellissimo viaggio in questa meravigliosa terra nord-africana!

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