Città, Europa

Itinerario di 3 giorni a Berlino

Io vidi Berlino e m’impressionò enormemente. Per la prima volta percepivo il ritmo, l’ebbrezza e il fermento della metropoli.

Gerhart Hauptmann

Berlino, capitale della Germania, è il cuore dello Stato tedesco, uno stato che ha scritto la storia. Nonostante la Seconda Guerra Mondiale e la distruzione di gran parte della città, la città è stata ed è in continua ricostruzione, infatti Berlino è una città la cui trasformazione che non si ferma mai! Oggi Berlino è una città che offre un mix tra classico e moderno, dal grande valore artistico tra musei, memoriali, murales ed è decisamente multiculturale e cosmopolita

Ho visitato Berlino ad APRILE 2023, approfittando del ponte della Festa della Liberazione. Vi serviranno almeno 3 giorni pieni, quindi se non avete aerei che arrivano presto la mattina e ripartono tardi la sera, vi consiglio di allungare ed in ogni caso fare almeno 3 notti, così da riuscire a visitare tutto.
In quanto al clima, Berlino non è mai molto calda, neanche in primavera, anzi devo dire che anche a fine aprile il clima era ancora rigido, come in inverno.
Nota negativa del mio viaggio è stata la costante presenza di lavori di ristrutturazione in molti degli edifici della città, che non mi han fatto godere a pieno le attrazioni: il Palazzo del Reichstag, Gendarmenmarkt, Alexanderplatz, il Duomo, sono solo alcuni dei monumenti occupati dalle impalcature durante la mia visita. Ciò in parte è dovuto alle enormi devastazioni subite dalla città durante la Guerra e quindi alle successive ricostruzioni e ristrutturazioni, ancora oggi in parte necessarie, mentre per altri versi è dovuto alla grande modernità che Berlino vanta e che necessita continue costruzioni.

MUOVERSI CON I MEZZI A BERLINO 🚉

Trasporto dall’aeroporto
L’Aeroporto di Berlino Brandeburgo è ben collegato con il centro città e ci sono varie possibilità e soluzioni, tra cui quelle più rapide ed economiche sono:

TRENO 🚃
Sotto al Terminal 1-2 si trova la stazione ferroviariaFlughafen BER – Terminal 1-2“, dalla quale partono treni ogni 20 minuti per il centro grazie alle linee S-Bahn S-9 e S-45 (la linea S9 è quella più utile per raggiungere il centro di Berlino, mentre la linea S45 può tornare utile per raggiungere i quartieri meridionali fino a Sudkreuz). Il tempo di viaggio dall’aeroporto al centro città è di circa 50 minuti e questi treni passano anche dal Terminal 5 (infatti le linee S9 e S45 sono anche il mezzo più rapido per i trasferimenti tra i terminal  T1/T2 e il terminal T5).

Prezzi (aggiornati a gennaio 2024):
Per un biglietto singolo della durata di 2 ore spenderete 3,60€ (2,50€ per i bambini dai 6 ai 14 anni), mentre il giornaliero, utile se poi dovrete riutilizzare la S-Bahn anche all’interno della città, costa 7,70€ l’intero e 5,30€ il ridotto. Questo biglietto vi permetterà di viaggiare per tutta la giornata di emissione e fino alle 3 del mattino del giorno seguente.
Ricordatevi che la città di Berlino è divisa in tre zone tariffarie denominate A, B e C e che l’aeroporto di Berlino si trova in zona C (questi infatti sono i prezzi per viaggiare in tutte e tre le zone).

TRENO RAPIDO 🚅
Esiste anche il treno rapidoAirport Express” con le sue 3 distinte linee (FEX, RE-7 e RB-14), che si differenziano tra loro per il fatto che la prima impiega circa 30 minuti per arrivare al capolinea di Hauptbahnhof (la stazione centrale), mentre le altre due ci mettono 5-6 minuti in più perchè fanno delle fermate diverse e aggiuntive (Ostbahnhof, Alexanderplatz, Friedrichstraße, Zoo, Charlottenburg e Spandau). Considerando tutte e tre le linee, ogni ora partono circa 4 corse dalle 4.30 del mattino fino alle 23:00.
I prezzi sono i medesimi del S-Bahn

AUTOBUS 🚌
Per chi preferisse l’autobus, o avesse necessità di prenderlo, esistono bus espressi (X7, che parte ogni 5 minuti e X71, che parte ogni 20) che collegano il Terminal 1 dell’aeroporto di Berlino con la fermata della metropolitana Rudow, senza soste intermedie, da dove è poi possibile prendere la linea della metropolitana U7.  Il viaggio dal Terminal 1 alla metropolitana di Rudow dura 18 minuti.
Si ha anche la possibilità di prendere autobus che collegano l’aeroporto alla città di Berlino effettuando invece fermate intermedie. In questo caso i bus partono e arrivano esclusivamente al Terminal 5 con frequenza ogni 20 minuti.
Infine, sono previsti anche bus notturni (N7 e N7X) da entrambi i terminal, che partono rispettivamente ogni 30 e 15 minuti.

Abbonamento ai mezzi pubblici
Esiste la possibilità, anche se io non l’ho sfruttata, di comprare la Berlin WelcomeCard per avere tutti i mezzi di trasporto pubblico inclusi nel prezzo e ricevere alcuni sconti su diverse attrazioni della città (degli esempi di siti in sconto al 25% sono: Zoo, Torre della Televisione, il Centro Anna Frank, Berlin Dungeon e alcuni ristoranti. Per l’elenco completo, visitate questo link).
Se conviene comprare la Berlin WelcomeCard o meno, dipende dalle intenzioni che avete e da cosa vi interessa visitare, infatti la maggior parte di attrazioni sono un po’ “di nicchia” e magari più adatte a chi ha già visitato Berlino e vuole vedere cose più particolari, ma appunto dipende dal tipo di turisti che siete!
Potrete acquistarla appena arrivati a Berlino, oppure ordinarla da prima e farvela spedire a casa.
I prezzi (aggiornati a Gennaio 2024) variano in base alla durata della carta che si vuole comprare, ma anche dalle zone che volete siano incluse:

Zone A-BZone A-B-C (incluso aeroporto)
48h26€31€
72h36€41€
72h + Isola dei Musei54€57€
4 giorni45€51€
5 giorni49€53€
6 giorni54€57€

Esistono anche due varianti della Berlino Welcome Card: la prima è la “Berlin Welcome Card BASIC“, disponibile nella versione da 72 ore (al prezzo di 10€) o in quella da 6 giorni (15€), la quale prevede gli sconti del 25% presenti anche nella versione base, ma non i trasporti.
La seconda variante è la “Berlin Welcome Card all inclusive“, la quale offre trasporti (anche per l’aeroporto), biglietti d’ingresso già inclusi per alcuni musei e per alcune delle principali attrazioni, non dovendo neanche fare le file. Inoltre, è incluso il tour di 1 giorno sul bus Hop-On Hop-Off e vengono offerti anche molti sconti per eventi e ristoranti. I prezzi ovviamente sono più alti: si parte da 99€ per 48h (59€ per bambini da 3 a 14 anni) fino ai 185€ per 6 giorni (85€ per bambini).


DORMIRE A BERLINO 🛌​
Per il soggiorno a Berlino vi consiglio di muovervi per tempo, essendo non particolarmente economica. Io ho scelto l’Hotel M68, prenotato tramite Booking a questo link: sebbene non fosse niente di speciale, aveva però quello che mi serviva, ovvero era spazioso, pulito e in una posizione comoda per visitare la città (a 10 minuti da Potsdamer Platz e a 5 dal Checkpoint Charlie).


Giorno 1

Il primo giorno, con l’intera giornata a disposizione o anche solo una parte (a meno che non vogliate visitare anche i musei), può essere dedicato a visitare il quartiere Mitte, o almeno la maggior parte di questo, con alcune delle attrazioni principali della città, tra cui il Duomo, l’Isola dei Musei e la Torre della Televisione, oltre a un luogo più insolito, ma da non perdere! Potrete fare l’intero percorso a piedi.

📌 Mercato dei Gendarmi
Non fatevi ingannare dal nome: non si tratta di un mercato, bensì di una piazza, la Gendarmenmarkt, tradotto in italiano con “Mercato dei Gendarmi”. La piazza prende il nome dal reggimento dei corazzieri Gens d’Armes, che si era stabilito sulla piazza fino al 1773, mentre l’appellativo di mercato è dovuta al fatto che la piazza ospitasse originariamente proprio un mercato, per poi andare distrutta quasi completamente durante la Seconda Guerra Mondiale. Ad oggi la piazza è stata completamente ristrutturata, anche se chi la visiterà fino almeno all’autunno 2024, troverà dei lavori di restauro, proprio come è capitato a me. Peccato per i cantieri, perchè la piazza è veramente bellissima, e lo si può vedere anche con i lavori in corso, sebbene sicuramente sarebbe un’altra cosa senza di essi.
Nella Gendarmenmarkt si trovano infatti due chiese gemelle costruite alle sue estremità, ovvero la chiesa francese e la chiesa tedesca, con al centro la Konzerthaus Berlin, la sala concerti più importante della città.

📌 Bebelplatz
Oltre ad essere una bellissima piazza, spaziosa e aperta e con dei bellissimi monumenti, Bebelplatz (o Piazza Bebel) è nota per dei tristi eventi risalenti al 1933, a causa del Rogo dei Libri. Il 10 maggio infatti, in questa piazza vennero bruciati migliaia di libri censurati dai Nazisti, come quelli di Karl Marx, Heinrich Heine o Sigmund Freud. Per commemorare l’evento e il suo peso culturale, al centro della piazza è stata posta una lastra di vetro con uno scaffale vuoto.
Oltre a questo, la piazza ospita il Teatro dell’Opera, la Cattedrale di Santa Eduvigis, ovvero la chiesa Cattolica Romana più antica della Germania e l’Università Humboldt.

📌 Isola dei Musei
Si chiama Isola dei Musei proprio perchè è un grosso complesso di Musei costruiti su una piccola isola della Sprea (il fiume della città) in epoca prussiana tra il 1824 e il 1930 e dichiarato Patrimonio mondiale dell’UNESCO.
In tutto, il complesso è formato da 5 musei (tra cui il Museo di Pergamo, chiuso fino al 2027 per un’ampia ristrutturazione, per adesso sostituito dall’edificio “Pergamon Museum – Il Panoramadedicato a mostre temporanee) e uno spazio espositivo e di accoglienza, la James-Simon-Galerie.
Il complesso ospita nel Neues Museum anche il famoso busto di Nefertiti, che ha più di 3.000 anni.
L’Isola dei Musei fu devastata dalla guerra e poi ricostruita anche se parte del Neues Museum rimane distrutto.
Se anche non vi interessa o non avete tempo per visitare i musei, l’area è molto bella e suggestiva da vedere, specie al tramonto con i riflessi nel fiume degli edifici.

📌 Duomo
Il Duomo di Berlino, uno dei suoi simboli, è il più grande luogo di culto protestante della città. E’ inoltre ispirato al rinascimento italiano e sede di sepoltura della famiglia reale prussiana degli Hohenzollern (qua si trovano più di 90 tombe).
La struttura esisteva già nel 1465, quando qui sorgeva una cappella di Corte, ma la costruzione del Duomo iniziò invece nel 1747, per essere completata solo nel 1905. Purtroppo, come molti edifici della città, fu gravemente danneggiato durante la Guerra e infatti venne chiuso fino al 1993 e restaurato fino al 2006 (ancora oggi seguono lavori di restauro come quelli che ho trovato io durante la mia visita).

Prezzi (aggiornati a gennaio 2024):
Se volete entrare nel Duomo (io non l’ho fatto), potrete godervi la vista su Mitte da 114 m d’altezza e solo dopo aver salito 270 gradini.
Il Duomo è aperto dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 17.00 e la domenica dalle 12 alle 17 e i prezzi vanno da 9€ per l’intero e 7€ per il ridotto (nel prezzo sono comprese audioguide in tedesco, inglese, italiano e spagnolo e volendo sono disponibili visite guidate)

📌 Municipio Rosso
ll Rotes Rathaus, che letteralmente significa “Municipio rosso”, è la sede del governo della città. L’edificio prende il nome dai mattoni rossi che ne rivestono la facciata. Fino alla fine della Seconda guerra mondiale è stata la sede ufficiale del Sindaco della Grande Berlino, ma dopo la divisione della città, solo dal 1° ottobre 1991 il governo di tutta Berlino è tornato al Rotes Rathaus, rappresentando simbolicamente la ritrovata unità della città.

📌 Torre della Televisione
L’Antenna venne commissionata nel 1964 da Walter Ulbricht, segretario generale del partito socialista, per dotare la Germania Est di un proprio sistema televisivo e per mostrare alla Berlino dell’Ovest lo sviluppo tecnologico raggiunto, infatti la torre si sarebbe dovuta vedere anche al di là del Muro.
Se si desidera visitarla, per raggiungere la piattaforma panoramica sferica situata alla sommità della Torre è possibile salire 986 scalini, ma niente paura: nel corpo centrale ci sono anche due ascensori che raggiungono l’altezza in appena 40 secondi. 
Con i suoi 368 metri complessivi è il quarto edificio per altezza di tutta Europa e il primo tra quelli aperti al pubblico, si può vedere fino a 42 km di distanza. Nella sfera è presente anche un ristorante che ruota in senso orario intorno all’asse dell’Antenna compiendo un giro completo ogni ora.

Prezzi e orari (aggiornati a gennaio 2024):
Potrete salire sulla panoramica torre della Televisione tutti i giorni (eccetto il 16 aprile e il 12 novembre di ogni anno, per manutenzione). Da Marzo a Ottobre gli orari di apertura sono 9-00 (con ultima salita alle 23:30), mentre da Novembre a Febbraio 10-00 (con ultima salita sempre mezz’ora prima della chiusura).
Nota dolente il prezzo, infatti il biglietto intero costa 22,50€, ridotto a 13,50€ per bambini da 4 a 14 anni, gratis per i minori di 4 anni. Pagando 4-5€ in più avrete il biglietto saltafila e assicurato, raccomandato per evitare di arrivare alla Torre e trovare i biglietti esauriti o dover aspettare molto tempo, specie in alta stagione.

📌 Alexanderplatz
Vicino alla torre, si trova Alexanderplatz, sicuramente una delle piazze più famose di Berlino, ma ahimè anche questa in ristrutturazione durante la mia visita. La piazza prende il nome dallo Zar Alessandro I che nel 1805 visitò la città, allora capitale della Prussia.
Alexanderplatz è soprattutto importante per essere diventata un grosso snodo ferroviario e un centro del commercio, grazie alla realizzazione del mercato centrale al coperto e del grande magazzino Titz. Le strutture attuali però vennero tutte costruite negli anni ’60, dopo la distruzione della piazza avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale.
Io purtroppo non ho potuto apprezzare questa piazza perché completamente in ristrutturazione durante la mia visita e occupata da impalcature, ma l’unica cosa che ho potuto vedere è stato l’Urania Weltzeituhr, un orologio progettato dal designer Erick John, il quale indica l’orario di tutto il mondo, comprese le città di Gerusalemme, San Pietroburgo e Città del Capo, aggiunte negli ultimi anni ’90, visto che inizialmente erano state tralasciate per motivi politici.
Il progetto pensato per la piazza prevede di costruire ben 13 grattacieli per trasformare completamente questo luogo visto che adesso, secondo molti, non ha niente di speciale da vedere.

📌 39 Rosenthaler Straße
Questa è una chicca di Berlino che non dovete assolutamente perdervi! Si tratta di una strada piena di murales, graffiti, rappresentazione della street art tedesca. Ad accogliervi un’arcata da cui sembra di entrare in una normale viuzza, invece vi assicuro che rimarrete a bocca aperta.
Le pareti sono veramente piene di murales di ogni tipo, da animali a volti più o meno famosi, come quello di Anna Frank, fino a quadri rivisitati, come quello della Ragazza con l’orecchino di perla. Vi potrete anche fermare in uno dei bar presenti e sorseggiare una birra sulle panchine all’aperto, in mezzo a tutti questi capolavori artistici.
Non si potrebbero fare foto, quindi se volete qualche ricordo, siate discreti!!
COME TROVARE LA VIA: non è così facile trovare la via se non si hanno indicazioni precise. Infatti, inserendo l’indirizzo, il navigatore non troverà l’accesso alla strada, bensì vi manderà verso le strade limitrofe e probabilmente potreste impazzire a cercare l’accesso come ho fatto io. Niente paura: vi dirò precisamente dove andare! Potete cercare su Google Maps “Museum Blindenwerkstatt Otto Weidt” oppure “Pasaje Arte Independiente“. Se aveste ancora problemi, cercate il negozio Apple in Rosenthaler Straße 44, 10178 Berlin, Germania e attraversate la strada, così da trovare l’arcata proprio di fronte a voi.


Giorno 2

Il secondo giorno l’ho dedicato a visitare dei nuovi quartieri per scoprire parte della storia della Germania Nazista e ho terminato di vedere il quartiere Mitte con alcuni dei monumenti principali di Berlino: la Porta di Brandeburgo e il Palazzo del Reichstag. L’itinerario di questa giornata si può fare interamente a piedi, visto che le distanze sono brevi.

📌 Chechpoint Charlie

Questo luogo potrebbe sembrare abbastanza insignificante se non si conosce la sua storia: infatti Chechpoint Charlie fu il simbolo della divisione della città, visto che qua era eretto il cartelloYou are now leaving the American sector” e quindi ha rappresentato il punto di passaggio tra le due facce di Berlino.
Chi voleva passare nella comunista Berlino est doveva passare da una guardiola di legno, ad oggi abbattuta, mentre rimane una copia della segnaletica del tempo e la ricostruzione di un piccolo prefabbricato circondato da sacchi di sabbia. Questa guardiola era in totale contrasto con il posto di blocco della Germania dell’Est, dotato di barriere di cemento e controlli molto più stretti.

📌 Topografia del Terrore
Continuando sul filone della scoperta della storia della Germania Nazista, ci rechiamo alla Topografia del Terrore, mostra a cielo aperto (e in parte anche al chiuso), nella stessa luogo dove sorgeva la sede della Gestapo (ovvero la Polizia segreta di Stato) e del sua carcere, ma anche la sede del comando delle SS e della cancelleria del Reich, dal 1933 al 1945.
Con la mostra permanente allestista (progettata nel 1987, ma inaugurata nel 2010), viene documentata l’atroce storia svoltasi proprio in quei luoghi da cui veniva guidata la politica di sterminio e di persecuzione nazionalsocialista. In questo luogo è stato conservato perfino un pezzo del Muro di Berlino.

Prezzi e orari (aggiornati a gennaio 2024):
La mostra è visitabile dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 20L’ingresso è gratuito e sono organizzate visite guidate su richiesta.

📌 Potsdamer Platz
Al contrario di quello che suggerisce il nome, la Postdamer Platz di Berlino è più una zona che una piazza e in particolare è la zona dei grattacieli e delle innovazioni architettoniche. Postdamer Platz è poi il luogo simbolo della nuova Berlino riunificata, infatti è l’esempio di come, dopo la caduta del Muro, la città sia diventata la “Nuova Berlino”, moderna e all’avanguardia, proprio nello stesso luogo in cui sorgeva il Muro fino al 1989.
Le tre principali aree che compongono l’area sono Daimler City, Sony Center (dove ho trovato gli ennesimi lavori di ristrutturazione) e Besheim Centre.
Una curiosità: è possibile vedere ancora oggi è il primo semaforo d’Europa, che veniva azionato manualmente nel passato.

📌 Museo dei Film e della Televisione
L’altra attrazione di Potsdamer Platz è la Filmhaus, all’interno del Sony Center: il Museo dei Film e della Televisione, fondato nel 1962, ripercorre la storia del cinema tedesco.
Devo dire la verità: non essendo una grande appassionata di cinema, ma soprattutto non conoscendo quello tedesco, il museo non poteva che stupirmi con intrattenimento, un’architettura interessante e stuzzicanti giochi multimediali. Però, a parte una sala con specchi e schermi che creano un bel gioco di riflessi, non mi è rimasto impresso molto, quindi personalmente non lo consiglierei (anche perchè si impiegano 1-2 ore per vederlo e io le avrei spesi più volentieri altrove).

Prezzi e orari (aggiornati a gennaio 2024):
Se invece siete interessati, il museo è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 18 e organizza visite guidate il sabato alle 16 e la domenica alle 14, a eccezione di luglio e agosto.
Il prezzo del biglietto è di 9€.

📌 Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa
Il Memoriale si trova vicino alla Porta di Brandeburgo ed è stato costruito tra il 2003 e il 2005 per ricordare gli ebrei perseguitati e sterminati. A comporlo, 2.711 blocchi di cemento di diverse misure che formano una sorta di labirinto, senza un ingresso e un’uscita predefinite.
Il monumento è affiancato dal “Luogo dell’informazione“, che si trova sotto al Memoriale e che documenta gli eventi storici atroci avvenuti (è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18)
Il monumento ha opinioni contrastanti tra i visitatori: alcuni la definiscono un’esperienza profonda e per altri è un brutto luogo, anche un po’ fuori luogo. Io non mi sono fatta un’idea precisa: certo è che per un periodo e un evento di questa portata, secondo me poteva essere costruito qualcosa di più toccante e meno “architettonico”, pur nella sua semplicità. Non mi ha emozionata e neanche turbata, come forse avrebbe dovuto.
Detto questo, sicuramente è una tappa del tour di Berlino da non perdere, anche solo per farsi una propria idea!

📌 Porta di Brandeburgo
La Porta di Brandeburgo, simbolo indiscusso della città, è anche l’unica porta della città di Berlino che si è conservata. La Porta fu costruita dal 1788 al 1791 sul modello delle Acropoli ateniesi. Quando la Germania è stata divisa e il muro costruito, la Porta si è ritrovata a Berlino Est e in una zona inaccessibile lungo il confine: ecco perchè è diventato il simbolo della Germania divisa. Infatti fu proprio qua che il Presidente americano Ronald Reagan pronunciò le famose parole: “Signor Gorbačëv apra questa porta! Signor Gorbačëv, abbatta questo muro!
Ma il monumento è anche il simbolo della riunificazione: a dicembre 1989, a due mesi dall’abbattimento del muro, fu riaperta ufficialmente la Porta di Brandeburgo, per poi festeggiare qua, finalmente tutti insieme, il Capodanno.


📌 Palazzo del Reichstag
Dopo la riunificazione della Germania, venne scelto il Palazzo dei Reichstag come sede del parlamento tedesco (Bundestag).
La costruzione del palazzo iniziò il 9 luglio 1884 con l’Imperatore Guglielmo I, non molto convinto del progetto, che prevedeva pure che la cupola superasse l’altezza del proprio castello. I lavori finirono poi 10 anni dopo sotto l’Imperatore Guglielmo II, al quale non piaceva il progetto come al suo predecessore.
Nel 1933 fu appiccato un incendio, in circostanze misteriose, che distrusse sia l’aula delle assemblee che la cupola. L’evento servì ai nazionalsocialisti come pretesto per screditare i propri oppositori politici e per dare avvio all’ascesa del partito. Il palazzo si trovò poi nella Berlino Ovest dopo la divisione, ma nel frattempo era stato fortemente bombardato e ricostruito senza cupola.
Quando tornò a essere sede del Parlamento, vennero fatti ulteriori lavori di restauro e fu ricostruita la cupola, in una chiave totalmente nuova, così come la vediamo oggi: fu costruita interamente in vetro e percorribile dall’interno grazie a una scala a spirale che porta a uno dei punti panoramici più belli della città.
Ad oggi il Reichstag è visitabile, o meglio sono visitabili la sua cupola e terrazza, facilmente raggiungibili con un veloce ascensore. La salita è assolutamente obbligatoria!

Prezzi e orari (aggiornati a gennaio 2024):
L’ingresso alla cupola e alla terrazza del Reichstag è sorprendentemente gratuito, ma è obbligatorio prenotare in anticipo la visita online. Se non trovaste biglietti o vi scordaste, potrete prenotarli (fino a due ore prima della visita) vicino alla sede del Parlamento, ovvero nelle stazioni di servizio al Berlin Pavillion.
La cupola è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 24, con ultimo ingresso alle 22.

📌 Großer Tiergarten e Colonna della Vittoria
La giornata può essere stata stancante, è vero, ma se ancora avete voglia di camminare un po’ o se anche, prendendo un mezzo, avete voglia di fare un’ultima tappa, ecco per voi la Colonna della Vittoria: se ci
arrivate a piedi, passarete da Großer Tiergarten, il giardino più grande di Berlino, che collega la porta di Brandeburgo proprio con la Colonna e che, se percorso tutto, porta anche fino allo Zoo (considerate che il giardino è talmente grande che tra lo Zoo e la Porta ci sono 3,5 km di percorso!)
La Colonna della Vittoria (Siegessäule), alta 67 m, si chiama così perchè costruita come simbolo della vittoria militare prussiana nel XIX secolo. E’ un monumento panoramico per i turisti (ci si può salire) e un simbolo della comunità gay, tanto che è qua che terminano le celebrazioni della Techno Love Parade. Prima del 1938 la Colonna si trovava di fronte al Reichstag, ma fu spostata dai Nazisti.
La Colonna si trova in mezzo a una enorme rotonda a 5 vie, senza attraversamenti pedonali: per raggiungere la Colonna dovrete accedere da un sottopasso pedonale ai lati della rotonda.

Prezzi e orari (aggiornati a gennaio 2024):
La Colonna della Vittoria è aperta, per le salite, nei seguenti orari:
da aprile a ottobre, dal lunedí al venerdí dalle 9.30 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 19
da novembre a marzo, dal lunedí al venerdí dalle 9.30 alle 17, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 17.30
L’ingresso costa 4€ e, sebbene la cifra irrisoria, io ho deciso di non salire visto che avevo già visto la città dall’alto dalla cupola del Reichstag, quindi ho risparmiato soldi e fatica!


Giorno 3

Il terzo ed ultimo giorno l’ho dedicato a due tappe molto famose della città: il quartiere Friedrichshain con il suo memoriale/galleria d’arte all’aperto East Side Gallery e i suoi dintorni e il famoso Zoo di Berlino.
Questi luoghi sono effettivamente lontani sia dal centro che tra loro, quindi in questa giornata vanno usati i mezzi e, proprio per questo motivo, li ho riuniti nella stessa giornata così che gli altri giorni ci fossero solo tappe da percorrere a piedi e in questa giornata fosse realmente conveniente fare anche un abbonamento giornaliero ai mezzi. Ognuna delle tappe merita una buona mezza giornata, quindi non prendete altri impegni e non aggiungete troppe altre tappe.

📌 Oberbaumbrücke
Per raggiungere il quartiere Friedrichshain il modo più veloce è la metropolitana, attraverso la linea U1 e U3. Questa vi lascerà alla fermata “U Schlesisches Tor“, proprio di fronte alla prima attrazione della giornata, ovvero il Oberbaumbrücke, un ponte a due piani costruito sulla Sprea nel 1896 proprio per collegare i quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è stato chiuso perché Kreuzberg faceva parte di Berlino Ovest e Friedrichshain di Berlino Est.
Attraversate il ponte, godetevi l’atmosfera e raggiungete l’altra sponda: siamo pronti per l’altra tappa!

📌 East Side Gallery

Appena arrivati al di là del ponte, giriamo a sinistra: pochi passi più in là inizierà un muro, che non potrete confondere con altri, anche perchè la prima scritta, nera su muro bianco è proprio “East Side Gallery”. Si tratta di un tratto di 1,3 km del muro di Berlino, che apparteneva alla ex Berlino est, trasformato nella più grande galleria d’arte all’aperto del mondo, con i suoi oltre 100 dipinti murali originali.
E’ nato grazie al fervore e all’entusiasmo successivo alla caduta del muro, quando artisti proveniente da ogni parte del mondo arrivarono a Berlino per celebrare la ritrovata libertà e riconciliazione e per dare un messaggio di speranza a tutto il mondo.

Alcune opere sono diventate famosissime, come “The Mortal Kiss” di Dimitrji Vrubel, considerato addirittura il murales più famoso al mondo, che raffigura il bacio sulla bocca tra Erich Honecker, presidente della DDR (l’ex Repubblica democratica tedesca) e il leader sovietico dell’URSS Leonid Breznev. Il bacio era realmente avvenuto nel 1979, ben 10 anni prima della caduta del Muro, in occasione del trentesimo Giorno della Repubblica, la festa che celebrava la divisione tra le due Germanie e Vrubel ha voluto rappresentare il momento sul Muro.

📌 Markthalle Neun
Si sarà fatta l’ora di pranzo, quindi quale idea migliore se non quella di visitare uno storico mercato e approfittarne per mangiare qualcosa. Il mercato è veramente antico, ma ha riaperto al pubblico da poco più di 10 anni, per l’esattezza da ottobre 2011, esattamente 120 anni dopo la sua inaugurazione. Il mercato offre tipica cucina tedesca, stili culinari moderni (come la dieta paleo) e piatti internazionali.
Il mercato organizza anche eventi gourmet (o eventi serali/notturni) e ospita eventi annuali come il Festival del Formaggio, quello del Caffè e tanti altri. Il mercoledì invece è dedicato allo street food.


📌 Zoo di Berlino
Se, come me, arrivate dalla East Side Gallery, potrete arrivare allo Zoo di Berlino (che si trova dalla parte opposta rispetto al centro città) usando le linee della metropolitana U1 e U3 scendendo alla stazione Wittenbergplatz oppure il bus M29, facendosi poi rispettivamente 8 e 6 minuti a piedi. Se invece arrivate da altre zone, potrete usare anche le linee metropolitane U2 e U9, scendendo a Zoologischer Garten. Nella stesso sito però, ferma anche la linea suburbana del treno, infatti proprio accanto allo Zoo troverete la stazione ferroviaria Bahnhof Berlin-Zoologischer Garten (per gli appassionati, la stazione è il luogo dove Christiane F. si procurava l’eroina e proprio per questo il libro e l’omonimo film portano il nome di “Noi, i ragazzi dello Zoo di Berlino”)

In qualunque modo arriverete, sappiate che il giardino zoologico ha due grandi ingressi: la Porta del Leone, in Hardenbergplatz e la Porta dell’Elefante, più vicina all’Acquario, in Olof Palme Platz.
Lo zoo di Berlino gode di una fame internazionale, che lo porta ad avere circa 3 milioni di visitatori l’anno, grazie sia alla sua storia (è lo zoo più antico della Germania, aperto nel 1844) sia alla enorme varietà biologica che ospita, composta da circa 1500 specie diverse, per un totale di circa 14mila animali.
Ospita molti esemplari unici e che non si trovano in ogni zoo, come orsi polari, panda e pinguini. Inoltre, sono previste attività interessanti, come le somministrazioni dei pasti agli animali (per non perdervele, controllate sul sito ufficiale).
Lo zoo ha ospitato animali “popolari” come l’orso polare Knut, accolto nel 2006 e morto nel 2011 e del panda gigante Bao Bao, morto nell’agosto 2012 e simbolo dello zoo per diversi anni.
Accanto allo zoo troverete anche l’acquario, dove potrete scegliere se andare o meno, con un sovrapprezzo.

Per quanto riguarda la mia impressione, non posso dire che lo zoo non mi sia piaciuto, anzi ne ho apprezzato specialmente l’architettura curata che ricorda il Paese di origine di molti animali, ma devo dire che mi sarei aspettata qualcosa di più, specialmente se paragonato con giardini zoologici come il Bioparc di Valencia, un posto che, al contrario di questo, mi è rimasto nel cuore per la sua particolarità (ve ne ho parlato qui). Questo zoo è grande, variegato, ma non mi ha lasciato molto, quindi se riuscite visitatelo, ma secondo me se avete poco tempo è una tappa trascurabile.

Prezzi e orari (aggiornati a gennaio 2024):
Lo zoo, specie durante l’alta stagione, può essere affollato quindi intanto consiglio di visitarlo presto la mattina e poi di comprare i biglietti online, per risparmiare tempo (anche se fuori ci sono delle biglietterie automatiche), ma soprattutto soldi, infatti i prezzi cambiano se acquistati online o in cassa:

Adulti (dai 16 anni in su)
Zoo: Online 19€ – Alla cassa 20€
Zoo + acquario: Online 28€ – Alla cassa: 29€

Bambini (dai 4 ai 15 anni)
Zoo: Online 9€ – Alla cassa 9,50€
Zoo + acquario: Online 12€ – Alla cassa 12,50€

Bambini sotto ai 4 anni
Zoo + acquario: gratis

I cani non sono ammessi

Per quanto riguarda gli orari:
– dal 28/10 al 31/12, 9-16:30
– dall’1/1 al 25/2, 9-16:30
– dal 26/2 al 24/3, 9-18
– dal 25/3 al 22/9, 9-18:30
– dal 23/9 al 27/10, 9-18

L’ultimo ingresso consentito è sempre un’ora prima della chiusura


La visita di Berlino è finita, si torna a casa!


🍽️ MANGIARE A BERLINO
Se non strettamente indispensabile, durante la mia visita a Berlino, non ho mangiato cucina tedesca (visto che al tempo del mio viaggio vivevo a Trento quindi la cucina filo-tedesca mi era abbastanza familiare), ma se vorrete farlo stinchi di maiale, salsicce, wurstel (anche nella versione del Currywurst, ovvero wurstel tagliati a pezzi e conditi con ketchup e curry in polvere), zuppe di patate (Kartoffelsuppe), Spätzle e strudel di mele non mancheranno e sono piatti che vanno provati!

Io invece ne ho approfittato per testare cucine nuove internazionali, vista la grande multiculturalità della città.
In particolare, voglio consigliare due ristoranti in città:
Hoa Rong, un ristorante vietnamita dove ho provato molte pietanze nuove

Ni’s, un ristorante cinese un po’ particolare, visto che serve cucina tipica di Shanghai (provate i Noodles fatti a meno lunghi un metro e conditi con verdure: oltre a essere molto particolari, sono buonissimi)



Città, Italia

Itinerario di 2 giorni a Palermo

Chi ha visto una volta il cielo di Palermo
non potrà mai più dimenticarlo.

JOHANN WOLFGANG VON GOETHE

Palermo, capoluogo della Sicilia, è una città tutta da scoprire. E’ il perfetto connubio tra arte, buon cibo ed un esempio perfetto di cultura arabo-normanna in Italia. La città è calorosa, coinvolgente, tradizionale e artistica.

Ho visitato Palermo a APRILE 2023, dopo esserci già passata nel giugno precedente, durante un tour estivo della Sicilia. Il tempo a disposizione in quell’occasione era veramente poco e soprattutto la città era troppo calda per essere visitata, quindi mi ero ripromessa di rivederla con calma in una stagione più fresca. Palermo si può visitare in ogni stagione dell’anno: in estate, preparandosi a un gran caldo e magari abbinandola a delle giornate al mare, o in tutti gli altri periodi dell’anno, visto che in Sicilia non è mai eccessivamente freddo.
Per visitare solo il centro storico saranno sufficienti 2 giorni pieni, se invece si vogliono visitare anche i dintorni oppure si vuole scoprire anche qualcosa di più sconosciuto ai classici tuor, dovremmo avere a disposizione 1 o 2 giorni in più.

MUOVERSI CON I MEZZI A PALERMO
Trasporto dall’aeroporto
Generalmente la maggior parte dei turisti arrivano a Palermo atterrando all’Aeroporto Falcone-Borsellino, situato a Punta Raisi, a circa 30 km dal centro di Palermo.
Da qui si può scegliere di prendere:
– il treno 🚆
I treni da Punta Raisi partono ogni 2 ore, ai 47 di ogni ora (questi in 1 ora di viaggio raggiungono la stazione centrale di Palermo) e ai 28 di ogni ora (in questo caso sono più rapidi e raggiungono Palermo Centrale i 47 minuti). Il prezzo è di 6,50€ (prezzi aggiornati a aprile 2023)
– il bus 🚌
L’Aeroporto di Palermo è collegato con il centro di Palermo e con la Stazione Centrale grazie al servizio dell’autolinea Prestia e Comandè. Le corse partono ogni 30 minuti al costo di 6€ a persona (o 10€ A/R) (prezzi aggiornati a aprile 2023), con fermate intermedie a partire dall’ingresso in città. Gli autobus partono dall’aeroporto dalle 5 del mattino fino a mezzanotte circa e dalle 4 alle 21.30/22 dal centro città. Si possono acquistare i biglietti online, ma anche nell’area degli arrivi o con l’app della compagnia. 
Il bus è comodo per chi soggiorna in centro, avendo anche delle tappe intermedie che magari risultano più comode della Stazione centrale, che è comunque il capolinea, per chi dovesse cambiare bus per raggiungere l’albergo.
– il taxi 🚕
Con circa 35/40€ si potrà usufruire di un taxi privato per il centro città, per chi è disposto a pagare di più per avere tutte le comodità del caso (che comunque non mancano neanche sui mezzi pubblici)

Biglietti del bus per visitare la città
La città si visita molto bene anche a piedi
visto che le attrazioni non sono molto lontane tra loro, ma per chi non volesse o non potesse camminare, o per chi dovesse spostarsi più lontano, è possibile usufruire dei bus che collegano praticamente tutta la città.
Costo dei biglietti del bus: (prezzi aggiornati a aprile 2023)
– Corsa singola (durata 90 minuti): €1,60 
– Biglietto giornaliero: € 3,50 
– Abbonamento sette giorni: € 23,5

Costo dei biglietti unici per tram, autobus e Trenitalia: (prezzi aggiornati a aprile 2023)
– giornaliero: 5,50€

SOGGIORNARE A PALERMO 🛌 
Sia durante il mio breve passaggio a Palermo nell’estate 2022 che nel mio soggiorno per visitare la città nel 2023 ho pernottato in un fantastico B&B da 10 e lode! Si chiama Meridiana B&B e si trova in Corso Pietro Pisani, 294. Il personale è davvero mega accogliente e avrà mille consigli per la vostra visita di Palermo. Unica pecca: non si trova esattamente in centro, ma a circa 1,2 km da Porta Nuova e 2 km dai Quattro Canti.


Giorno 1

Il primo giorno, dopo aver raggiunto la stazione centrale e poi l’albergo in bus ed effettuato il check-in, abbiamo visitato il quartiere di San Ferdinando, il famoso e movimentato centro della città. Si visita tutto a piedi e in non molto tempo, perché le tappe sono molto vicine tra loro (circa 2-3 ore a seconda del tempo che si dedica alla visita delle singole mete; noi ad esempio siamo entrati nella Cattedrale e per il resto degli edifici, abbiamo visto tutto da fuori).

📌Porta Nuova
Porta Nuova, ingresso del lato occidentale di Palermo, è una delle antiche porte d’accesso della città di Palermo, ma anche la principale. Un tempo, infatti, quando la città di Palermo era circondata da mura, vi erano delle porte di ingresso, la più importante delle quali era la Porta del Palazzo, chiusa del 1460 e sostituita con una adiacente, detta Porta dell’Aquila, poi detta appunto Nuova.

📌 Palazzo Reale e Cappella Palatina
Il palazzo Reale o dei Normanni è la più antica residenza reale di tutta Europa. Il Palazzo ha sempre goduto di grande fama per la sua bellezza e maestosità dai tempi della sua costruzione sotto la dominazione araba nel IX secolo. Purtroppo, dopo meno di 300 anni dalla sua realizzazione, il Palazzo fu abbandonato fino al XVI secolo, quando tornò ad essere dimora dei viceré spagnoli, sebbene tutti i rifacimenti e le demolizioni (come quella delle torri originali) ne hanno modificato l’aspetto originario. I Normanni usarono il palazzo come centro della loro monarchia, ma si deve a Ruggero II la costruzione della famosissima cappella interna al palazzo, ovvero la  “Cappella Palatina”, dedicata ai santi Pietro e Paolo. Il complesso era collegato in origine alla Cattedrale da una via coperta. Oggi il Palazzo è sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Orari e prezzi (aggiornati a Aprile 2023)
Per le visite, il complesso è aperto tutti i giorni, eccetto il 25 dicembre e il 1 gennaio. Gli orari di apertura, eccetto variazioni (controllare sempre il sito) sono:
dal lunedì al sabato: 8:30-16:30
domenica e festivi: 8:30-12:30

Venerdì, Sabato, Domenica, Lunedì, FestiviMartedì, Mercoledì, Giovedì
Intero 19€15,50€
Ridotto (18-25 anni)17€13,50€
Ridotto (over 65)15,50€13,50€
Ridotto (14-17 anni)11€9€

📌Cattedrale di Palermo
La Cattedrale di Palermo (per esteso Basilica Cattedrale Metropolitana Primaziale della Santa Vergine Maria Assunta) è il simbolo di Palermo, impossibile non fermarsi ad ammirarla durante una passeggiata per Via Vittorio Emanuele. Accedendo dai cancelli, si apre la vista dapprima su dei bellissimi giardini di palme, ma a spiccare è proprio questa maestosa e imponente costruzione, fusione di stili diversi (arte greca, romana, araba, normanna, catalana e gotica). Dichiarata Patrimonio UNESCO dell’Umanità, la Cattedrale di Palermo è infatti il risultato della presenza di molteplici popolazioni nella città siciliana, sebbene lo stile maggiormente rappresentato sia quello normanno.
La Cattedrale fu costruita per la prima volta già nel IV secolo d.C., ma questa costruzione fu completamente distrutta dai vandali. Fu poi costruito un nuovo edificio, trasformato in moschea nell’831 e tornato ad essere cristiano coi Normanni. Il primo nucleo della Cattedrale odierna fu voluto dall’Arcivescovo Gualtiero Offamilio nel 1185, sul quale vennero fatte moltissime modifiche nel corso dei secoli, le più importanti delle quali avvenne nel 1781 secondo il progetto di Ferdinando Fuga per volere del re Borbone Carlo III, grazie al quale fu aggiunta la cupola che oggi vediamo.
L’area monumentale all’interno della Cattedrale comprende le tombe reali, la cripta, gli absidi, i locali del tesoro, i sotterranei e i tetti. E’ possobile visitare tutta l’area oppure solo delle parti.

Orari e prezzi (aggiornati a Aprile 2023)
L’entrata all’area di preghiera è gratuita, ma per visitare l’area monumentale e per i tetti occorre pagare un biglietto, a prezzi diversi a seconda dell’area che si vuole vedere. Qua sotto i prezzi esposti in biglietteria. Non è necessaria la prenotazione.

Per quanto riguarda gli orari, il consiglio è quello di controllare sempre sul sito ufficiale visto che subiscono variazioni a seconda del periodo dell’anno (specie nel periodo Natalizio).
Ad ogni modo, come orari indicativi:
– la Cattedrale è aperta dal lunedì al sabato dalle 7 alle 19 e la domenica dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 19

– l’area monumentale è aperta dalle 9:30 alle 14:30, il sabato dalle 9:30 alle 18, la domenica dalle 9 alle 13

📌Mercato di Ballarò
I mercati a Palermo sono un’istituzione e sono imperdibili! Questo, in particolare, è molto antico e si estende nel centro di Palermo, appena dietro Piazza Bellini e i Quattro Canti, infatti dalla Cattedrale basterà continuare a camminare per circa 300 metri e poi girare a destra: troverete il mercato da Piazza Casa Professa fino a Corso Tukory, con dei murales ad accogliervi! L’atmosfera caratteristica, i venditori folcloristici e i buoni prezzi del cibo non potranno che invogliarvi a provare il vero street food siciliano, seduti su dei comodi tavoli in molti casi. E mi raccomando, non lasciatevi spaventare dal rumore (e non focalizzatevi troppo sull’igiene, su questo ci sarebbe molto da migliorare)!

📌Quattro Canti
Eccoci in uno dei miei luoghi preferiti di Palermo: si tratta di una bellissima piazza a pianta ottagonale, composta da quattro palazzi agli angoli, ognuno dei quali ha una fontana alla base.
La Piazza nacque per collegare le due principali vie del centro (via Maqueda e quella che oggi è Via Vittorio Emanuele), a metà circa della loro lunghezza.
Guardando in alto, la geometria della piazza dà la sensazione che i tetti formino un cerchio, come a racchiudere il cielo! Questa piazza mi ha davvero incantata: semplice, ma stupenda.

📌Piazza Pretoria
A pochi metri dai Quattro Canti, troviamo subito un’altra bellissima Piazza, ovvero Piazza Petroria, dal nome della Fontana sua protagonista. E’ stata rinominata dai palermitani “Piazza della Vergogna“, a causa della nudità delle statue che la compongono.
Un’interessante curiosità è che la fontana era stata progettata e costruita in Toscana dallo scultore toscano Francesco Camilliani per ornare una villa fiorentina, ma fu poi comprata dal Senato Palermitano e inviata a Palermo smontata in 644 pezzi, per poi essere ricomposta in modo diversa rispetto al disegno originario.
Il palazzo alle spalle della fontana, Palazzo Pretorio, è sede del Comune di Palermo.

📌Piazza Bellini
A pochi metri da Piazza Pretoria, eccoci in Piazza Bellini, ricca di edifici e chiese: qui troviamo infatti le chiese della “Martorana“, San Cataldo, il Teatro Bellini e la facciata posteriore del Palazzo Pretorio.

Oltre a questi, l’edificio sicuramente più interessante nel quale entrare è la Chiesa e Monastero di Santa Caterina d’Alessandria: qua troverete un bellissimo giardino interno con panchine ad ingresso gratuito, mentre se vorrete accedere alle terrazze dovrete pagare 5€. Io non sono salita (ero appena salita sulle terrazze della Cattedrale), ma indipendentemente da quello che deciderete di fare voi c’è una cosa che però non potete mai e poi mai perdervi: a fianco del giardino, all’interno, troverete “I segreti del Chiostro”, una pasticceria monastica tradizionale che fa uno dei cannoli più buoni di Palermo, non perdeteveli!

📌Teatro Massimo
Per terminare la giornata con una passeggiata poco impegnativa e per visitare, almeno dall’esterno, gli ultimi due monumenti, ci siamo recati verso il quartiere Politeama. Passeggiando vi troverete davanti al Teatro Massimo Vittorio Emanuele, una bellissima struttura costruita nel 1897 che rappresenta il più grande edificio teatrale lirico d’Italia e uno dei più grandi d’Europa.

📌Politeama Garibaldi
Come ultima tappa della giornata, a 10 minuti di distanza dal Teatro Massimo, siamo andanti a vedere il teatro Politeama Garibaldi, dal 2001 sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. La struttura fu commissionata nel 1865 dopo l’indizione di un concorso internazionale per la costruzione di un nuovo teatro da intitolare a Ferdinando II. Questo edificio rappresenta un importante esempio di architettura neoclassica.


Giorno 2

Il secondo giorno le tappe sono state poche, ma molto ricche e significative ed hanno comunque impegnato tutta la giornata, senza fare corse. Il primo è stato un luogo un po’ singolare da vedere, ma sicuramente unico, ovvero le Catacombe dei Cappuccini, un po’ distanti dal centro, ma vicinissime alla mia sistemazione. Dopodiché, siamo tornati nel centro città per il mercato più famoso di Palermo e per visitare il quartiere della Kalsa, che dal centro porta alla parte più vicina al mare.

📌Catacombe dei Cappuccini
La prima meta della giornata sono state le Catacombe dei Cappuccini, non inserite in tutte le guide classiche di Palermo, ma super consigliato. Mi rendo conto che non è un luogo per tutti, potrebbe urtare la sensibilità di alcuni, ma se avete fegato, andateci!!
Si tratta di un “cimitero” scavato nel tufo, contenente 2mila corpi mummificati di persone vissute tra il XVI secolo e il 1920, con i loro vestiti originali. Si tratta delle catacombe più ampie del mondo.
La storia narra che furono qui scoperti 45 corpi che si erano mummificati per processi naturali. Per questo, dal 1783, i cappuccini offrirono posto a tutti i ricchi palermitani che potevano permettersi il processo d’imbalsamazione. Queste pratiche andarono avanti sino a fine 1800, quando poi vennero interrotte. Risalenti al 1900 ci sono solo due corpi: quello del vice-console degli USA e quello della piccola Rosalia Lombardo, di appena 2 anni, rinominata la “mummia più bella del mondo”.
Per soli 5€ (il biglietto si può acquistare solo alla biglietteria) potrete assistere a un luogo unico nel suo genere. Attenzione perchè dentro è severamente vietato fare foto e video, ci sono molti controlli a proposito!
Se ancora avete dei dubbi, visitate il sito ufficiale delle Catacombe.

📌Mercato della Vucciria
Tornati in centro ci rechiamo dietro piazza Pretoria, per visitare e mangiare al Mercato della Vucciria. Dopo Ballarò, la Vucciria è un altro dei famosi mercati di Palermo, il più antico e popolare. Si estende lungo la via Argenteria da via Roma fino alla piazza Garraffello. In passato era chiamato “Bucceria grande” per distinguerla dagli altri mercati meno importanti, mentre la parola “Bucceria” deriva dal francese “Boucherie” che significa macelleria, poiché il mercato inizialmente fu destinato alla vendita della carne (mentre oggi la Vucciria è un mercato dove si vende di tutto: carne, verdura, pesce etc), ma diventò presto anche sinonimo di baccano.
Il mercato è aperto dalle prime ore del mattino, fino a tarda notte, infatti la sera diventa un luogo di ritrovo per la movida notturna, specie il sabato sera quando spesso viene montata una pedana per dj in Piazza Garraffello.

📌La Kalsa
Dopo aver mangiato, riprendiamo la passeggiata per Via Vittorio Emanuele da dove l’avevamo interrotta il giorno prima: stavolta dai Quattro Canti si prosegue verso il porto della Cala, per poi visitare l’intero quartiere della Kalsa. Ecco le tappe da non perdersi:

La Cala, antico porto di Palermo, ora porticciolo turistico contornato da bar e ristoranti. Perfetto per una passeggiata lungomare

Murales Falcone e Borsellino, inaugurato nel 2017, non ha bisogno di presentazioni. E’ stato realizzato per volontà dell’Associazione nazionale magistrati su una parete dell’Istituto Nautico “Gioieni-Trabia” di Palermo e affaccia sul porto. Il murale, di dimensioni considerevoli, è ispirato al celebre scatto fotografico di Tony Gentile

Porta Felice, si tratta di una delle porte di Palermo e in particolare quella che affaccia sul mare. Porta Felice era l’unica porta cittadina che veniva chiusa tardi la notte, infatti durante il XVIII secolo era usanza dell’aristocrazia trascorrere le serate estive vicino alla zona marina. Il nome “Felice” si deve alla moglie del vicerè che la fece edificare, donna Felice Orsini. Se ne avete la possibilità, passateci al tramonto: sarà bellissimo vedere il sole che tramonta all’interno della porta, come incorniciato.

Foro Italico
Il Foro Italico di Palermo o passeggiata della Marina é una passeggiata sul lungomare di Palermo e si estende dalla Cala a villa Giulia, nel quartiere Kalsa. La passeggiata è completamente affacciata sul mare e contornata da molto verde. Tra gli elementi decorativi del Foro, vi sono dissuasori che dividono il prato dalla pista ciclabile a forma di birilli e delle panchine-divano.

Murales nei pressi della Chiesa di Santa Teresa alla Kalsa
L’ultima tappa di questo tour, ma non per importanza, è la Chiesa di Santa Teresa alla Kalsa o meglio i murales nei suoi pressi. Costeggiando la Chiesa alla sua sinistra e proseguendo, troverete una bellissima via ricca di bellissimi murales (via Santa Teresa e poi ancora via dello Spasimo)


Ecco terminato il nostro tour di Palermo, una città piena di storia e arte, perfetta per un weekend, ma ottimale anche per una visita più lunga, dove esplorare meglio ogni angolo della città.

🍽️ DOVE MANGIARE A PALERMO
Per quanto riguarda il cibo a Palermo, così come in tutta la Sicilia, avrete l’imbarazzo della scelta. Street food è la parola d’ordine per mangiare cibo autentico e risparmiare, ma anche nei ristoranti troverete mille specialità.
I cibi assolutamente da provare sono: lo sfincione (una sorta di pizza alta e molto lievitata con un sugo di cipolle), pane ca’ meusa (panino con la milza), pane con panelle e crocchè (sottili frittelle realizzate con farina di ceci, oppure polpette fritte di patate), pollanche (pannocchie), trippa, stigghiola (budello di agnello o capretto cotta sulla brace), sarde a beccafico (involtini di sarde ripieni con pangrattato, uvetta e pinoli) e come dimenticare i cannoli e le arancine (mi raccomando, a Palermo sono “femmine”)

Alcuni luoghi dove ho mangiato che vi consiglio:
 🍽️ Cerino D’Oro 1977 – Polleria e pizzeria, ottimo sfincione
 🍽️ Testagrossa Focacceria – Street food e famosa rosticceria palermitana. Perfetta posizione (Piazza Indipendenza, all’ingresso del centro storico da Porta Nuova)
 🍽️ Nino u Ballerino – istituzione palermitana dello street food, famoso per il Panino ca meusa
 🍽️ Osteria Nonna Dora, osteria per provare tanti piatti tipici della cucina siciliana. Porzioni abbondanti
 🍽️ Molo Sant’Erasmo, Trattoria sul Mare – al di là del Foro Italico, un ottimo ristorante vista mare, abbastanza chic, ma dai sapori autentici


Città, Spagna

Itinerario di 4 giorni a Valencia

“La única regla para viajar es:
no vuelvas como te fuiste.
Vuelve diferente”

Valencia è la terza città della Spagna, dopo Madrid e Barcellona. Negli ultimi anni ha avuto un forte sviluppo turistico, che ha influenzato molto anche l’architettura della città. La modernità della città si può notare dalla Città delle Arti e della Scienza, progettata dall’architetto di fama internazionale Santiago Calatrava, originario di Valencia.
Inoltre Valencia è la città natale della paella, il piatto tipico spagnolo per eccellenza.

Il mio viaggio è avvenuto ad APRILE 2018, una stagione perfetta per visitare questa città sul mare, dove già ad aprile si inizia a respirare un po’ d’estate, se si è fortunati. Amo la Spagna e, se coniugata con il mare, diventa un’accoppiata perfetta!

MUOVERSI CON I MEZZI A VALENCIA 🚊 
Nonostante Valencia sia una città a misura d’uomo, visitabile per la maggior parte a piedi, gode di una rete di trasporti davvero ben fornita: 5 linee della metropolitana, 4 di tram, 60 linee di autobus e 6 linee di treni locali.

 Abbonamenti
Per visitare Valencia per un breve periodo può essere utile prendere in considerazione l’opzione di acquistare un abbonamento per mezzi e attrazioni per risparmiare qualcosa.

Valencia Tourist Card
Si tratta dell’abbonamento più gettonato della città. Per tutta la sua durata (24h, 48h e 72h) permetterà di usufruire di trasporti illimitati (autobus, tram e metro A,B,C,D), ingressi gratuiti in molti musei e sconti in alcune attrazioni. Oltre i trasporti urbani, comprende anche il transfer da e per l’aeroporto (che da solo costerebbe intorno ai 5€ a tratta).
La Valencia Tourist Card non comprende tuttavia l’ingresso ad alcune attrazioni principali come la Ciutat de les Arts i les Ciències, se non uno sconto del 15% per l’Hemisfèric e l’Oceanogràfic.
E’ l’abbonamento perfetto per chi deve visitare la città per la prima volta ed è appassionato di musei e per una vacanza di durata media.

Valencia Digital Pass
Nel Valencia Digital Pass non sono inclusi i mezzi di trasporto, ma comprende il bus turistico hop-on hop-off per 24 ore, valida alternativa ai mezzi pubblici, per ottimizzare soggiorni brevi. Sono invece inclusi gli ingressi all’Oceanogràfic, al Museo della Scienza e all’Hemisfèric, con saltafila, più uno sconto del 10% per un’altra attrazione a scelta.
Il Valencia Digital Pass è più adatto a un weekend e a chi sicuramente vuole visitare le 3 attrazioni della Città delle Arti e della Scienza

● Trasporto dall’aeroporto
L’aeroporto di Valencia si trova in città, a circa 10 km dalla Ciutat Vella. Per spostarsi dall’aeroporto esistono 3 principali metodi:
– la metropolitana 🚇 utilizzando la linea 3 (Aeroport-Rafelbunyol) o la linea 5 Aeroport-Marítim Serrería, che passano entrambe dalla Ciutat Vella. La prima va poi vero nord, la seconda arriva invece fino alla zona delle spiagge. Durata: 20 min circa
– il bus 🚍 in particolare la linea 150 València-Aeroport. Durata: 35-40 min circa
– il taxi 🚖 per chi non ama i mezzi pubblici. Durata: 20-30 minuti a seconda del traffico

🛌 Per il mio soggiorno a Valencia ho affittato una casa su Airbnb situata nella Ciutat Vella, il quartiere storico e centrale, punto di snodo della città, quindi comodissimo per visitare l’intera città. Da qui si potrà girare molto a piedi e avere a portata di mano ogni tipo di mezzo di trasporto.


Giorno 1

Iniziamo il primo giorno in grande, con la visita della “Città delle Arti e delle Scienze” (in valenziano Ciutat de las Arts i les Ciències, anche abbreviato con CAC), il simbolo principale di Valencia, un vero e proprio spettacolo di modernità e architettura avanguardista, ma anche intrattenimento.
Per la visita del complesso vi servirà necessariamente una giornata intera, vista la moltitudine di cose da vedere: imperdibili e famosissimi sono l’Hemisfèric, il Museo delle Scienze, l’Oceanogràfic e il Palazzo delle Arti. Nel complesso troviamo poi l’Umbracle, il portico monumentale di accesso al complesso e l’Ágora, meritevole per la sua architettura e ospitante mostre, concerti, spettacoli, nonché una pista da pattinaggio in inverno.
La Città delle Arti e delle Scienze è una vera e propria “città nella città”.
Se non si possiede già uno degli abbonamenti Valencia Tourist Card o Valencia Digital Pass, che offrono rispettivamente sconti e ingressi inclusi al complesso, bisogna considerare che la visita di questa giornata sarà la più costosa della vacanza (prezzi aggiornati a febbraio 2023: 41,90€ per Hemisfèric, Museo delle Scienze e Oceanogràfic).
Il consiglio è quello di prenotare online per assicurarsi un posto e non fare spiacevoli file.

📌 Oceanogràfic
Prendetevi tutta la mattina per vedere l’Oceanogràfic, vi servirà! Stiamo parlando infatti del più grande parco acquatico d’Europa. Con i suoi grandi acquari, che riproducono fedelmente gli ecosistemi marini più importanti, diventa anche un centro scientifico e educativo, infatti il suo scopo è, oltre a rappresentare i principali ambienti marini, quello di promuovere il rispetto e la conservazione di questi ecosistemi.
Il parco è curato, pulito e organizzato, con molte aree di ristorazione all’interno. Ovviamente i prezzi non sono super convenienti, ma purtroppo è vietato portarsi il pranzo al sacco.

All’interno potrete trovare qualsiasi specie marina: foche, squali, lamantini, pinguini, tartarughe e pesci di ogni tipo, insieme a stelle marine, meduse. Ma la cosa migliore è che tutti questi animali sono immersi in location suggestive, che incanteranno sia grandi che piccini, come il meraviglioso “tunnel nell’oceano”: avrete infatti la possibilità di passare sotto un tunnel di vetro riempito di acqua e pieno di squali e pesci.

Quello che assolutamente non dovete perdervi è lo spettacolo dei delfini: un’immensa piscina dove gli addestratori guidano i delfini in capriole e straordinarie piroette. Appena arrivate informatevi sugli orari così prenderete posti per tempo e non vi perderete l’appuntamento.

📌Museo de las Ciencias
Il museo presenta vari giochi e attività interattive divise per piani, ma sicuramente le installazioni che più rimangono impresse, sono il gigantesco pendolo e la struttura del DNA che arriva fino al soffitto.
Il museo è carino, ma non indimenticabile, specie se non avete con voi dei bambini, per cui se andate di fretta e proprio dovete sacrificare qualcosa, potete accontentarvi di vedere il museo dall’esterno, visto anche che vanta una meravigliosa architettura che simula lo scheletro di un grosso animale, pensata da Calatrava.

📌Hemisfèric e Palau des Arts
Al di là della famosissima vasca d’acqua protagonista della maggior parte di foto della Città delle Arti e delle Scienze, risalta l’Hemisfèric, un’altra struttura di Calatrava. A forma di metà occhio umano, la notte con il riflesso dell’acqua diventa un occhio intero. La forma ad occhio dà già indicazione sulla funzione dell’Hemisfèric, ovvero quella di vedere qualcosa, in particolare film in 3D con tecnologie all’avanguardia e proiezioni sullo schermo sferico. Le poltroncine, proprio per la forma della struttura, sono inclinate. I film durano in media 50 minuti e generalmente vengono fornite cuffie da cui poter ascoltare l’audio nella propria lingua. L’Hemisfèric è anche usato come planetario.

L’architettura che invece si vede dalla vasca di acqua, dietro il Planetario, è il Palazzo delle Arti Reina Sofía, ovvero il teatro dell’opera di Valencia, centro di diffusione non solo di musica, ma di tutte le discipline artistiche e culturali.

📌 Giardini del Tùria e Fuente del Palacio de la Musica
Allontandosi dalla Città delle Arti e delle Scienze, si può camminare per i Giardini del Tùria, ovvero il più grande giardino urbano di Valencia con i suoi ben 110 ettari, che contorna su entrambe le sponde il fiume Tùria per tutto il suo percorso fino al Bioparc di Valencia. Sicuramente da vedere sarebbe il Parc Gulliver, ma se deciderete di passare tutto il giorno nel complesso delle Arti e delle Scienze lo troverete chiuso, quindi questa visita è semplicemente da rimandare ai giorni successivi della vacanza. Ciò che invece potrete vedere da subito è il Palacio de la Musica e la sua “Fuente”, ovvero una gigantesca fontana con ai suoi lati due ampi porticati eretti su colonne.


Giorno 2

BARRIO DEL CARMEN
Il quartiere (“barrio” in spagnolo) del Carmen è il quartiere principale del centro storico di Valencia, ovvero della Ciutat Vella. Prende il nome dalla chiesa e dal convento di Carmen Calzado e contiene al suo interno tra i più famosi monumenti della città. Oltre all’architettura, nel Barrio del Carmen potrete trovare tanti ristoranti, locali e divertimento.

📌 Porta de Serrans
Tra le molte architetture presenti, il quartiere del Carmen ospita anche le uniche due porte di accesso all’antica città ancora esistenti: ovvero la Porta de Serrans e quella de Quart. Tali porte, conservate perfettamente, chiudevano di notte per evitare incursioni e in particolare la prima è stata usata sia per la difesa, che come arco di trionfo, ma anche come carcere per i nobili. Prendetevi una mezz’oretta (massimo) per entrare e visitare la porta, nonché per godere di una bellissima vista sulla città dall’alto. La domenica l’ingresso è gratuito, ma anche gli altri giorni vi costerà solo pochi euro.

📌 Cattedrale di Valencia e Torre “El Miguelete”
La Cattedrale di Valencia, commissionata dal Re Jaime I in onore dell’Assunzione di Maria nel XIII secolo, conserva al suo interno quello che si pensa essere il Santo Graal, donato dal Re Alfonso il Magnanimo. La torre della Cattedrale, denominata “El Miguelete“, è un vero e proprio simbolo della città. Costruita su un antico tempio romano, poi convertito in moschea, nella Cattedrale di Valencia predomina lo stile gotico, anche se nel corso del tempo le varie influenze le hanno portato tratti di stile barocco, rinascimentale, romanico e persino neoclassico francese.
Se siete appassionati di arte, nel Museo della Cattedrale si possono trovare dipinti di Maella e Goya. Per chi invece ama le viste panoramice, non c’è niente di meglio della vista dal Miguelete, attenzione però che per salire sulla cima del campanile è necessario afforntare 207 gradini.

📌 Plaza de la Reina
Questo vivace luogo, con la cattedrale sullo sfondo, è pieno di ristoranti per tutti i gusti ed è una delle piazze più movimentate della città. Chiamata da prima Plaza de la Región Valenciana, è stata poi dedicata e nominata alla regina María de las Mercedes di Orleans, prima moglie del re Alfonso XII.
In questa piazza si trova il chilometro zero delle autostrade radiali di Valencia, il punto di riferimento per la numerazione degli edifici della città.

📌 Plaza Redonda
Una delle attrazioni più particolari del centro storico di Valencia è la Plaza Redonda, proprio per la sua curiosa architettura e forma. E’ stata ristrutturata nel 2012 e ad oggi ospita bar, negozi di antiquariato e bancherelle di tessuti e ricami.

📌 Loggia della Seta
Poco lontano dalla Plaza Redonda troverete la Piazza del Mercato, in cui si erge la Loggia della Seta o Loggia dei Mercanti, un palazzo civile appartenente al periodo gotico. Si trattava di un centro mercantile, infatti in passato numerosi mercanti si trovavano sotto i portici dell’edificio principale per contrattare e vendere la loro merce.

📌 Mercato Centrale
Uno dei più grandi mercati centrali d’Europa è quello di Valencia, con i suoi 8 mila metri quadrati. E’ anche molto antico, visto che la sua costruzione iniziò nel 1914. Aperto dal lunedì al sabato dalle 7:30 alle 15, esclusi i festivi, potrebbe risultato molto affollato nelle ore di pranzo.
Il mercato oltre a moltissimi banchi di prodotti freschi e di tutti i tipi, è ricco di decorazioni, ma anche di veri e propri ristoranti che offrono ogni tipo di specialità.

📌 Plaza del Ayuntamiento
La Piazza del Municipio di Valencia è il cuore della città vecchia e anche una delle più belle piazze della città. Centro nevralgico, inconfondibile per la grossa fontana che la caratterizza e la sua Torre dell’orologio. La piazza ospita anche l’Ufficio del comune di Valencia.

📌 Plaza de Toros
La Plaza de Toros di Valencia, un tempo la più grande di Spagna, è sicuramente uno dei i luoghi simbolo della città di Valencia. La piazza ospita fino a 10mila persone e qui è ancora possibile assistere a una tradizionale corrida. Arrivando di fronte all’edificio è facile capire se in quel momento si sta tenendo una corrida o meno, semplicemente guardando in alto: quando sono esposte delle bandiere (del Comune e della Comunità Valenciana) vuol dire che si sta tenendo uno spettacolo. Per visitare la piazza bastano 2€ (prezzi aggiornati a febbraio 2023) , mentre per assistere a uno spettacolo bisogna informarsi a seconda dell’evento.

📌 Porta de la Mar
Per finire questa lunga giornata piena di visite e scoperte, vi consiglio di percorrere tutto il Carrer de Colón per arrivare anche per la Port de la Mar, situata nell’omonima piazza “Plaza Porta de la Mar”. Si tratta di un monumento ricostruito a metà degli anni ’40 su quella che era chiamata “Portal del Real”. Rispetto alla versione originale è stata aggiunta una croce per ricordare i caduti della guerra civile del 1936.


Giorno 3

Il terzo giorno l’ho dedicato non tanto a un quartiere/zona in particolare, bensì a tre luoghi molto famosi e caratteristici di Valencia, che potrete visitare o meno in base alle vostre preferenze (anche se ve li consiglio!).
Per prima cosa mi sono recata al Parc Gulliver, un parco davvero molto particolare e relativamente vicino al complesso delle Arti e delle Scienze, ma nonostante ci fossi già passata, visitare tutto in un giorno solo sarebbe impensabile. Poi mi sono spostata al Mestalla: gli appassionati di calcio lo conosceranno, è lo stadio in cui il Valencia ospita le partite di calcio in casa. Infine, con i mezzi, mi sono spostata un po’ fuori città, in particolare sulla spiaggia, quella della Malvarrosa.

📌 PARC GULLIVER
Avete presente Lilliput, il regno di esseri minuscoli, descritto dallo scrittore irlandese Jonathan Swift? Lui nelle sue storie raccontava che si trovasse in un’isola vicina alla Tasmania, ma in realtà potrete trovarne un assaggio anche a Valencia, vicino al letto del fiume Turia. Il Parc Gulliver è infatti un parco, non troppo distante dalla Città delle Arti e delle Scienze, dotato di un’enorme attrazione, lunga 70 metri e alta 9 che rappresenta proprio il celebre protagonista del racconto I viaggi Gulliver. In questo parco giochi il gigante Gulliver è disteso a terra e immobilizzato con delle corde e le sue parti del corpo, assieme ai suoi vestiti e ai suoi capelli formano rampe, scivoli e scale perfetta per i bambini che visiteranno il parco. Nei parchi poi si sa, torniamo tutti un po’ bambini quindi anche gli adulti potranno fare gli scivoli ed arrampicarsi.
Infine il Parco Gulliver ha anche una funzione importante all’interno dei Giardini del Turia, ovvero drenare l’acqua piovana in caso di abbondanti precipitazioni l’acqua, così che questa non si accumuli.

📌 STADIO MESTALLA
Dal Parc Gulliver con una camminata non troppo impegnativa (20 minuti circa) si può arrivare oltre il Pont de la Mar, nel quartiere Mestalla. Se avete un’oretta di tempo e siete appassionati di calcio o semplicemente curiosi, a Valencia potete trovare e visitare (eccetto con partite in corso e allenamenti a porte chiuse) lo stadio Mestalla del Valencia, ovvero il più antico stadio della Spagna.
Consiglio di prenotare e acquistare i biglietti online, così da assicurarsi il posto e visualizzare le fasce orarie disponibili (in alcuni momenti del giorno ci sono dei “buchi” tra le visite, specie per i tuor in inglese). Al momento della prenotazione si sceglie infatti una guida inglese o spagnola che vi accompagnerà nella sala stampa, negli spogliatoi, nei tunnel e nei posti VIP. Avrete anche la possibilità do sedervi al posto dell’allenatore e nelle panchine dei giocatori.

📌 SPIAGGIA DI MALVARROSA
Non si può andare a Valencia e non andare in spiaggia, per una passeggiata o per un bagno!
Per arrivare, si può usare l’autobus: le linee 31 e 32 partono dal centro città, ma oltre a queste si possono usare anche la 2, la 19, la N1 e N9. Un altro modo è con la metro, linea 4, scendendo alla fermata “Eugenia Vines” o “Les Arenes”.
La spiaggia di Valencia ha un grande fascino, forse per il grande e largo lungomare, pieno di palme e ristoranti o per le gigantesce costruzioni di sabbia che spesso decorano la spiaggia. Rimarrete colpiti anche dalla lunghezza della spiaggia: preparatevi a camminare sulla sabbia per metri e metri prima di arrivare all’acqua! Se la stagione lo consente, andare al mare a Malvarrosa è l’ideale, visto che ha tutti i servizi che puoi immaginare: noleggio ombrelloni e sdraio, punti di ristoro, sport acquatici, ecc.
La spiaggia di Malvarrosa è la più famosa e conosciuta della città, prende il suo nome dalla malva, ovvero il fiore che veniva coltivato in questo spazio, prima che divenisse meta turistica.
Non si può non mangiare una vera paella di mare con i piedi nella sabbia: attenzione però che i ristoranti sono a centinaia, ma tanti di questi sono accalappia-turisti!


Giorno 4

📌 BIOPARC
L’ultimo giorno l’ho dedicato interamente, per quel che mi rimaneva, a una delle attrazioni che più ho amato di Valencia (insieme alla Città delle Arti e delle Scienze), ovvero il Bioparc!
Non vi troverete di fronte a un normale zoo, anzi non è neanche corretto chiamarlo zoo, infatti una struttura del genere a Valencia esisteva, ma ha chiuso nel 2007, per essere sostituita dal 28 febbraio 2008 dal Bioparc, ovvero un innovativo parco zoologico in cui le barriere sono quasi invisibili, gli animali si trovano in un ambiente molto più simile al loro habitat naturale rispetto alla cattività, visti anche i larghi spazi a loro disposizione (si parla di 100mila metri quadri di spazio).
Il principio è quello che viene chiamato di “Zoo-immersione”: in questo parco è infatti il visitatore a immergersi nell’habitat dell’animale e non il contrario!

Il Bioparc di Valencia offre un vero e proprio pezzo di Africa, infatti mostra la quasi totalità di flora e fauna africana suddivisa in 4 aree tematiche:
– la savana (comprende savana secca, savana sotterranea, savana verde, la casa delle termiti, l’aviario, la foresta di baobab)
– la foresta equatoriale
Magadascar
Aree umide

Tuttavia, il Bioparc non accoglierà soltanto l’Africa, infatti il progetto per i prossimi anni è quello di ampliare ulteriormente di 20mila metri quadri per ospitare parte del Parco del Sud-est Asiatico e dell’America del Sud.
Ogni giorno è possibile assistere al momento del pasto di scimpanzè, gorilla ed elefanti, visite guidate dell’isola di Madagascar e ad incontri con lo staff che spiegherà ai visitatori curiosità e modalità di accudimento degli animali. Se arrivate presto, potreste vedere uscire gli animali dai recinti.

Il parco è aperto tutti i giorni dell’anno, dalle 10 del mattino a un orario variabile tra le 18 e le 21, a seconda dei momenti dell’anno.
Per la visita ritagliatevi almeno 4 ore!
I prezzi (aggiornati a febbraio 2023) sono: 26,90€ lo standard, ridotto a 21€ per i bambini dai 4 anni ai 12 e per gli over 65, mentre sotto i 4 anni non si paga. Il consiglio è sempre quello di prenotare online per saltare le file!
All’interno del parco non è consentito portare cibo da fuori, ma sono presenti punti ristoro e bar (non a prezzi estremamente convenienti purtroppo!)

Come arrivare: è possibile raggiungere il Bioparc (situato a circa 5 km dal centro) con le linee del bus 98, 99 o 67 che fermano proprio vicino all’ingresso o in metropolitana con le linee 3, 5 e 9, scendendo alla fermata Nou d’Octubre, a circa 5 minuti a piedi dal parco.


Eccoci alla fine del viaggio. Ciao Valencia, si torna a casa!

🍽️DOVE MANGIARE A VALENCIA

Ecco alcuni ristoranti consigliati nella Ciutat Vella:

  • Jamon Jamon Restaurant
  • Restaurant Blanqueries
  • Dempanadas
  • Tasca Angel

E altri nella zona di Malvarrosa:

  • Casa Montaña
  • Bar Restaurante Aduana
  • Restaurante La Marítima
  • La Paz
  • La Otra Parte
Spagna, Vacanza al mare

Itinerario di 4 giorni a Mallorca

Viajamos, no para escapar de la vida, sino para que la vida no se nos escape.

Cosa c’è di meglio di una breve, economica, ma rigenerante vacanza al caldo, magari ancor prima dell’inizio dell’estate?
Ecco il perchè della mia vacanza alle Isole Baleari, più precisamente nell’isola di Mallorca, la più grande e famosa dell’arcipelago. Bellissime spiagge, divertimento e vita notturna: giorni di fuga che hanno dato il via, in modo perfetto, all’estate.

Ho visitato l’isola di Mallorca a MAGGIO 2022 e si è rivelata una buona scelta: il divertimento, la gente e la movida sono sempre presenti nell’isola, però a maggio non aspettatevi il pienone estivo, quindi anche recarsi nelle spiagge risulta più semplice.

IL CONSIGLIO: NOLEGGIARE L’AUTO 🚗 
Il mio consiglio è quello di noleggiare un auto, almeno per una parte del viaggio visto che ci sono delle spiagge bellissime e assolutamente da vedere in tutta l’isola: sebbene in alcune si possa arrivare con i mezzi, non è possibile farlo con tutte e inoltre, se trovata a buon prezzo, la comodità di un mezzo proprio a mio avviso non si batte!
Io ho noleggiato l’auto per metà della vacanza, ovvero per 2 giorni e i restanti 2 mi sono mossa con i mezzi. Spesso, quando si noleggia l’auto un problema è non avere la carta di credito, ma esistono soluzioni molto valide, come Centauro, che noleggia auto con la sola carta di debito/Bancomat. Personalmente mi sono trovata molto bene: ho prenotato e pagato online, si trovano vicini all’aeroporto e offrono servizio di navetta da/per quest’ultimo per gli arrivi e le partenze. Arrivati al noleggio, tutto perfetto: consegna documenti, auto come concordato (la macchina era nuova, pulita e in perfetto stato), con un tot di carburante da riportare in egual misura alla riconsegna (spesso non viene data con il pieno, ma con una parte: mi raccomando di non mettere benzina/diesel in più perché non viene rimborsata la differenza). La comodità è che è spesso inclusa, almeno con questa compagnia, anche l’assicurazione per il secondo guidatore e che non viene richiesto un deposito come in moltissimi casi quando non si utilizza carta di credito, ma viene invece richiesto un surplus per i minori di 25 anni.

DALL’AEROPORTO A PALMA 🛬 
L’aeroporto di Palma dista 8 km dal centro della città. Se non noleggiaste la macchina il mezzo più comodo è il bus, che in 15 minuti circa vi porterà a destinazione. E’ possibile prendere la linea 1, che collega direttamente con il porto, con corse ogni 15 minuti, ma anche la linea 21, sebbene questa parta ogni 30 minuti, con la prima corsa più tardi la mattina e l’ultima prima dell’altra linea.

MUOVERSI CON I MEZZI 🚌
Il servizio di autobus collega bene varie località, anche fuori Palma. Dalla mia sistemazione, a circa 3 km dalla Cattedrale di Palma ero molto comoda per raggiungere le spiagge di Illetes, Portal Nous e per la città di Palma, invece per qualsiasi altro trasporto era necessario cambiare autobus a Palma, che non sarebbe stato un problema se non per i prezzi: ogni biglietto è a corsa singola (e non a tempo) e costa 2€ a tratta (a maggio ’22) quindi a ogni cambio si spendono nuovamente 2€ per un altro biglietto. Avevo letto su internet dell’esistenza di carnet da 10 viaggi per risparmiare un po’, ma non sono di facile reperibilità, infatti chi vende i biglietti, raramente vende anche i carnet ed è necessario andare negli snodi centrali dei mezzi pubblici per acquistarne.

🛌 DOVE DORMIRE A MALLORCA
L’ideale per un breve weekend è dormire direttamente a Palma, magari vicino all’aeroporto, così da non dover fare troppi spostamenti e avere comunque qualche caletta carina nei paraggi. Per lunghe vacanze si può pensare di spostarsi invece nell’isola, anche cambiando alberghi e località, così da godersi di più ogni angolo di Mallorca. Per chi come me parte per 4 giorni, merita anche trovare qualcosa vicino a Palma, ma non troppo così da poter risparmiare. Io ho scelto una sistemazione in camera privata con bagno in ostello, in particolare al We Hostel Palma – Albergue Juvenil.
La comodità assoluta, nonostante la relativa lontananza dal centro di Palma (comunque raggiungibile a piedi) è la fermata dell’autobus appena davanti all’ostello, con linee dirette per Palma e per le spiagge nei dintorni (Ses Illetes e Portal Nous), ma anche il supermercato a fianco aperto h24, comodissimo per il pranzo al sacco da portare in spiaggia.


Giorno 1

Il primo giorno è stato dedicato alla visita del Castello di Palma, il Castell De Bellver, che si trova dietro alla sistemazione che mi ero scelta e dopo subito un po’ di mare, nella vicina ma carinissima spiaggia di Ses Illetes.

📌 CASTELL DE BELLVER
Una vacanza nell’isola di Mallorca si sa, è dedicata principalmente al relax e al mare, ma perchè non aggiungere qualche visita a qualcosa di particolare come un Castello, quello di Bellver, che si trova nelle immediate vicinanze dell’ostello in cui soggiornavo? Nonostante fosse maggio, anche le poche centinaia di metri che ci separavano dal Castello sono state impegnative, perchè in continua salita e sotto un sole cocente. Arrivate davanti al Castello, l’ho ammirato esternamente e devo dire che è ben preservato e tenuto. Una particolarità è che è uno dei pochi castelli gotici di forma rotonda! La vista dall’alto su Palma poi è bellissima, tuttavia non sono entrata all’interno: la voglia di andare al mare era troppa!
Se capitate di domenica, la visita di solito è gratuita.

📌 SES ILLETES
Per recarsi alla spiaggia di Ses Illetes ho usato un servizio comodissimo, ovvero il bus 4 che proprio in direzione Illetes in circa 20 minuti mi ha portato alla fermata 93-ses Illetes, a 350 mt dalla spiaggia. Se partiste da Palma, ci vogliono circa 40/45 minuti e potrete prendere lo stesso bus nei pressi di Plaça d’Espanya.
La spiaggia di Ses Illetes è abbastanza vasta, io vi consiglio una caletta di sabbia e qualche scoglio davvero molto carina, con acqua stupenda e molti alberi nei dintorni: Cala Illetes, nei pressi del Xiringuito Cala Comtesa. Questa caletta, piena di italiani (come del resto un po’ tutta l’isola) risulta quindi comodissima, sia per la fermata del bus vicinissima (c’è anche un parcheggio appena al di fuori per chi venisse con l’auto) e per il bar a fianco, dove farsi un aperitivo. Unica pecca, legata anche al fatto che fosse maggio, è che -essendoci molti alberi intorno- il sole è rimasto coperto dietro di essi presto, quindi il consiglio è di andarci presto la mattina.


Giorno 2

Il secondo giorno sono tornata in aeroporto per noleggiare l’auto: ovviamente la cosa migliore sarebbe stata noleggiarla subito il primo giorno (in cui comunque non avrei avuto la possibilità di spostarmi dall’altra parte dell’isola) o gli ultimi due, così da risparmiarsi un viaggio in più all’aeroporto, ma i prezzi dei noleggi erano molto più convenienti in queste giornate e quindi ho preferito risparmiare qualcosina.
Munite di auto, ci dirigiamo verso la costa Nord di Mallorca!

📌PLATJA DE MURO
La spiaggia di Platja de Muro è un classico spiaggione di sabbia che personalmente non amo particolarmente, perchè poco caratteristico e paesaggistico. Devo dire che rispetto ad altre spiagge di sabbia avrebbe comunque il suo fascino, per il mare bellissimo, peccato che io ho trovato una giornata molto nuvolosa prima, ma soprattuto molto ventosa poi, per cui la spiaggia ha perso un po’ della sua bellezza.
La Platja de Muro è raggiungibile da Palma in circa 50 minuti di auto, ma è anche raggiungibile col bus 302 in 1h e 30 minuti ca. Nonostante il prezzo del biglietto, che potrebbe essere abbastanza caro, la comodità è essere lasciati a due passi dalla spiaggia.
In attesa del miglioramento meteo, ho mangiato un’ottima paella vista mare. What else?

📌 Il ponte della Platja de Muro
Passata la giornata in spiaggia, prima di andar via mi son fatta una bella passeggiata sulla spiaggia per arrivare al pontile di legno, caratteristico di questa spiaggia e molto fotografato.
Camminando per raggiungere la meta, potrete vedere alcuni nudisti a prendere il sole, nonostante la spiaggia non sia prettamente nudista: questo perchè alle Baleari è pratica abbastanza comune, così come è molto più usuale trovare ragazze in topless, piuttosto che in bikini.
Arrivati al ponte ammiratelo e fotografatelo, ma recatevi anche sopra, per scattare qualche bella foto.

📌 CAP DE FORMENTOR
A circa 40 minuti dalla Platja de Muro, troviamo il Cap de Formentor, una punta su una striscia di terra che regala un magico punto panoramico verso il Faro di Formentor. Secondo me è uno dei posti più belli che possiate vedere sull’isola. Con l’auto vi inoltrerete in strade asfaltate, ben percorribili, ma in mezzo a molta vegetazione e vari animali, specialmente caprette. Non vi sembrerà neanche più di stare sull’isola, poi a un tratto si aprirà una vista mozzafiato sul mare aperto. In alta stagione è possibile arrivare fino a un certo punto perchè le strade vengono chiuse alle auto e il tragitto non è percorribile fino al faro. La vista è magnifica, l’acqua è di un blu stupendo e le rocce miste alla vegetazione compongono un panorama mozzafiato, da ammirare assolutamente al tramonto!


Giorno 3

Sfruttiamo questo secondo giorno munite di auto per visitare le spiagge più belle di Mallorca, stavolta quelle situate ad est dell’isola, in particolare Calò des Moro e Es Trenc.

📌 CALÓ DES MORO
Questa spiaggia è sicuramente la mia preferita di tutta l’isola! E’ un vero paradiso, una caletta principalmente di scogli davvero stupenda, stretta tra due pareti rocciose. Non potrete non amare i suoi meravigliosi colori e l’acqua limpida dalle sfumature turchesi!
Arrivati in località Sa Comuna, occorre cercare pazientemente parcheggio tra le stradine del posto (non essendoci un vero e proprio parcheggio), facendo attenzione a non lasciarla in luoghi dove la sosta non è consentita o privata. Dal parcheggio bisogna camminare per circa 1 km, tra strade sterrate e vegetazione, quindi munirsi di scarpe comode.
Nonostante fosse maggio, la spiaggia era comunque affollata, quindi specie se andate in piena estate, dovete assolutamente andare molto presto la mattina o non troverete posto, anche perchè le strisce di sabbia sono veramente poche e di piccole dimensioni e se occupate dovrete farvi spazio su uno scoglio.
L’alternativa è la vicinissima baia di S’Almunia, meno conosciuta e turistica o Cala Llombards.
Purtroppo, essendo l’acqua di Calò des Moro così pulita, dovrete star attenti ad eventuali e non troppo inusuali meduse.
La spiaggia non ha servizi o punti di ristoro, quindi portate tutto da casa!

📌 ES TRENC
Spostandoci da Calò des Moro, che si stava anche affollando troppo, ci siamo recati a Es Trenc, a una mezz’oretta circa. Sarà che abbiamo calcolato male le distanze oppure per la spiaggia stupenda nella quale eravamo appena state, ma devo dire che Es Trenc mi ha un po’ deluso: si tratta di un grosso spiaggione di sabbia bianca, poco caratteristico e nel giorno della mia visita, almeno dal lato di Ses Covetes dove mi trovavo, pieno di alghe (anche se non si tratta di quelle “spazzatura” sono comunque poco invitanti).
La spiaggia è raggiungibile anche col bus.


Giorno 4

Lasciata la macchina, la vacanza continua nei dintorni con i mezzi pubblici: prima una pausa dal mare (viste le scottature!) per visitare la città di Palma e poi di nuovo, per l’ultima volta, in spiaggia a Portal Nous.

📌 PALMA DI MALLORCA
Nonostante la vacanza fosse dedicata al mare, un giro nella capitale delle Baleari non poteva mancare. La sua Cattedrale si vede già da lontano, in tutta la sua bellezza, ma non è l’unica cosa da vedere a Palma, nonostante il centro non sia grandissimo e si possa girare tutto a piedi in una mezza giornata.

Molinos Del Barrio Jonquet
Nonostante possa sembrare inusuale, tutta l’isola di Mallorca è caratterizzata dalla presenza di mulini a vento, tra cui quelli che si trovano nel quartiere El Jonquet, vicino al porto, nel centro della città. El Jonquet è l’antico quartiere di pescatori e i suoi mulini risalgono addirittura al XIV secolo.

Consolat de Mar
Nella strada per raggiungere la famosa Cattedrale troverete il Consolat de Mar, un bel palazzo ben tenuto contornato da alberi e giardini. Ad oggi è sede del governo de Les Illes Balears, è quindi difficile poterlo visitare all’interno.

Palazzo de l’Almudaina
Proseguendo, affiancato alla Cattedrale, sorge il Palazzo dell’Almudaina, una delle residenze estive dei reali spagnoli. E’ nato dalla ristrutturazione di una antica fortezza araba.

Cattedrale di Santa Maria e Parco de la Mar
Famosissima e maestosa, la Cattedrale di Santa Maria, anche detta “La Seu” è il punto di riferimento di Palma. Ubicata direttamente di fronte al porto, è stata edificata in stile gotico dove originariamente sorgeva una moschea. Dedicata a San Sebastiano -patrono di Palma-, la cattedrale ha visto una grande danno della sua parete occidentale durante un terremoto nel 1851. Nel XX secolo è stato Antoni Gaudì in persona a modificare e aggiungere dettagli alla cattedrale, oggi definita uno degli edifici gotici più belli d’Europa. Salendo la scalinata è possibile vedere la maestosa facciata e ammirare il panorama, tra cui il bellissimo parco a fianco, il Parc de la Mar, dotato di una enorme fontana.

Ajuntament de Palma
Oltrepassata la Cattedrale e entrati nel centro storico, troviamo il Municipio della città, situato tra la Cattedrale e Plaça Major. Chiamato comunemente “Cort“, era originariamente un ospedale in stile gotico, poi riconvertito a Palazzo rinascimentale.

Plaça Major
Plaça Major è il centro culturale di Palma, risalente al XIV secolo. Qua potrete trovare bar, ristoranti, mercati, infatti questa piazza è il cuore pulsante della città.

📌 PORTAL NOUS
Ecco l’ultima spiaggia di Mallorca, ma non per bellezza: questa caletta di sabbia, relativamente vicina a Palma, è davvero incantevole. Vista appunto la vicinanza, ho raggiunto Portal Nous con il bus 108, mentre partendo da Palma si può prendere lo stesso o anche il 104. Nel mio caso sono scesa a Plaça de Portals, a 5 minuti a piedi dalla spiaggia.
Sulla spiaggia c’è anche un bel bar, che noleggia anche sdraio e lettini, ovvero il Roxy Beach.
L’acqua è veramente molto pulita, la spiaggia è tenuta bene, abbastanza affollata quanto basta da essere vivace, ma non opprimente.



🍽️ MANGIARE A MALLORCA
Can Gavella
Come ogni vacanza al mare, i miei pranzi sono stati tutti pasti veloci (tipo panini o qualcosa del genere), a eccezione di un pranzo al ristorante a Platja de Muro a base di Paella de mariscos. Ho trovato questo ristorante un po’ per caso, un po’ per suggerimento di Tripadvisor. Il luogo è incantevole, piedi sulla sabbia e ombrelloni di paglia. La paella era eccezionale, ovviamente servita rigorosamente nella classica padella (appunto “paella”)

Oh Mallork
Proprio dietro il mio ostello, esiste questo Bar di Tapas buono e a buon prezzo, gestito da un simpatico americo-latino. Qua potrete trovare davvero di tutto: tortilla de patatas (frittata di patate), jamón ibérico (prosciutto spagnolo), rabas fritas (calamari fritti), patatas bravas (patate arrosto con salsa piccante), albóndigas (polpette) e tanto altro.

Casa do Pulpo
Consigliato da un’amica, al momento della restituzione dell’auto in aeroporto, sono andata in questo ristorante in zona El Arenal. Il locale è elegante, ma non troppo chic, il servizio gentile e veloce e il cibo è veramente ottimo. Visto il nome, non potete ovviamente non assaggiare il polpo! Unica pecca, la posizione: non aspettatevi di essere sul lungomare, essendo un po’ più interno.


Città, Italia, Tour a tappe

Itinerario di 3 giorni in Val d’Orcia (e dintorni)

La campagna toscana. Puro incanto, colori nitidi e contorni netti. E da qualche parte un borgo sulle colline che ti fa brillare gli occhi.

FABRIZIO CARAMAGNA

Forse sono di parte se dico che la mia amata Toscana è un posto magico, ma credo che chiunque altro l’abbia visitata, esplorata e vissuta possa dire lo stesso.
La Val d’Orcia in particolare è una zona unica, di un fascino straordinario, con i suoi castelli medievali, le sconfinate colline, gli antichi borghi e gli infiniti viali di cipressi. Tutto questo, e molto di più, fa parte dei meravigliosi paesaggi collinari che ne hanno fatto Patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2004.
Questo territorio, che ha ispirato molti pittori rinascimentali, è anche il luogo di nascita di alcuni dei più preziosi ed apprezzati vini italiani, come il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano, ma anche di molte altre specialità: il pecorino di Pienza, l’intenso olio di oliva, la selvaggina e tanto altro.

Ho visitato la Val d’Orcia a OTTOBRE 2021 per un week-end all’insegna del relax, del buon cibo e del buon vino e devo dire che è stato proprio così. Il tempo si è fermato e come mai in nessun altra vacanza mi son goduta la pace, il cibo, ogni paesaggio, ogni odore, ogni raggio di sole.

IL CONSIGLIO: USARE L’AUTO 🚗 
Se volete davvero rilassarvi, per questa vacanza scegliete l’auto. Vi permetterà di spostarvi tra le varie tappe liberamente, comodamente e sarà anche molto piacevole guidare in mezzo a questi panorami favolosi! Le tappe sono varie, non lontanissime tra loro, ma è necessario spostarsi da un borghetto all’altro, con più mete nella stessa giornata quindi se volete davvero esplorare bene la zona scordatevi i mezzi pubblici, che vi farebbero solo stressare (bisognerebbe necessariamente prendere i bus urbani e stare ai loro tempi e sarebbe magari difficile raggiungere un buon agriturismo per mangiare, un’azienda vinicola per una degustazione o un bel podere storico per trascorrere la notte nella pace che solo questo territorio può offrirvi.


Giorno 1

Partenza! Per me era abbastanza vicina: partivo dalla costa livornese. Proprio grazie al mio punto di partenza e la strada che comunque avrei dovuto fare ho deciso di dedicare il primo giorno a tre zone che in realtà non fanno parte della Val d’Orcia, ma che mi ci hanno piacevolmente accompagnato. In realtà si sono rivelate, seppure un po’ off-topic, tra le mete più interessanti di tutto il viaggio: siamo andati prima a Volterra, antichissimo paese della Valdicecina, tra le principali città-stato Etrusche e abbiamo arricchito il giro del già spettacolare borgo con la visita ai padiglioni dell’Ex Manicomio, che stra-consiglio!
Dopo il pranzo a Volterra, abbiamo raggiunto già la terra senese esplorando Monteriggioni, un borgo medievale che mi ha lasciato a bocca aperta!
E’ ora il momento di Siena, che non necessita di presentazioni! Essendoci già stata moltissime volte per me è stata per lo più un appoggio per la notte, ma un giro nel suo centro storico è sempre super gradito e, almeno Piazza del Campo – la famosa piazza del Palio – e la meravigliosa Cattedrale sono dei must che non potete proprio perdervi.

Anche se non fanno proprio parte della Val d’Orcia, il mio consiglio è di esplorare queste tre tappe, magari anche al ritorno dalla Val d’Orcia…comunque sia: non perdetevele!

VOLTERRA, la città etrusca

Volterra è una cittadina medievale, ma di origine etrusca, ed esplorandola potrete vivere tutta la sua secolare storia. E’ qua che la scrittrice Stephenie Meyer ha immaginato l’ambientazione del secondo capitolo della saga di Twilight, ma se volete camminare sugli stessi terreni del set dovrete aspettare, perché in realtà le scene sono state girate a circa 100 km di distanza, a Montepulciano.
Girando per Volterra vedrete anche molti oggetti realizzati in alabastro visto che, secondo un’ antica tradizione cittadina, il paese ricava il prezioso materiale dalle cave limitrofe sin dai tempi degli etruschi. 

 📌 Ex Manicomio di Volterra
Ne avevo sempre sentito parlare, essendo il vecchio manicomio più vicino a casa mia, nominato dalla generazione dei miei nonni in molte storie, ma in realtà si tratta del più grande manicomio d’Italia. 400mila m2 di superfice, di cui restano tanti padiglioni in disuso, abbandonati, altri riscoperti e altri ancora integrati nell’attuale ospedale di Volterra di Santa Maria Maddalena. Fu fondato nel 1888 e da 30 i malati diventarono, già ad inizio ‘900, più di 1000. Purtroppo finivano qua anche molti cittadini solo a causa di condizioni di povertà e scarse condizioni igienico-sanitarie: si trovavano costretti in queste strutture, trattati da pazzi, alla ricerca di diritti e dignità e non tanto aiutati a guarire, quanto abbandonati. Oltretutto, per espandersi, anche i pazienti furono impiegati come forza lavoro per costruire sempre più edifici. Solo con la Legge Basaglia l’ospedale Psichiatrico iniziò a dimettere pazienti.
Insomma, la storia del Manicomio, è davvero fitta ed interessante e potete scoprirne di più sul sito ufficiale, che trovate qui.
Grazie ai volontari, per lo più cittadini volterrani, il manicomio e la sua storia continuano a vivere, grazie a interessantissime e appassionate visite guidate tra i principali padiglioni, che vi faranno davvero vivere, almeno un po’, la situazione che sopportavano gli ospiti di questa struttura.

La prenotazione per la visita, con apposito form sul sito, è obbligatoria e si svolge generalmente il sabato e la domenica, con due turni, alle 11 e alle 14 (controllare bene il sito per le disponibilità).
La visita dura circa 2 ore e 30 e il costo è di 10€ (ad ottobre 2021), comprensivo di visita ai padiglioni  Charcot, Maragliano e Ferri e al museo dell’Associazione.

La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?

SIMONE CRISTICCHI – Ti regalerò una rosa

Il famosissimo brano vincitore del Festival di Sanremo 2007 “Ti regalerò una rosa è in realtà tratto da una lettera dei primi decenni del secolo scritta da un internato del manicomio di Volterra e mai recapitata, «buttata in mezzo alle scartoffie, tra le cartelle cliniche dimenticate» come ha detto Simone Cristicchi, autore del brano, che ha intrapreso un viaggio nel manicomio. Grazie a questi ritrovamenti, e ad altri reperiti in altri manicomi d’Italia, Cristicchi ha scritto il suo intero disco “Dall’altra parte del cancello“.

Dopo l’emozionante visita del Manicomio, è arrivato il momento di vedere il centro di Volterra, magari dopo una bella mangiata.

DOVE MANGIARE A VOLTERRA
🍽️ La Carabaccia – Piazza XX Settembre 4/5, 56048
Trattoria nel cuore di Volterra, di quelle che ti fanno sentire a casa, in cui si mangia bene e di qualità. Il menù cambia ogni giorno, ma la scelta è comunque varia e per ogni palato. Servizio impeccabile, gentili e disponibili.
Assaggiate i pici all’aglione: è una ricetta della tradizione contadina, originaria della Val di Chiana che unisce due grandi elementi della cucina toscana, ovvero i pici – un particolare formato di pasta tipico della zona e del senese – e l’aglione, una varietà di aglio coltivata solo nella zona sud della Toscana, più grande rispetto all’aglio, ma dal sapore più delicato.

📌 Fortezza Medicea
L’elemento più di risalto nello skyline volterrano è la Fortezza, voluta da Lorenzo il Magnifico, non solo a scopo difensivo, ma anche di controllo da parte di Firenze dopo la conquista di Volterra. Non è visitabile perché ospita una prigione. Adiacente alla Fortezza Medicea si trova uno degli archi di ingresso della città, Porta a Selci.

📌Teatro Romano
Camminate per le vie del paese, fino a quando vi troverete vicino alla porta Fiorentina, in Via Lungo Le Mura del Mandorlo, a guardare dall’alto una bellissima struttura, conservata fino ad oggi: il Teatro Romano. Costruito nel I secolo DC, l’anfiteatro sorge su un più antico sito etrusco ed è uno degli esempi di teatro romano meglio conservati e più belli di tutta Italia. Dietro il teatro, ci sono i resti delle terme romane del IV secolo e del foro romano. Il sito è stato rinvenuto solo nel 1951 a seguito di scavi archeologici.
Se volete visitarlo ed esplorarlo, il sito è aperto tutti i giorni da marzo a novembre, mentre il resto dell’anno solo il fine settimana. Il prezzo del biglietto intero ammonta a 15€, mentre il ridotto (per studenti universitari con tesserino, ragazzi 6-18, over 65, Soci Coop, FAI, TCI) a 12€ – prezzi di ottobre 2021.

📌Piazza dei Priori
In questa bellissima piazza si trova il municipio più antico di tutta la regione, cioè Palazzo dei Priori, costruito nel 1208, anche se la sua torre fu distrutta durante un terremoto e ricostruita nel XIX° secolo. La sua architettura ha ispirato la realizzazione del Palazzo Vecchio a Firenze. Oggi è sede di parte degli uffici comunali e di mostre temporanee.
Oltre a Palazzo dei Priori, nella Piazza si possono ammirare anche Palazzo Pretorio con la famosa Torre del Porcellino (chiamata così per la particolare forma della pietra apposta, che rappresenta un maialino, o forse un cinghiale) e altri edifici importanti come il Palazzo Vescovile.

📌 Duomo e Battistero
A breve distanza da Piazza dei Priori, in Piazza San Giovanni, sorge il Duomo, un edificio romanico del XII secolo costruito dove un tempo sorgeva un’altra chiesa. L’interno è stato modificato alla fine del XVI secolo in stile rinascimentale. Il Battistero, sito nella stessa piazza, è invece una struttura del XIII secolo, a base ottagonale

📌 Punto Panoramico in Piazza Martiri della Libertà
Uno degli scatti più famosi di Volterra è scattato da Piazza Martiri della Libertà: da qua si vede il Battistero e tutta la collina toscana intorno. Non perdetevelo!

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40 km (circa 45 minuti di auto)
da Volterra a Monteriggioni
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MONTERIGGIONI, la città castello

[…] però che, come in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona,
così la proda che ‘l pozzo circonda
torregiavan di mezza la personali orribili giganti,
cui minaccia Giove del cielo ancora quando tona»

Dante Alighieri, Inferno canto XXXI, vv. 40-45

Impostate il navigatore, direzione Monteriggioni! Arrivati nel piccolo paesino del Senese, parcheggiate in quello che sulle mappe trovate segnalato come “Parcheggio pubblico“, proprio di fronte a una bellissima vista sulla collina circostante, oppure al “Parcheggio Cipressino“, poco più sotto ma comunque vicino.
Già dalla strada, noterete un piccolo borgo di appena 10mila abitanti, circondato da mura circolari e torri ben conservate, situato sulla sommità di una piccola collina coltivata a vigne e olivi. Il castello venne fondato nel secondo decennio del Duecento dalla Repubblica di Siena, con scopo difensivo contro la rivale Firenze, funzione che cessò a partire dalla metà del Cinquecento, quando Monteriggioni, insieme all’intero Stato Senese, venne annesso a quello fiorentino.
L’atmosfera è davvero unica e suggestiva, tanto che vari registi del calibro di Mario Monicelli, Francesco Nuti e Neri Parenti, hanno ambientato i loro film proprio a Monteriggioni, nei pressi del castello. Gli appassionati di Assassin’s Creed, invece, potranno ritrovare nel paese le ambientazioni delle gloriose gesta di Ezio Auditore. In particolare, negli episodi Assassin’s Creed II e Assassin’s Creed: Brotherhood, il castello di Monteriggioni è sede della residenza della famiglia Auditore, oltre ad essere il luogo dove si trova la cripta degli assassini. E’ proprio in questa ambientazione che si tiene ogni anno a luglio si tiene un’importante festa medievale, durante la quale nelle strade e nelle piazze si alternano danze in costume, spettacoli e iniziative di vario tipo.

Il centro storico di Monteriggioni, di forma quasi circolare, è davvero molto piccolo, con un diametro di soli 170 metri, ma non fatevi spaventare: è un concentrato di bellezza!
Ecco cosa non perdervi:

📌 Le mura
Le mura di Monteriggioni hanno una forma ellittica, costituite da 15 torri e due porte. E’ possibile passeggiare lungo le mura, anche se non nella loro totalità: esistono due tratti calpestabili, detti camminamento sud e camminamento nord. La passeggiata sulle mura è dunque molto corta, ma comunque suggestiva, perché regala splendide visuali, sia del paese dall’alto, sia sulla campagna circostante. La camminata non è comunque indispensabile secondo me, visto che appunto per il momento non si può percorrere tutto il percorso circolare.
Ad ogni modo, se decidete di pagare il biglietto, questo costa 4€, comprensivo di un piccolo museo. Le biglietterie sono aperte tutti i giorni dalle 09:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 19:30 (aggiornato a ottobre 2021).

📌 Le porte
Le porte d’accesso alla città sono due: Porta Franca, o porta Romea (visot che guarda verso Roma), e Porta Fiorentina, o di San Giovanni. Esse si trovano alle due estremità opposte del centro, e sono collegate da Via I Maggio. La più utilizzata per l’accesso è sicuramente la Porta Franca, dato che i parcheggi si trovano da questo lato, però non perdetevi la Porta Fiorentina, perché da qui c’è un bellissimo panorama sulle colline senesi, che vi auguro di ammirare al tramonto, come è successo a me: sarà uno di quei tramonti che non vi scorderete mai!

📌 Piazza Roma e Chiesa di Santa Maria Assunta
La piazzetta principale della città, ospita la chiesa di Santa Maria Assunta, una piccola chiesetta, dei primi anni del 1200, con una facciata in pietra in stile romanico. Sul retro della chiesa spunta il campanile, a pianta quadrata.
Nella piazzetta troverete anche tavoli all’aperto dove rilassarsi sorseggiando un buon vino o un semplice caffè!

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18 km (circa 22 minuti di auto) da Monteriggioni a Siena
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SIENA

Come ho già detto, per me Siena è stata perlopiù un appoggio per la notte in questa vacanza e solo una visita veloce, motivo per cui non la tratterò approfonditamente in questo articolo. Sicuramente se voleste visitarla bene, vedendo tutti i suoi magici luoghi e monumenti, magari entrandoci, vi servirebbe tutta la giornata (se avete un giorno in più fermatevi qua il giorno successivo al vostro arrivo e poi continuate il tour)! Se però siete solo di passaggio potete fare un giro veloce e anche se l’avete già vista, come è successo a me, non vi stancherete mai di ammirare Piazza del Campo, considerata una delle più belle piazze al mondo, con il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia. L’altra tappa imperdibile e unica nel suo genere è il Duomo di Siena, uno dei più belli che io abbia mai visto, dominato dalla bicromia tra bianco e nero.

🛌 DOVE DORMIRE A SIENA
Ho dormito a Villa di STR grazie a una Smartbox che avevo ricevuto in regalo e, tra le strutture presenti a Siena, c’era questo B&B di cui sono rimasta piacevolmente sorpresa: belle camere e pulite, parcheggi gratuiti nelle vicinanze (su Via Vittorio Emanuele oppure al parcheggio “Il Campino”) e situato a 10 minuti a piedi dal centro storico di Siena, comodissimo per visitarla!


Giorno 2

Fatta la colazione e salutata Siena, siamo pronti per un’altra giornata toscana, quella che veramente ci porta nel cuore della Val d’Orcia: eccoci nei paesi di Montalcino e Pienza (che per me è stata la ciliegina sulla torta di questo bellissimo viaggio), pronti per una degustazione per assaporare il Brunello e scoprirne la storia. Per non farci mancare niente, non poteva mancare la visita a due simboli della Val d’Orcia: i cipressi di San Quirico e la Cappella della Madonna di Vitaleta.

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43 km (circa 50 minuti di auto) da Siena a Montalcino
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MONTALCINO, il paese del Brunello

📌 Il paese di Montalcino
Montalcino è un piccolo paese medievale che deve la sua fama alla produzione del Brunello. Consiglio di camminare senza meta tra i suoi vicoli, ammirare le cantine e i rivenditori di vino e contemplare gli scorci che, dal paese, regalano bellissime viste sulla collina circostante.
Le Mura intorno alla cittadina furono innalzate nel 1100: la fortificazione, lunga ben 4 km, alterna 13 torrioni e 6 porte. A dominare c’è la Fortezza di Montalcino, o La Rocca, eretta nel 1361 quando Montalcino passò sotto il dominio di Siena. Qui si tiene ogni anno, nel mese di Luglio, il famoso Jazz & Wine Festival.
Passeggiando per Montalcino, sarà impossibile non passare per Piazza del Popolo, cuore pulsante del paese, caratterizzato da numerose logge e dal Palazzo dei Priori, con la sua alta e stretta torre, oggi sede del Comune.
A fianco della Chiesa della Madonna del Soccorso, appena fuori dalle mura, c’è un’area verde con delle panchine dove rilassarsi, con una vista impagabile. Su Google Maps è indicata come “Relaxing view“.

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6 km (circa 10 minuti di auto) da Montalcino a Corte Pavone
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📌 Visita guidata e degustazione a Corte Pavone
Un bellissimo cancello con muretto in pietra e un viale di cipressi che sembra infinito, intorno una vista cinematografica: eccoci all’ingresso, spettacolare, della Tenuta Corte Pavone, di fronte a Montalcino. 19 ettari di terreno e una varietà di vini, biologici e biodinamici, che si basa quasi esclusivamente su un solo vitigno, il Sangiovese.
La cantina è stata fondata del 1979, dalla famiglia altoatesina Loacker. Dal 1998 è il figlio del fondatore ad occuparsene e oggi, insieme ai fratelli, mantiene in vita la storia della famiglia. Questa storia, insieme a molte altre, verranno raccontate durante la visita guidata nel vigneto e nella voltaia, accompagnata da una degustazione con spuntini. L’attività è prenotabile su Tripadvisor a questo link, secondo disponibilità. Prezzo ad Ottobre 2021: 35€
Durante la visita (che per noi si è svolta in modalità privata essendo da soli), viene spiegato tutto il processo di produzione del vino, dalla coltivazione e dalla scelta delle uve e dei terreni, fino alla raccolta, all’imbottigliamento e all’invecchiamento, visualizzando tutti i vari luoghi dove questo processo ha vita.
Una di queste visite è assolutamente imperdibile durante un giro della Val d’Orcia sia per approfondire e scoprire meglio argomenti già conosciuti, sia per chi, come me, della materia ne sa ben poco e vuole scoprire qualcosa in più su questo affascinante mondo, che ha dietro di sé un duro lavoro e un bisogno di innumerevoli conoscenze, anche teoriche.
Il tutto si conclude con uno spuntino e con la degustazione di pregiati vini, con l’aiuto e l’accompagnamento di esperti che vi faranno apprezzare ancora di più questi preziosi prodotti.

Per i più curiosi e per chi volesse approfondire, l’azienda ha altri sedi (e quindi altri vini) in Maremma e in Alto Adige, vicino a Bolzano. Tutte le informazioni necessarie sono sul sito ufficiale dell’azienda.

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15 km (circa 19 minuti di auto) da Corte Pavone-Montalcino ai Cipressi di San Quirico
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CIPRESSI DI SAN QUIRICO D’ORCIA

Uno dei luoghi più amati e fotografati della Val d’Orcia, icona indiscussa dell’immagine della Toscana e dell’Italia intera, è sicuramente il boschetto di cipressi sulle colline di San Quirico d’Orcia. Appartengono, non a caso, al gruppo di 55 piante toscane inserite nell’elenco degli alberi monumentali italiani che si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico o per l’importanza storica e culturale che rivestono.
Trovarli è semplice, basta percorrere la Via Cassia e arrivare in prossimità del km 189, in località i Triboli“.

Nel periodo in cui ho visitato i cipressi ho avuto la possibilità di ammirare le dodici opere monumentali di Helidon Xhixha, sparse tra la Val d’Orcia, e presenti anche a San Quirico. Le sculture, in tutto 12, realizzate in acciaio lucido e levigato, sono state create per celebrare i 50 anni di “Forme nel Verde”, la più longeva mostra internazionale di scultura. Alcune delle opere sono disposte negli Horti Leonini di San Quirico, nei pressi della cappella di Vitaleta, a Bagno Vignoni e in piazza del Duomo a Siena. Al centro del gruppo dei Cipressini, trova posto l’opera Ionic Column, che cattura e riflette gli alberi con la sua superficie a specchio.

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11 km (circa 13 minuti di auto) dai Cipressi di San Quirico alla Cappella della Madonna di Vitaleta
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CAPPELLA DELLA MADONNA DI VITALETA

La Cappella della Madonna di Vitaleta è una chiesina tardo-rinascimentale, di proprietà privata, ma è possibile comunque visitarla esternamente e ovviamente fotografarla. Per arrivare, si percorre la strada provinciale 146 di Chianciano e poi si seguono le indicazioni per la Cappella. Benchè si possa giungere quasi a ridosso della chiesa, in realtà è necessario parcheggiare l’auto in un piazzale e percorrere circa 200 metri a piedi lungo un sentiero ben visibile.

Negli spazi verdi attigui alla chiesa si trovavano, nel periodo della mia visita, le opere Conoscenza e Abbraccio di Luce di Helidon Xhixha.

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6,5 km (circa 11 minuti di auto) dalla Cappella della Madonna di Vitaleta a Pienza
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PIENZA, la “città ideale”

Per visitare Pienza, esistono vari parcheggi a pagamento appena nei dintorni del centro storico, altrimenti, se volete un parcheggio gratuito, quello di Via S. Gregorio è molto vicino al centro storico (circa 300 m) e comodo per raggiungerlo, se trovate posto libero.

Un tempo Pienza era una città medievale, ma fu rasata al suolo e ricostruita da Papa Pio II in stile rinascimentale. Proprio nel Rinascimento, veniva chiamata la “Città ideale”. L’architettura, la vista panoramica e l’atmosfera che si respira in questo borgo ha ispirato artisti, pittori, fotografi, ma anche registi come Franco Zeffirelli, che ha trovato qui l’ispirazione per il film Romeo&Giulietta.
Personalmente, Pienza è stata in assoluto il borgo che mi è piaciuto di più dell’intera Val d’Orcia, una chicca da non perdersi, affascinante e romantica!
Come gli altri borghi è di piccole dimensioni, ma ci sono dei luoghi che non potete perdervi:

📌 Piazza Pio II – Duomo di Pienza, Palazzo Piccolomini e Palazzo vescovile
La piazza Pio II, cuore del borgo, prende il nome da Papa II Piccolomini, che ricostruì la Pienza rinascimentale. Gli edifici della piazza sono costruiti in travertino, che dona loro un bel color miele.
Nel centro della piazza spicca il Duomo di Pienza, o Cattedrale dell’Assunta, che ospita importanti e notevoli dipinti dei più rinomati artisti del epoca. Sopra l’antica cripta si erge un campanile dalla forma ottagonale.
Sulla destra del Duomo si trova il Palazzo Piccolomini, la cui loggia si affaccia su un meraviglioso giardino pensile con una vista panoramica eccezionale. Proprio il palazzo, fu scelto da Franco Zeffirelli per girare alcune scene del film Romeo e Giulietta. Fuori dal Palazzo si può ammirare il bellissimo “Pozzo dei cani“.
A sinistra del Duomo, troviamo il Palazzo Vescovile, conosciuto come Palazzo Borgia, visto che fu donato da Pio II a Rodrigo Borgia, poi divenuto papa Alessandro VI. L’edificio, caratterizzato dalle finestre a croce guelfa, oggi ospita il Museo Diocesano, istituito nel 1901 per ospitare un percorso espositivo di opere d’arte di 11 sale.

📌 Palazzo comunale
Di fronte al Duomo, troviamo il Palazzo Comunale, antica residenza dei Priori della cittadina e per questo chiamato anche Palazzo Pretorio. Esso rappresenta l’ultimo edificio costruito nella piazza di Pienza, nel 1400. È caratterizzato da un portico di tre arcate appoggiate su colonne ioniche.

📌 Le “strade dell’amore”
Molte delle strade della parte rinascimentale di Pienza portano nomi romantici. Camminate perdendovi per le stradine del borgo e troverete “Via del bacio“, “Via della fortuna” e “Via dell’amore“.

Non perdetevi un aperitivo all’Idyllium, un bar nato nelle ex scuderie di Palazzo Piccolomini che offre una bellissima vista sulle colline circostanti. Il locale è diventato famoso anche grazie all’ampio utilizzo di erbe spontanee locali.

Chiuso il martedì.

🛌 DOVE DORMIRE A PIENZA
Se cercate il soggiorno perfetto, Borgo Sant’Ambrogio fa per voi! Si tratta di una vera e propria oasi di relax, composta di un podere e tanto verde, oltre che una grande piscina. La struttura, immersa nel verde, è panoramica e accogliente. Va raggiunta in auto, visto che non si trova proprio nel centro di Pienza, bensì a 8 km da esso, ma è proprio la sua posizione a donargli un’ottima vista sul territorio circostante.

Se sceglierete come noi la mezza pensione, troverete una colazione abbondante, variegata e con ottime scelte “casalinghe”. Per quanto riguarda la cena, l’atmosfera è magica, a partire dalla bellissima sala, al servizio impeccabile e alla qualità del cibo.


Giorno 3

Il terzo ed ultimo giorno lo abbiamo dedicato alla visita degli ultimi due importanti paesini della Val d’Orcia, ovvero Bagno Vignoni e Montepulciano, passando per la bellissima e caratteristica “Strada della Foce”, una delle vie di cipressi più famose al mondo.

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15 km (circa 20 minuti di auto) da Pienza a Bagno Vignoni
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BAGNO VIGNONI, la città termale

Arrivati a Bagno Vignoni vi troverete di fronte a un borgo unico al mondo, composto da soli 30 abitanti. Infatti, la particolarità unica della “città termale” è la piazza centrale (o Piazza delle Sorgenti), risalente al Cinquecento, occupata da una grande vasca piena di acqua termale. Intorno alla vasca, assolutamente non balneabile, si affacciano edifici rinascimentali e il loggiato di Santa Caterina da Siena. Le acqua dalla vasca vanno in parte ad alimentare i numerosi stabilimenti termali distribuiti in tutto il paese ed in parte si dirigono verso una vicina rupe calcarea. Proprio dalla rupe le acque precipitano nel fiume Orcia nasce il cosiddetto “Parco dei Mulini“, in nome degli antichi mulini conservati nei sotterranei e delle vasche di accumulo che vanno a formare le terme libere di Bagno Vignoni. Il parco dei Mulini è liberamente visitabile e una visita merita davvero la pena per osservare da vicino quest’opera di ingegneria idraulica complessa. In estate, potrete trovare persone che fanno il bagno nella vasca di accumulo del Mulino di Mezzo, di color turchese grazie al calcare depositato sul fondo. C’é anche una cascatella usata come idromassaggio e diversi rivoli ideali per pediluvi. L’acqua è appena tiepida, quindi se volete provare un bagno, recatevi a Bagno Vignoni nella stagione calda.

La sorgente d’acqua termale racchiusa nella vasca rettangolare cinquecentesca ospitava, nel periodo della mia visita, un grande Iceberg in acciaio emergente dal fondo della vasca, appartenente alla serie di opere di Helidon Xhixha, già incontrate in altri borghi della Val d’Orcia.

Se volete trovare altre terme libere nei pressi della Val d’Orcia, guidate altri 17 km a partire da Bagno Vignoni: arriverete a Bagni San Filippo, un altro paese di sorgenti naturali termali, molto meno famose e affollate delle altrettanto toscane Terme di Saturnia, ma lo stesso stupende! Circondate da formazioni calcaree e cascate, sapranno regalarvi non solo un bellissimo bagno in acque calde, ma anche un paesaggio pazzesco. Non da meno, sono completamente gratuite!

🍽️ DOVE MANGIARE A BAGNO VIGNONI
Non potrete andarvene da Bagno Vignoni senza aver assaggiato le prelibatezze del , molto vicino alla Piazza Centrale. Troverete un servizio veloce e gentile, buoni prezzi e una vasta scelta di cibo, sia sul menù che fuori menù. Nel giorno della mia visita ho trovato un piatto fuori menù strepitoso che vi consiglio: gli spaghetti alla chitarra al vino con guanciale e pecorino.

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15 km (circa 17 minuti di auto) dalla Bagno Vignoni al punto panoramico della Strada della Foce
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LA STRADA DELLA FOCE

Il simbolo più famoso del paesaggio toscano sono le stradine curve contornate dai cipressi che salgono per le meravigliose colline. Nonostante di queste strade ce ne siano molte, la Strada della Foce è tra le più famose e suggestive. Questa si trova nella strada che da Chianciano scende verso la Val d’Orcia.
Un’altra tra le più fotografate è quella che porta da Montepulciano a Monticchiello!

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12,5 km (circa 18 minuti di auto) dal punto panoramico della Strada della Foce a Montepulciano
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MONTEPULCIANO, la città del vino nobile

Il piccolo borgo di Montepulciano è noto a livello internazionale soprattutto come una delle migliori aree vinicole al mondo. Per visitarla al meglio, la cosa migliore è percorrerla tutta a piedi, dalla parte bassa della città fino a risalire verso il centro del borgo (portatevi delle scarpe comode perché le salite sono tante!).
E’ per le sue vie che sono state girate varie scene di New Moon (sebbene spacciate per Volterra).

📌 Chiesa di Sant’Agostino
Partendo dalla parte bassa del borgo, per intendersi dalle parti di Porta al Prato, si risale il paese e una dei primi edifici che si incontreranno sarà la Chiesa di Sant’Agostino, situata in Piazza Michelozzo e risalente al 1285.

📌 Torre di Pulcinella
La torre dell’orologio di Pulcinella è un originale edificio con orologio ancora funzionante situato in piazza Michelozzo, vicino alla chiesa. Secondo la leggenda, fu un vescovo napoletano a porre la statua di Pulcinella sulla torre. Ad oggi elettrico, un tempo era caricato tutte le sere dal signor Dino e dalla signora Marisa, sua moglie.

📌 Museo Civico
Il Museo Civico di Montepulciano, situato a pochi passi da Piazza Grande, è collocato all’interno di Palazzo Neri Orselli. Esso ospita la Pinacoteca Crociani, composta da circa 180 dipinti risalenti agli anni dal XIV al XIX secolo.

📌 Piazza Grande
Eccoci arrivati nel cuore di Montepulciano, nella sua piazza centrale, interamente pedonale.
In questa grande piazza svetta, maestoso, il Palazzo Comunale dalla facciata in stile gotico-rinascimentale, progettata dall’architetto fiorentino Michelozzo che voleva ricordare Palazzo Vecchio. Al centro della facciata è possibile ammirare la Torre civica.
Altro edificio della piazza, di minor impatto, è il Duomo, o Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente alla fine del XVI secolo, dalla facciata incompiuta e con una torre campanaria del ‘400.
Nella Piazza sorgono anche vari palazzi: davanti al Palazzo Comunale si trova il Palazzo Contucci, mentre davanti alla Cattedrale si trovano, da sinistra verso destra, Palazzo Capitano del Popolo ed il Palazzo Nobili Tarugi. Tra questi due edifici è possibile ammirare il pozzo dei Grifi e dei Leoni, che presenta al centro lo stemma dei Medici.

📌 Fortezza Medicea
La Fortezza è originaria del 1200, ma è stata più volte distrutta e ricostruita durante la sua storia, poichè al centro delle guerre tra Siena e Firenze. L’aspetto che ha oggi risale al 1885, quando fu ristrutturata dal senese Augusto Corbi. Al suo interno, per buona parte è adibita a spazio espositivo, altre zone sono invece riservate ad un’università americana.

📌 Belvedere Porta di Collazzi e Tempio di San Biagio
La chiesa, o tempio, di San Biagio, si trova a poche centinaia di metri dal centro di Montepulciano ed è raggiungibile a piedi o in auto, oppure è apprezzabile dal Belvedere Porta di Collazzi, vicino alla Fortezza.

📌 Porta delle Farine e Belvedere
Quello di Porta di Collazzi non è l’unico belvedere di Montepulciano e le viste che offre questo borgo sono mozzafiato da ogni angolo. Da Porta delle Farine, una delle porte di accesso al borgo, c’è un’altra magnifica vista da cui osservare un bellissimo tramonto.

📌 Cantina Ercolani
Sicuramente uno dei luoghi più particolari che ho visto in questo viaggio l’ho scoperto entrando nella cantina Ercolani: qui non troverete solo svariate qualità di vini e assaggi di cibo toscano, ma scoprirete una vera e propria città sotterranea (che si può visitare gratuitamente). Già, perché sotto i palazzi nobili del centro si trova un labirinto di cunicoli e cripte, all’interno dei quali la famiglia Ercolani espone fossili, strumenti di tortura e reperti legati al mondo del vino. Inoltre, è qui che si trovano botti di rovere adibite all’invecchiamento del vino Nobile del Montepulciano D.O.C.G. e Vin Santo di Montepulciano D.O.C.


Che giorni rigeneranti, all’insegna del buon cibo e del buon vino e di panorami mozzafiato. Tre giorni in Val d’Orcia vi ricaricheranno, vi rilasserete e vi sembrerà di trovarvi in un luogo lontano dal tempo.
Quindi, se avete un weekend libero, che aspettate ad andare?!

Città, Europa

Itinerario di 4 giorni a Praga

Praga è una città incredibile, di un altro secolo, di un altro mondo. Non ho mai visto nulla di più fantastico

LOU REED

Praga, capitale della Repubblica Ceca è anche nota come «La madre delle città», «Città delle 100 torri» e «Città d’oro», infatti il suo centro storico è anche Patrimonio dell’UNESCO. Questa metropoli, che si sviluppa sul fiume Moldava, è soprattutto un centro d’arte.

Sono andata a Praga a fine NOVEMBRE 2017, per festeggiare il mio compleanno. La città è davvero bellissima e, come tutte le città dell’est, i prezzi sono contenuti. Ci sono sicuramente mesi più caldi per visitare la città, però vedere i preparativi per il Natale e i primi mercatini è davvero magico.

MUOVERSI CON I MEZZI A PRAGA
● Biglietti e abbonamenti ai mezzi pubblici
I trasporti pubblici a Praga funzionano bene, sono economici e ce ne sono di vari tipi: metro (dotata di 3 linee: A,B e C), autobus, tram e funicolare. Si usa sempre lo stesso biglietto per tutti, potendo cambiare mezzo nell’arco di validità del biglietto.

Esistono varie tipologie di biglietti:

Biglietto singolo a tempo, disponibile da 90 o 30 minuti

Per il biglietto da 90 minuti i prezzi sono:
– 40 CZK (circa 1,57 euro) per adulti da 15 anni in su
– 20 CZK (circa 80 centesimi) per anziani dai 60 ai 70 anni

Per il biglietto da 30 minuti i prezzi sono:
– 30 CZK (circa 1,20 euro) per adulti da 15 anni in su
– 15 CZK (circa 60 centesimi) per anziani dai 60 ai 70 anni

I biglietti sono sempre gratis fino ai 14 anni e per gli ultra-settantenni.
Generalmente, il biglietto da 30 minuti va bene per gli spostamenti nel centro di Praga, ma è insufficiente per raggiungere l’aeroporto, mentre il  biglietto da 90 minuti è ideale per i trasporti da e verso l’aeroporto o per trasporti più lunghi (che non credo intraprendete in una breve vacanza a Praga).

Biglietto turistico giornaliero, valido per 24 ore, ha un costo di:
– 120 CZK (circa 4,71 euro) per adulti da 15 anni in su
– 60 CZK (circa 2,35 euro) per anziani dai 60 ai 70 anni

Pass turistico da 72 ore, vale per 3 giorni e ha un costo di:
– 330 CZK (circa 13 euro), senza riduzioni legate all’età del passeggero

Praga è una città dalle piccole dimensioni e si gira molto bene a piedi. Io non ho praticamente mai usato i mezzi, eccetto in rarissime occasioni, quindi consiglio di non fare alcun abbonamento e usare il biglietto singolo al bisogno!

● Trasporto dall’aeroporto 🚌
L‘aeroporto di Praga si trova a soli 10 km dal centro ed è quindi facile e veloce raggiungere il cuore della città. Io non ho dovuto utilizzare mezzi pubblici perché avevo il trasporto con mezzo privato incluso nel prezzo dell’appartamento, ma se si dovessero usare i mezzi pubblici, il mezzo consigliato è il bus diretto AIRPORT EXPRESS. Questo bus si prende alla fermata nell’area di transito di fronte alla zona check-in del terminal 1 e arriva fino alla principale stazione ferroviaria della città, Hlavní Nádraží, posta lungo la linea C (di colore rosso) della metropolitana. Rispetto ai bus urbani, è un mezzo più confortevole visto il maggiore spazio disponibile per i bagagli. Il biglietto si acquista direttamente dal conducente, al prezzo di 60 CZK per un adulto (circa 2,20€). Questo bus è operativo dalle 5.30 alle 22.30, parte ogni 15-30 minuti e in 30-50 minuti (a seconda dell’intensità del traffico) vi porterà fino alla stazione principale.

Oltre all’Airport Express, si possono prendere anche i BUS URBANI che serviranno per raggiungere le varie stazioni della metropolitana e da qui ogni punto della città. Servirà necessariamente un biglietto da 90 minuti e con questo potrete prendere sia il bus che la metro. Tra le più utilizzate ci sono la LINEA 119 e la LINEA 100, entrambe con fermata fuori dagli arrivi. La Linea 119 è utile per raggiungere il centro storico di Praga, oppure altre destinazioni lungo la linea A della metropolitana, mentre la Linea 100 è l’ideale per arrivare a destinazioni lungo la linea B della metropolitana.

Se invece arrivate in aeroporto in orari notturni e non avete possibilità di raggiungere la città con mezzi più comodi e diretti, potete prendere in considerazione la LINEA BUS 510. Funziona soltanto nelle ore notturne, quando le altre linee del trasporto pubblico non sono attive e costringe a diversi cambi. La fermata si trova fuori dalla zona degli arrivi e la frequenza è ogni 30 minuti.

Ecco qua la mappa della metropolitana:

● Praga Card
La Praga Card è una carta dall’aspetto di una carta di credito, strettamente personale (dovrà necessariamente riportare nome e cognome del titolare sul retro) valida, a scelta, per due, tre o quattro giorni consecutivi.
La card permette di entrare in molte attrazioni gratuitamente e in altre a prezzi scontati. Gli ingressi gratuiti riguardano 60 famosi monumenti, tra i quali: un tour panoramico in autobus di 2 ore, il Castello di Praga, il Vecchio Cimitero Ebraico con annesso tour delle Sinagoghe, la Torre Panoramica di Petřín, l’Osservatorio astronomico, Museo Nazionale e lo Zoo. Gli sconti, dal 10 al 50%, riguardano più di 70 attrazioni, tour, crociere, tra cui: Casa Danzante (sconto dal 25% al 50%), crociera con cena (sconto del 25%), concerto al Castello di Praga (sconto del 50%), mostra Lego (sconto del 25%), Ice Pub (2 drinks gratuiti).
Da qualche tempo la Praga Card è cambiata e la nuova versione non include più i mezzi pubblici, per cui sarà necessario fare i biglietti o un abbonamento a parte. Possiamo quindi dire che la Praga Card conviene davvero a chi vuole vedere il più possibile della città, visitando tante attrazioni, evitando le code per i biglietti. Per chi invece preferisce prendersela più comoda, passeggiando a piedi e trascorrendo le giornate in relax senza entrare in ogni monumento e attrazione, la card non risulta poi così vantaggiosa.
Ecco qua i prezzi della Praga Card:

Per 2 giorni – Adulti 71€ / Bambini e studenti 51€
Per 3 giorni – Adulti 81€ / Bambini e studenti 58€
Per 4 giorni – Adulti 88€ / Bambini e studenti 64€

L’appartamento che ho scelto per Praga, prenotato su airbnb.it, era in posizione strategica e comodissima per visitare al meglio la città. Si trovava nel quartiere della Città Vecchia, a 5 minuti dall’orologio astronomico e questo ci ha permesso di girare tutta Praga a piedi, senza bisogno di prendere mezzi per raggiungere i principali quartieri.


Giorno 1

Il primo giorno, nella mezza giornata a disposizione, abbiamo visitato il cuore di Praga, la zona più antica che comprende le principali attrazioni, come la Piazza della Città Vecchia e l’Orologio Astronomico. Il suo attuale nome, Città Vecchia, le è stato dopo che fu fondata la Città Nuova, nel XIV secolo.

📌 Piazza della Città Vecchia e Chiesa di Santa Maria di Týn
Piazza della Città Vecchia, anche nota col suo nome ceco Staroměstské náměstí, è il cuore pulsante del centro storico di Praga, presa d’assalto dai turisti a ogni ora. Sulla piazza si affaccia la nota Chiesa gotica di Santa Maria di Tyn, simbolo della piazza e della città, il Municipio con il famoso orologio astronomico, e la Chiesa di San Nicola, in stile barocco. Al centro della piazza spicca il monumento a Jan Hus, riformista, prete e filosofo ceco molto influente, collocato qui per celebrare il 500° anniversario della sua morte. A dicembre proprio in questa piazza si tengono i caratteristici mercatini di Natale.

📌 Orologio astronomico
La Torre dell’Orologio, situata vicino il Municipio di Praga, ospita uno degli orologi astronomici più antichi d’Europa, risalente al XIV secolo. Con un meccanismo molto complesso, che ancora funziona, si anima allo scoccare di ogni ora: nella parte alta della torre vengono messe in movimento le statue in legno dei 12 apostoli. Più in basso troviamo i due quadranti che compongono l’orologio: quello superiore è in realtà un astrolabio, ovvero uno strumento medioevale utilizzato per determinare la posizione delle stelle, mentre il quadrante inferiore è un calendario. A fianco dell’orologio si trovano quattro statue: uno scheletro, un turco, un uomo con lo specchio e un viandante, che rappresentano i vizi capitali.

 📌 Celetná
E’ una delle strade più antiche di Praga e collega la piazza della Città Vecchia con la porta delle polveri. Il suo nome deriva da un particolare tipo di pane che veniva prodotto qui durante il Medioevo. 

 📌 Torre delle Polveri
La Torre delle Polveri, risalente al 1475, è un monumento tardo-gotico che un tempo veniva utilizzato come deposito delle polveri da sparo e come accesso alla Città Vecchia. Era da qui che passava il corteo per l’incoronazione dei re boemi: qui infatti iniziava la Via dell’Incoronazione, o Via Reale, ovvero il percorso che i futuri re dovevano compiere per giungere al Castello di Praga prima di essere incoronati.
Si può entrare e salire a 44 metri, per godere della vista.
Sempre aperto, con apertura alle 10 (eccetto da giugno ad agosto alle 9) e chiusura dalle 18 alle 21 a seconda della stagione. La vendita dei biglietti termina 30 minuti prima della chiusura.
Il biglietto al momento della mia visita costava 100 corone (circa 4€)

📌 Náměstí Republiky, Casa Municipale e Palladium
Questa piazza del centro storico ospita la Casa Municipale, stupendo edificio in stile Art Nouveau famoso per i concerti e i balli che ospita, ma anche il centro commerciale Palladium. Náměstí Republiky rappresenta la linea di confine tra la Città Vecchia e quella Nuova e si trova a pochi passi dalla famosa Piazza della Città Vecchia.


Giorno 2

Nonostante il nome, la Città Nuova -in ceco Nové Město- è una zona di Praga ricca di storia, visto che fu fondata nel 1348 per volere di Carlo IV. Il cuore del quartiere è Piazza San Venceslao, ma per molti la parte più interessante è il bizzarro e celebre palazzo della Casa Danzante.

📌 Hamleys
Si tratta di una multinazionale di giocattoli, succursale della sede londinese. All’entrata un grande carosello in funzione e scivoli che potrete usare per discendere una volta raggiunto il secondo piano. E poi tanti peluche, LEGO, una stanza delle illusioni e divertimento per tutti, grandi e piccini.
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20.

 📌 Piazza San Venceslao
Nonostante il nome, più che di una piazza si tratta di un lungo viale che conduce al monumentale Museo Nazionale, il più grande museo della Repubblica Ceca, davanti a cui si erge la statua equestre di San Venceslao, santo patrono della città. Questo viale del quartiere di Nové Město -Città Nuova- è stato teatro di importanti eventi storici: la dichiarazione d’indipendenza nel 1918, le manifestazioni contro il regime comunista e la protesta dello studente Jan Palach, che si diede fuoco per dimostrare il suo dissenso nei confronti dell’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia nel 1968. Oggi è un importante centro di ritrovo ed è trafficata da negozi, bar, ristoranti, alberghi, banche, uffici, locali notturni e casinò.

 📌 Chiesa di Sant’Ignazio
Questa chiesa è stata costruita nel XVII secolo e fa parte del terzo complesso gesuita più grande d’Europa. Questa chiesa, costruita in stile barocco, è stata consacrata a Sant’Ignazio di Loyola.

 📌 Casa danzante

La Casa Danzante è il palazzo più eccentrico di Praga, costruita nel 1996 da Milunič e O.Gehry. E’ nota anche come “Fred e Ginger” visto che si ispira al modo di danzare della celebre coppia di ballerini Fred Astaire e Ginger Rogers. La Casa Danzante ha riempito un vuoto lasciato da un edificio distrutto il 14 febbraio 1945 durante un bombardamento aereo di Praga da parte degli americani.

 📌 Teatro Nazionale
Il Teatro Nazionale è il teatro d’opera più famoso della Repubblica Ceca. Appena un mese dopo la sua prima apertura, nel 1881, il Teatro Nazionale venne distrutto da un incendio e ciò che vediamo oggi, con le dovute ricostruzione, è frutto di una colletta da parte della popolazione e due anni dopo l’incendio il teatro ha potuto riaprire.

 📌 Testa di Franz Kafka
L’artista ceco David Černý ha omaggiato il celebre scrittore Franz Kafka con un busto di 39 tonnellate e 11 metri di altezza, composto da 42 strati rotanti indipendenti, che ruotano in perenne metamorfosi. Il loro movimento crea un interessante gioco che potrebbe riferirsi alla storia de “La Metamorfosi” di Kafka. E’ stato installato nel 2014.

📌 Statua di Sigmung Freud appeso
E’ lo stesso artista ceco David Černý ad aver realizzato questa famosissima statua di Sigmund Freud appeso con una mano ad una semplice asta, appesa molto in alto, sul tetto di un palazzo. Quando questa scultura è stata posizionata, i passanti hanno pensato che si trattasse di un uomo in carne e ossa che tentava di suicidarsi e in molti hanno addirittura chiamato la polizia. Dalla sua creazione, la statua è stata spostata varie volte, ad esempio sul muro del Moderna Museet di Stoccolma o su quello del National Theatre di Londra.

📌 Biblioteca comunale e Idiom, la Torre di libri
Se volete tuffarvi in un pozzo di libri, dotato di un fantastico un effetto ottico, dovete entrare nella Biblioteca Comunale di Praga a Marianske Square, non molto lontana dalla piazza della Città Vecchia. Questa installazione, detta Idiom, è opera dell’artista slovacco Matej Kren, si ispira al gioco Jenga ed è stata installata nel 1995, in occasione della Biennale Internazionale di San Paolo. Si tratta di una struttura cilindrica che parte dal pavimento e arriva al soffitto dell’edificio, al cui interno si può accedere grazie a un ingresso laterale: da qui si può godere dell’illusione ottica dell’infinito data da due specchi posti sul pavimento e sul soffitto.  


Giorno 3

ll terzo giorno ci siamo recati nel Piccolo Quartiere -in ceco Malà Strana- che rappresenta, assieme alla Città Vecchia, il centro storico nonché il cuore della Praga turistica. Questo quartiere è attraversato ogni giorno da moltissimi turisti diretti verso il Castello di Praga o il Ponte Carlo.

📌 Ponte Carlo e Torre del ponte della Città Vecchia
ll Ponte Carlo è il ponte più famoso e fotografato di Praga. Si tratta di un ponte pedonale che attraversa la Moldava collegando la Città Vecchia al quartiere di Mala Strana. La sua costruzione iniziò nel 1357 e fino al 1841 fu l’unico punto di attraversamento del fiume. Protetto da tre torri, due dalla parte di Mala Strana e una dalla parte della Città vecchia, è decorato da 30 statue, repliche degli originali. Qua si esibiscono quotidianamente artisti di strada, ma si trovano anche molti pittori e venditori di souvenir.

📌 Ponte Mobile del Piccolo Quartiere
Questo ponte mobile è un complesso di due torri di diversi stili e altezze. La torre più piccola è stata costruita in stile romanico, con alcune caratteristiche rinascimentali e non è accessibile al pubblico. La torre più alta, che svolgeva la funzione di torre di vedetta, è stata invece costruita in stile tardo-gotico e si può visitare per vedere la zona circostante.

 📌 Muro di Lennon
Una delle attrazioni turistiche meno convenzionali ma ormai tra le più conosciute di Praga si trova nel cuore di Malà Strana ed è il Muro di John Lennon, ovvero un muro interamente ricoperto di murales stratificatosi nel tempo, perlopiù ispirati alle canzoni dei Beatles. Oltre il forte impatto visivo, essendo super colorato, trasmette anche un importante significato simbolico legato alla pace e alla fratellanza. Sembra che sia stato uno studente messicano l’autore del primo graffito dedicato a John Lennon, contagiando molti giovani praghesi che volevano trasmettere ideali di libertà, dopo l’assassinio del leader dei Beatles. Le scritte sul muro erano malviste dal regime comunista, secondo il quale potevano avere una connotazione politica, ma i giovani praghesi continuarono a dipingerlo sempre più. Ad oggi il muro cambia in continuazione, soprattutto perchè i turisti continuano a lasciare segni del loro passaggio.

📌 Chiesa di San Nicola
Oltre alla chiesa dedicata a San Nicola presente in Piazza della Città Vecchia, ne esiste un’altra a Malá Strana, considerata il più prezioso edificio barocco della città. Anche l’interno merita una visita, anche per ammirare l’organo che una volta è stato usato da Mozart in persona. Dal 2018 alcuni degli affreschi interni stanno subendo lavori di restauro, ma la chiesa rimane comunque aperta.
Costo dell’ingresso: 100 CZK (circa 4€). Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17 (alle 18 in estate)

 📌 Giardino Wallenstein
Un bellissimo giardino in stile italiano, con uno stagno artificiale al centro, cinto da mura e arricchito da fontane e sculture dedicate a divinità, come Nettuno, Apollo e Venere.

 📌 Scala del Castello Vecchio e Vicolo d’oro

La scala del Castello Vecchio è una scala del XVII secolo, composta da 121 gradini, che conduce al Castello di Praga, grazie a una bellissima via panoramica. Una volta saliti gli scalini, si arriva nel Vicolo d’Oro, un piccolo e bellissimo vicoletto facente parte del complesso del Castello di Praga, con 11 deliziose case variopinte, una volta dimore di molte persone importanti, come Franz Kafka e Jaroslav Seifert, scrittore ceco vincitore del Premio Nobel. In passato la strada veniva chiamata “Vicolo degli Alchimisti“, gli stessi che cercavano di creare artificialmente l’oro, da cui deriva il nome che conosciamo oggi.

 📌 Cattedrale di San Vito e Castello di Praga
Il complesso del castello di Praga domina la città dalla collina. Al suo interno si trova la Cattedrale di San Vito, in stile gotico, ovvero la più grande e maestosa chiesa della città e di tutto il Paese, nonché la sede dell’arcivescovato della città. Nella cattedrale sono custodite la tomba di San Venceslao e una cripta sotterranea dove sono sepolti i re boemi e gli imperatori del Sacro Romano Impero. La sua costruzione risale al 1300, sebbene venne più volta ricostruita durante la sua storia a causa di guerre, assedi e incendi.
Si può entrare gratuitamente, facendo la fila dal Cortile d’onore del Castello di Praga.

Il Castello, il simbolo più importante dello Stato ceco, risale al IX secolo ed è il castello antico più grande del mondo, con un’area di circa 70.000 metri2. E’ stato la sede dei sovrani boemi e poi dei presidenti della repubblica. Attualmente non rimane niente delle vecchie mura. Nelle immediate vicinanze, oltre alla Cattedrale, sorgono il palazzo dove vive il Presidente della Repubblica Ceca, la basilica di San Giorgio, un monastero e anche la Galleria Nazionale, uno dei musei più importanti della Repubblica Ceca.
L’ingresso al complesso è gratuito, ma il costo per la visita dei monumenti all’interno varia in base al tour che si decide di fare:
Circuito A: Cattedrale di San Vito, antico Palazzo Reale, esposizione “The Story of Prague Castle”, la Basilica di San Giorgio, Vicolo d’Oro con la Torre di Dalibor, Palazzo di Rosenberg. 
Prezzo 350 CZK (circa € 13,60), il ridotto 175 CZK (€ 6,80)
Circuito B: come il circuito A tranne il Palazzo di Rosenberg e l’esposizione “The Story of Prague Castle”. 
Prezzo 250 CZK (€ 9,70), il ridotto 125 CZK (€ 4,80)
Circuito C: solo l’esposizione “The Treasure of St. Vitus Cathedral”, e Prague Castle Picture Gallery. 
Prezzo 350 CZK il biglietto intero, 175 CZK il ridotto


Giorno 4

L’ultimo giorno è stato dedicato alle sinagoghe e alle zone dedicate alla cultura ebraica, infatti abbiamo visitato non solo la Sinagoga del Giubileo nella Città Nuova, ma anche il quartiere ebraico della Città Vecchia, chiamato Josefov, che ospita un cimitero ebraico. Il quartiere ebraico è la zona in cui la comunità ebraica di Praga vive sin dal X secolo.
Passando da un quartiere all’altro si può fare una sosta al Mercato di Havelsky.

📌 Sinagoga del Giubileo
A pochi minuti dalla Stazione Centrale di Praga, in via Jerusalemska, sorge questa bellissima struttura molto colorata, che prende anche il nome di “Sinagoga di Gerusalemme” dal nome della via in cui sorge.
Terminata nel 1906, la Sinagoga del Giubileo presenta motivi di Stile Moresco, come gli archi a ferro di cavallo che decorano la facciata, mentre il suo interno è caratterizzato da uno Art Nouveau.
Aperto tutti i giorni tranne il sabato e nelle festività ebraiche dalle 10 alle 17
Costo: 100 CZK (4€ circa) e 60 CZK il ridotto (2,50€ circa)

📌 Torre Jindřišská
Questa torre è costruita in stile tardo gotico ed è alta 66 metri, particolarità che lo rende il campanile autoportante più alto della città.
Negli anni ha subito diversi danni causati dalle guerre e da una tempesta che ruppe il tetto gotico nel 1801. L’orologio della torre, aggiunto successivamente alla costruzione della torre, ospita al suo interno tre grandi campane.

📌 Havelsky
Andando verso la Città Vecchia dalla Torre, in 10 minuti possiamo arrivare al Mercato di Havelsky. Risalente al 1232, Havelsky è uno dei mercati più antichi di Praga. In questo mercato degli agricoltori si possono trovare prodotti cechi, principalmente frutta, verdura fresche e fiori, ma anche alcune merci come giocattoli in legno, pupazzi e ceramiche, oltre a gioielleria e vetro cechi fatti a mano.

📌 Statua di Franz Kafka
In altri 700 m si arriva al Quartiere ebraico della Città Vecchia, Josefov, dove una delle prime cose da vedere è la particolare statua di bronzo, alta più di tre metri e mezzo, che rappresenta un uomo senza testa, sulle cui spalle è seduto il famoso scrittore Franz Kafka. Il fatto di trovarla proprio in questo quartiere è legato al fatto che Kafka trascorreva gran parte del suo tempo qua. Si dice che sia ispirata al racconto di Kafka “Descrizione di una battaglia“.

📌 Sinagoga spagnola
Proprio a fianco della Statua di Kafka, sorge la Sinagoga Spagnola, la più recente sinagoga all’interno del quartiere di Josefov, che deve il suo nome alle decorazioni in stile moresco ispirate alla magnifica Alhambra di Granada. La Sinagoga Spagnola fu costruita nel luogo in cui sorgeva la Scuola Vecchia, ovvero la sinagoga più antica del quartiere ebraico di Praga, risalente al 12esimo secolo. Oggi la Sinagoga Spagnola ospita due mostre permanenti, ma è anche sede di concerti di musica classica ed altri eventi culturali. Entrate per vedere il tripudio di vetrate colorate, oro luccicante e motivi orientali, assolutamente da non perdere.
Orari: tutti i giorni tranne il sabato e nelle festività ebraiche. 09:00-16.30 da novembre a marzo e dalle 9 alle 18 da aprile ad ottobre.
Prezzi: il biglietto intero per l’ingresso alla sinagoga ha un prezzo di 200 CZK (circa 7,50€), mentre per i bambini di età compresa tra i 6 ed i 15 anni e per gli studenti fino a 26 anni di età il costo del biglietto è di 140 CZK (poco più di 5€).

Qualora si desideri entrare in più sinagoghe ed edifici di Josefov, consiglio di comprare il biglietto per il Quartiere Ebraico, acquistabili su tiqets.com. Si ha la possibilità di acquistare due diversi tipi di biglietto: oltre a 20 minuti di introduzione alla storia del quartiere ebraico in inglese e in ceco, entrambi i circuiti includono l’ingresso al Vecchio Cimitero Ebraico, alla Sinagoga Spagnola e ad altre 3 sinagoghe: Maisel, Pinkas e Sinagoga Klausen. Inoltre, si ha la possibilità di visitare la Sala delle Cerimonie e la Galleria Robert Guttman, che ospita diverse mostre temporanee. Il Circuito 1, in più, contiene un biglietto d’ingresso alla Sinagoga Vecchio-Nuova.
Circuito 1: 29€ per gli adulti e 16€ per i ragazzi (5-15)
Circuito 2: 21€ per gli adulti e 14€ per i ragazzi (5-15)

📌 Sinagoga Vecchia-Nuova
La Sinagoga Vecchia-Nuova, al contrario di quello che si può capire dal nome, è la più antica sinagoga del ghetto di Praga e d’Europa ancora oggi funzionante, nonché una delle prime costruzioni gotiche di Praga. Costruita intorno al 1270, è sopravvissuta nel corso dei secoli ad alluvioni, incendi e ancora oggi è il centro religioso degli ebrei di Praga. Originariamente chiamata Sinagoga Nuova, assunse il curioso nome di Vecchia-Nuova quando lì vicino fu costruita un’altra sinagoga, che però è andata distrutta.
Secondo una leggenda, nella sinagoga Vecchia-Nuova è conservato il Golem, una figura antropomorfa tipica della mitologia ebraica.
Orari: tutti i giorni tranne il sabato e nelle festività ebraiche. 09:00-17 da settembre a marzo e dalle 9 alle 18 da aprile ad ottobre.
Prezzi: come per la sinagoga spagnola, il biglietto intero costa 200 CZK (circa 7,50€), mentre per i bambini di età compresa tra i 6 ed i 15 anni e per gli studenti fino a 26 anni di età il costo del biglietto è di 140 CZK (poco più di 5€).


Se si acquista il biglietto per il Quartiere Ebraico, solo nel biglietto per il circuito 1 è incluso l’ingresso per questa sinagoga.

📌 Vecchio cimitero ebraico
Considerato uno dei primi 10 cimiteri da visitare nel mondo secondo il National Geographic, il Vecchio Cimitero Ebraico è tra i più antichi di tutta l’Europa Centrale. E’ stato chiuso nel 1787 e ospita sia le spoglie di personaggi stimati che di gente comune. Per oltre 300 anni questo fu l’unico luogo dove gli ebrei di Praga poterono seppellire i loro morti. Nel corso del tempo il cimitero fu più volte ingrandito, ma quando ciò non fu più possibile si iniziò a sopperire alla mancanza di spazio sovrapponendo le tombe e oggi si possono contare fino a nove strati di diverse sepolture. Contiene circa 12.000 tombe, ma considerando i diversi strati di sepoltura si calcola che furono sepolti all’interno di questo cimitero oltre 100.000 persone. Durante la Seconda Guerra Mondiale i nazisti non toccarono il vecchio cimitero ebraico: il loro scopo era lasciarlo intatto a memoria di un popolo estinto.
Orari: tutti i giorni tranne il sabato e nelle festività ebraiche. 09:00-16:30 da novembre a marzo e dalle 10 alle 18 da aprile ad ottobre.
Valgono i prezzi per il biglietto per il Museo Ebraico di Praga, elencati sopra


Eccoci arrivati in fondo al viaggio, pronti per tornare all’aeroporto verso l’Italia!

🍽️ MANGIARE A PRAGA
Tanta carne e zuppe, questi sono i piatti tipici della cucina ceca, ma non solo! Ecco alcuni piatti tipici:
Gulash. Il gulasch ceco non è molto piccante ed è generalmente un piatto di manzo e verdure stufati servito di solito con canederli o creme di patate.
Prosciutto di Praga. Quello di Praga è un prosciutto affumicato, venduto nei chioschi con panini di pane scuro, come li ho trovati nei mercatini della Piazza della Città Vecchia.
TRDLO. Forse lo conoscete con il nome di camino ungherese, ma si tratta sempre di spirali di pasta brioche cotte su brace ardente attorno ad un apposita struttura di legno. Viene spolverato esternamente con zucchero e cannella, cacao, vaniglia o altre spezie a richiesta. Il Trdlo si compra nei chioschetti, che potete trovare in ogni piazza della città. 
Zuppe. Le zuppe sono l’antipasto preferito a Praga. Le zuppe di cipolle e quelle di crauti sono le più gettonate, ma ne esistono anche con patate, funghi e gulasch. In alcuni posti le zuppe vengono servite nella pagnotta di pane.
Birra. La birra a Praga è una religione, ce ne sono di ogni tipo e costano davvero poco!

I prezzi per mangiare a Praga sono bassi per i nostri standard. Con 15/20 € generalmente si mangia e si beve una birra in due. 

Premettendo che solitamente non vado in ristoranti italiani all’estero, devo però segnalare “Da Tarquinio“, a due passi da Piazza San Venceslao. Di solito vado solo in ristoranti che servono cucina locale, perchè durante i miei viaggi mi piace scoprire la cucina del luogo, ma anche perchè sono scettica sulla cucina italiana all’estero (visto che spesso si tratti di finti italiani che non conoscono la nostra cucina). Stavolta però, stanchi e appesantiti dalla solita carne servita a Praga, abbiamo deciso di provare questo fantastico ristorante. Bel locale, personale gentilissimo, alla mano, accogliente ed efficiente. Proprietario simpaticissimo e simbolo della tradizione familiare in cucina. Piatti buonissimi, dai primi (cacio e pepe, carbonara, amatriciana) alle pizze stile pinsa. Prodotti ottimi, inconfondibilmente italiani. Anche se sembra incredibile, spesso non si mangia così bene neanche in Italia!

MOSTRA PERMANENTE ALLA CENTRAL GALLERY
In Piazza della Città Vecchia sorge una galleria privata che propone tre mostre permanenti, una per piano, dedicate a Warhol, Dalì e Mucha.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 20.
Per quanto riguarda i prezzi, il biglietto intero costa 170 CZK (circa 7€) per una esposizione, 280 CZK (circa 11€) per due esposizioni e 350 CZK (circa 14€) per le tre esposizioni. I biglietti ridotti invece costano rispettivamente 120, 180 e 250 CZK, mentre i biglietti per famiglie 400, 600 o 800 CZK.

Ho visitato tutte e 3 le mostre, approfittando di un momento in cui fuori pioveva e non si poteva fare molto altro e sicuramente quella che mi è piaciuta di più è stata quella di Andy Warhol, forse perché è uno dei miei artisti preferiti in assoluto!


Città, Spagna

Itinerario di 4 giorni a Barcellona

Barcelona entra en tu sangre
y te roba el alma

Barcellona, la capitale della Catalogna e una delle città principali della Spagna, è un luogo senza tempo, pieno di vita, colorato, divertente e sempre al passo con le mode. La “città di Gaudì” offre un sacco di eventi e attrazioni da visitare, sempre nuovi. È difficile visitare tutto ciò che c’è da vedere se si è al primo viaggio in città, ma questa può essere solo la scusa per tornare un’altra volta!

Il mio viaggio è avvenuto ad APRILE 2022, dopo averlo rimandato di due anni, causa pandemia. Ero molto curiosa di visitarla, perché avevo già visitato tante delle città principali spagnole (Madrid, Valencia e Sevilla, con parte dell’Andalucía) e Barcellona davvero non poteva mancarmi.

MUOVERSI CON I MEZZI A BARCELLONA 🚉 
Abbonamenti
A Barcellona esiste qualsiasi mezzo di trasporto: metro, tram, bus, treni, teleferiche e funicolari, ecc. Il modo spesso più comodo e veloce per spostarsi è la metropolitana, sebbene i biglietti non siano proprio economici: 2,40€ per la corsa singola.
Per questo motivo esistono vari tipi di abbonamenti (alcuni dei quali comprendono anche le attrazioni, quindi ognuno deve valutare pro e contro in base alle proprie esigenze):

Hola Barcelona Card Express
E‘ un abbonamento ai mezzi di trasporto personale che permette di viaggiare senza limiti con il trasporto pubblico per 2, 3, 4 o 5 giorni consecutivi dalla prima convalida. Permette di viaggiare su praticamente ogni mezzo che serve per visitare la città in qualche giorno: metropolitana, autobus (TMB) eccetto i notturni, funicolare di Montjuïc,  tram (TRAM), linee urbane di Ferrocarrils de la Generalitat de Catalunya (FGC, zona 1) – ovvero la linea 7 della metro e le linee di Rodalies de Catalunya (zona 1) – ovvero la ferrovia suburbana. Hola Barcelona Travel Card comprende il tragitto dall’aeroporto al centro di Barcellona.
Prezzi: 16,40€ per 2gg/ 23,80€ per 3 gg/ 31€ per 4gg/ 38,20€ per 5 gg. Gratis per i minori di 4 anni. Sul sito holabarcelona.com, i biglietti di trovano scontati rispettivamente a 14,75€/ 21,40€/ 27,90€/ 34,40€. Inoltre, si acquista online e si può ritirare in qualsiasi stazione della metropolitana, anche all’arrivo in aeroporto per usarla subito per raggiungere il centro città.
Hola Barcelona Card Express è perfetta per chi, come me, visita Barcellona per più giorni così da avere tutti i trasporti inclusi e ha intenzione di vedere le attrazioni principali, senza entrare in tanti musei.

Barcelona Card
Se oltre ai trasporti, si vuole usufruire anche di sconti o ingressi gratuiti sulle attrazioni, Barcelona Card potrebbe essere conveniente. Nella Barcelona Card sono inclusi i trasporti e l’ingresso a molte attrazioni, ma non le più famose (oltre a sconti su altre). Può essere acquistata nella variante da 72h, 96h o 120h.
Tra le attrazioni incluse ci sono: Fondazione Joan Mirò (invece di 12€), MACBA (invece di 10€), Il museo di Picasso (invece di 12€), Il giardino botanico (invece di 3,50€). Per quanto riguarda gli sconti invece: Casa Milà a 19€ invece di 22€, Casa Battlò a 22€ invece di 25€ e bus turistico a 24€ invece di 30€.
Prezzi: 41,40€ per 3gg / 50,40€ per 4 gg / 54,90€ per 5 giorni (supplementi se si acquista in loco).
Barcelona Card è ottima per chi visita Barcellona, ma ci è già stato, così che si possano usare i mezzi e visitare le attrazioni “minori”

Barcelona Card Express 48h
Per chi vuole vantaggi anche sulle attrazioni, ma è la prima volta che va a Barcellona, esiste Barcellona Card Express 48h, la versione ridotta della Barcellona Card, dove comunque i trasporti sono inclusi, ma  non ci sono attività gratuite, bensì solo sconti su molte attività.
Tra le attrazioni in sconto troviamo: Basílica de Santa Maria del Pi (-1€), Casa Batlló (-3€), Casa Milà (-3€), Casa Vicens (-25%), Fundaciò Joan Mirò (-20%), Gaudì Expreriència (-50%), Mirador de Colom (-50%), MACBA (-20%), Museu de l’Eròtica (-20%), Museu de la Xocolata (-30%), Palau de la Música Catalana (-20%), Palau Güell (-25%), Barcelona Ciclotour (-2€), Zoo de Barcelona (-20%). L’elenco completo qui.
Prezzo: la Barcelona Card costa 18€ (20€ se acquistata in loco) e vale 2 gg. Si può comprare su civitatis.com.
Barcelona Card Express 48 è vantaggiosa per chi vuole visitare Barcellona e ha intenzione di visitare varie delle attrazioni incluse, altrimenti conviene optare solo per il trasporto pubblico incluso nella “Hola Barcelona Card Express”. Meglio farsi un conto di quanto costerebbero singolarmente le attrazioni che si vogliono visitare, se incluse, e se realmente, in base alle proprie esigenze, conviene o meno fare la card 48h.

Trasporto dall’aeroporto 🚌 🚉
Esiste una navetta, Aerobus, che porta dall’aeroporto fino a Plaça Catalunya. Il biglietto costa 6€, ma è anche inclusa nell’Hola Barcelona Travel Card, nella Barcelona Card e Barcelona Card Express 48h, quindi se le si possiede, non si paga il biglietto.
Appena arrivati però, per stampare e ritirare la card bisogna andare in una stazione della metro che si trova relativamente lontana rispetto alla stazione dei bus (vicina agli arrivi), quindi dopo il ritiro non conviene  tornare indietro per prendere il bus, vista la grandezza dell’aeroporto. Arrivati alla stazione treni/metro si può prendere la linea metropolitana L9S (arancione) e poi cambiare a seconda elle esigenze: la linea arancione, infatti, incrocia la rossa L1 nella stazione di Torrassa, la blu L5 a Collblanc e la verde L3 a Zona Universitaria.

🛌  Per il mio soggiorno a Barcellona ho preso una stanza tramite Booking.com situata nel quartiere di El Born, accanto alla Ciutat Vella. Il consiglio è quello di soggiornare nei pressi di questo quartiere, in quanto è tranquillo, ma pieno di bar e ristornati e ben servito dai mezzi (avevo a pochi passi dall’albergo la fermata della metropolitana Barceloneta e di fronte la stazione dei treni Estación de Francia).


Giorno 1

Il primo giorno abbiamo visitato due quartieri del cuore della città catalana, vicini, ma molto diversi tra loro: uno è il quartiere storico della città, il Barrio Gotico, l’altro invece, l’Eixample, è il quartiere alla moda e vivace di Barcellona.

BARRI GÒTIC
Il Barri Gòtic è il centro della città vecchia (‘Ciutat Vella’) di Barcellona. Il quartiere gotico, composto da un labirinto di stradine, è la parte più antica della città, considerabile il suo centro storico. Le attrazioni da vedere sono tutte vicine tra loro, raggiungibili in pochi passi fra loro.

📌 Plaça de Sant Jaume, Palau de la Generalitat de Catalunya e Casa de la Ciutat
Situata proprio al centro del quartiere gotico di Barcellona, la Plaça de Sant Jaume è il cuore amministrativo della città di Barcellona, nonché una delle sue più antiche piazze. Qui, infatti, sorgeva un tempio già nell’epoca romana.
La piazza prende il nome dalla chiesa di San Giacomo, ma nello stesso luogo possiamo anche trovare il Palau de la Generalitat, ovvero la sede della presidenza del governo autonomo catalano e la Casa de la Ciutat, ovvero il municipio di Barcellona, edificio storico del XV secolo, al cui interno si trovano molti dipinti e sculture create da artisti catalani.

📌 Chiesa di Santa Maria del Pi
A due passi dalle Ramblas, sorge questa chiesa dalla grande storia, il cui nome pare derivi dalla scoperta dell’immagine della Vergine su di un tronco di pino e con molta probabilità è questo il motivo della collocazione di uno di questi alberi nella piazza, proprio di fronte al portone principale.

📌 Plaça de Sant Felip Neri
Si tratta di una piazzetta un po’ nascosta, difficilmente raggiungibile a meno che non la si stia appositamente cercando, cosa che conviene fare per ammirare questo luogo insolito e un po’ misterioso. Troviamo anche una chiesa, in stile barocco, e una placca commemorativa. La storia della piazza, infatti, è legata a un evento tragico avvenuto nel 1938, quando gli aerei fascisti bombardarono l’adiacente scuola, causando 42 morti, quasi tutti bambini.

📌 Casa de l’Ardiaca
In italiano Casa dell’Arcidiacono, si tratta dell’antica residenza ufficiale ecclesiastica della città. In pieno quartiere gotico, anch’essa è realizzata nello stesso stile, anche se ha subito un profondo restauro nel XVI secolo che gli ha donato dei tocchi rinascimentali e un cortile interno che lo ha reso un vero e proprio palazzo. Vale la pena fare una breve visita nel cortile e alla terrazza, visto che l’ingresso è gratis.
Orari di apertura: lunedì – venerdì 9-20:45, sabato 10-20, domenica chiuso.

📌 Cattedrale di Barcellona
Nel quartiere gotico sorge la Cattedrale di Barcellona, il cui nome ufficiale viene dalla patrona della città, infatti si chiama “Catedral de la Santa Creu i Santa Eulalia”. Di  chiaro stile gotico, la Cattedrale è stata costruita tra il XIII e XV secolo sui resti di una chiesa romanica e una paleocristiana che si trovavano precedentemente nello stesso luogo. A causa di problemi con i finanziamenti, la cattedrale è rimasta incompleta per secoli, fino all’inizio nel XX secolo. Ad oggi, è la sede dell’Arcivescovato di Barcellona.
Orario di apertura: dal lunedì al venerdì: 10:00 – 18:30 (ultimo ingresso 18:00) / Sabato: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30) / Domenica e giorni festivi: 14:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30).   
Costo biglietto: 9€ per accedere alla chiesa, al tetto, alla sala capitolare e avere la guida virtuale. Negli orari destinati al culto e alla preghiera, l’entrata alla Cattedrale e al chiostro è gratuita, ma non si potranno vedere gli altri spazi (lunedì – venerdì: 8:30 – 12:30 e 18:00 – 19:30 / sabato e prefestivi:8:30 – 12:30 e 17:00 – 20:00 / domenica e festivi: 8:00 -13:45 e 17:00 – 20:00)

Prenotare biglietti sul sito (in anticipo di qualche giorno) con orari ogni mezz’ora.

📌 Plaça del Rei
In questa piazza del XIV  si trovano alcuni degli edifici medievali più importanti di Barcellona, che una volta facevano parte della residenza reale. Si trovano nella piazza vari locali con tavoli all’aperto dai quali ammirare gli artisti di strada.

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800 m a piedi oppure
linea L4 da Jaume I a Urquinaona
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EIXAMPLE
Il suo nome significa “espansione” ed è un quartiere relativamente nuovo (sviluppato tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX). Oggi, l’area è piena di negozi e ristoranti di lusso, gallerie d’arte ed architetture moderne. Questa zona della città, a differenza di altre, non presenta le vie strette e tortuose tipiche di Barcellona, bensì strade larghe e organizzate piene di negozi (tra cui Passeig de Gracia, la via dello shopping). Qualcuno la definisce la “vera Barcellona” anche perché è proprio in questo quartiere che si trovano i capolavori di Gaudì come la Sagrada Familia, Casa Batllò e Casa Milà.

📌 Playa de Catalunya
Spostandosi nel vicino quartiere Eixample, ci troviamo in Playa de Catalunya, che collega la Città Vecchia con questo quartiere. È la piazza più importante di Barcellona, con i suoi 30mila m2, e un importantissimo snodo dei trasporti pubblici (qui passano ben 5 linee della metro). Attraversandola si possono ammirare varie statue e fontane. La piazza è circondata da negozi, compreso El Corte Inglés, grande magazzino spagnolo

📌 Casa Batlló
Casa Battló (o Museo modernista de Antoni Gaudì) è una delle principali attrazioni a Barcellona. Si tratta di un palazzo, progettato dall’architetto Gaudì, che tra il 1904 e il 1906 trasformò le otto case del 1800 precedentemente presenti nell’edificio che vediamo oggi, in stile modernista. Il lavoro fu commissionato dal sig. Battló i Canovas, magnate tessile.
Proprio come la Casa Milà, situata un po’ più avanti sullo stesso Passeig de Gràcia, non ci sono spigoli nella Casa Batlló, ma tutto è ondulato e arrotondato come le onde del mare. Il tema principale è San Giorgio, uccisore di draghi, per questo ci sono dei dettagli che ricordano delle squame. Sulla facciata si vedono anche ossa e teschi, simbolo delle vittime del drago, per questo la casa-museo prende anche il nome di “Casa delle ossa”.
Casa Battló è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO nel 2005.
Orario di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 20 (ultimo ingresso ore 19)  
Tempo per la visita: 1 ora/1 ora e mezzo circa   
Costo biglietto: da 35€ (prevista audioguida)

Prenotare in anticipo online sul sito (biglietti a fasce orarie ogni 15 minuti)

📌 Casa Milà
Chiamata anche “La Pedrera” (la cava), Casa Milà è l’altro grande capolavoro di Gaudì. L’edificio è stato costruito tra il 1906 e il 1912 (dopo la fine della costruzione della vicina Casa Battló), all’apice della carriera di Gaudì, per il quale questo fu l’ultimo lavoro civile prima di iniziare la Sagrada Familia.
Il progetto fu commissionato dal ricco industriale Pere Milà, che in seguito occupò il primo piano del complesso. Gaudí ebbe qualche difficoltà con il signor Milà per quanto riguardava il gusto, così decise di abbandonare il progetto, non terminandolo. Anche in questo edificio, non esistono né angoli né spigoli. La visita della Pedrera comprende gli ultimi tre piani dell’edificio e il cortile. Dalla casa si gode di una stupenda vista.
Nel 1984 La Pedrera è stata riconosciuta come patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Orario di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 20:30 (fino alle 18:30 da novembre a fine febbraio)
Tempo per la visita: 1 ora/1 ora e mezzo circa
Costo biglietto: 25€ (prevista audioguida e rimborsabile)

Prenotare in anticipo online sul sito (biglietti a fasce orarie ogni 15 minuti)

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1,5 km a piedi oppure
linea L3 da Diagonal a Fontana
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📌 Casa Vicens 
Se ancora non siete esausti e avete voglia di vedere un altro spettacolare esempio del modernismo di Gaudì, recatevi alla Casa Vicens (magari in metro, per risparmiare tempo ed energie), per vederla almeno esternamente. Si tratta della prima e meno conosciuta opera di Gaudì, aperta recentemente al pubblico. La casa, costruita tra il 1883 e il 1885, anticipatrice del Modernismo catalano, fu commissionata dall’imprenditore Manuel Vicens i Montaner, che gli chiese di realizzare per lui uno chalet estivo nella zona tra il quartiere di Gracia e quello di Sant Gervasi. Dal 2005 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità e del 2017 è aperta al pubblico.
Per chi volesse entrare anche in questa casa (io mi sono limitata all’esterno in questo caso), ecco le info.
Orario di apertura: da aprile a ottobre, tutti i giorni dalle 10 alle 20 / da novembre a marzo, il lunedì dalle 10 alle 15 e dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19
Costo biglietto: 16€


Giorno 2

Il secondo giorno abbiamo visitato uno dei simboli di Barcellona, ovvero la Sagrada Familia, una chiesa che, a religiosi e non, lascia davvero senza fiato. Abbiamo proseguito con il cuore di Barcellona: la Rambla, la via super turistica della città che ospita anche il famoso mercato della Boqueria. Infine, la zona più vicina al mare, la Barceloneta.

📌 Sagrada Familia
Ancora una volta un progetto di Antonio Gaudí è diventato uno dei simboli di Barcellona. In questo caso si tratta di una chiesa monumentale, ai cui lavori di costruzione, iniziati un anno prima, nel 1883 subentrò Gaudí che ne cambiò lo stile da neogotico a modernista spagnolo. La chiesa è rimasta incompiuta a causa della morte dell’architetto, schiacciato da un tram nel 1926. Gaudí è seppellito proprio nella cripta sotto la basilica. Nel 2019, solo il 70% della Sagrada Família era completato e solo 8 delle 18 torri. La data di consegna ufficiale attuale è il 2026 (100 anni dopo la morte di Antoni Gaudí) e al suo completamento diventerà ufficialmente l’edificio ecclesiastico più grande del mondo.
Orario di apertura: Aperto tutti i giorni, da novembre a febbraio dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 18:00, la domenica dalle 10:30 alle 18:00 / marzo e ottobre: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:00, la domenica dalle 10:30 alle 19:00 / da aprile a settembre: dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 20:00, la domenica dalle 10:30 alle 20:00
Costo biglietto per visitare l’interno: 26€ (con audioguida, possibilità di vedere anche le torri con aggiunta di 10€)

Prenotare biglietti sul sito con orari ogni quarto d’ora

Per arrivare alla Sagrada Familia si possono usare le linee della metro L2 o L5 che hanno una fermata omonima che arriva precisamente sotto la chiesa.

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Linea L5 da Sagrada Familia fino a Diagonal e linea L3 fino a Liceu, se si vuole andare direttamente al mercato, oppure fino a Playa Catalunya se si vuole percorrere a piedi tutta la Rambla (500 m in più)
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📌 La Boqueria
Il mercato “La Boqueria” sulle Ramblas, è il più grande e famoso mercato alimentare di Spagna ed è spesso visitato da locali e turisti, attratti dai colori e profumi di questo mercato di strada sulle Ramblas. Il nome deriva dall’antica traduzione catalana che significherebbe “luogo di vendita della carne di capra”. Pesce fresco, salsicce catalane, prosciutti, formaggi, bevande alla frutta e colorate bancarelle di caramelle: si trova veramente di tutto!
Orario di apertura: dal lunedì al sabato dalle 08:00 alle 20:30

📌 Las Ramblas
Ecco la strada più frequentata e più turistica del centro di Barcellona, che va da Plaça de Catalunya al monumento di Colombo al porto. Forse anche troppo turistica e affollata, era un tempo il letto asciutto di un fiume, per essere oggi occupato da platani, bancarelle di fiori, musicisti di strada e statue umane. La parte centrale della Rambla è una zona pedonale e su entrambi i lati c’è una stretta strada a senso unico per il traffico motorizzato. Attenzione solo ai borseggiatori, essendo così trafficata, e alle ore notturne, in cui le Ramblas si trasformano in una strada piena di prostitute e spacciatori.

📌 Plaça Reial
Continuando a camminare per le Ramblas, si incontra la Plaça Reial, una delle piazze più frequentate di Barcellona. Le numerose terrazze, la fontana centrale (con due lampioni disegnati da Gaudí, come primo incarico per la città), la galleria di archi e le maestose palme conferiscono alla piazza pedonale un’atmosfera tipicamente spagnola.

📌 Palau Güell
Dall’altro lato delle Ramblas rispetto alla Plaça Reial, sorge il Palau Güell, altra opera di Gaudí, costruito per il ricco industriale Eusebi Güell, che ha commissionato anche il parco. È un palazzo scuro e modernista, inserito tra i Patrimoni Mondiali dell’UNESCO. A causa delle molte attrazioni da visitare e degli altri prezzi, non ho visitato l’interno del palazzo, anche se si dice che ne valga la pena, sebbene sia meno conosciuto rispetto ad altre opere.
Orario di apertura se si vuole visitare l’interno: aperto dal martedì alla domenica alle 10 alle 17:30 in inverno e fino alle 20 in estate. Costo biglietto per visitare l’interno: 12€ (comprensivo di audioguida)

📌 Mirador de Colom / Monumento a Cristoforo Colombo
Questa statua di bronzo alta più di 7 metri, situata alla fine delle Ramblas, raffigura Colombo in piedi su una semisfera mentre punta il dito verso l’America. È stata creata per l’Esposizione Universale del 1888 come tributo a Cristoforo Colombo, che presumibilmente è sbarcato qui dopo aver scoperto l’America.

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1 km a piedi oppure uno dei tanti bus (59, D20, V13)
fino a Pla de Palau – Metro Barceloneta
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📌 La Barceloneta
Il quartiere affacciato sul mare di Barcellona! Qua alla Barceloneta si può semplicemente passeggiare in riva al mare, fare un aperitivo con delle tapas, mangiare in uno dei molti ristoranti e, a seconda della stagione, farsi un tuffo in mare. Questo quartiere era un tempo abitato solo da marinai, mentre adesso è molto turistico. Il consiglio è quello di camminare sia sul lungomare, sia nelle tante stradine che portano al mare.


Giorno 3

Il terzo giorno è stato dedicato ad esplorare il coloratissimo Parc Güell e la verde collina del Montjuïc. Sebbene siano solo due tappe, hanno molto da offrire e volendo potete occupare tutta la giornata in questi due luoghi.

Si può raggiungere Parc Güell con la metropolitana, in particolare con la linea L4 scendendo a Alfons X oppure con la linea L3 (scendendo alle fermate Lesseps o Vallarca). In tutti questi casi ci saranno da fare circa 15 minuti a piedi per l’ingresso principale del parco, situato in Carrer Lallard. Se si decide di prendere l’autobus, le linee 24 e 92 fermano a Carretera del Carmel-Park Güell, proprio di fronte all’entrata principale del parco, mentre gli autobus H6 e D40 si fermano a Travessera de Dalt, dalla quale basteranno 10 minuti di camminata per raggiungere l’ingresso (in questo caso risulta più vicino quello laterale da Avinguda del Santuari de Sant Josep de la Muntaya).

PARC GÜELL
Il Parc Güell è una tra le cose più belle che vedrete a Barcellona! Si tratta di un parco cittadino di 15 ettari, famoso per i suoi mosaici e i colori vivaci, una delle principali attrazioni. Anche questo capolavoro è opera di Gaudí, a cui fu commissionata la costruzione di un lussuoso parco residenziale nel quartiere Gràcia, nella zona nord-est della città, da parte del nobile Eusebi Güell. Il Park Güell è stato costruito in 14 anni, anche se non ha avuto successo come zona residenziale, ma “solo” monumentale, specie quando è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità dal 1984.
Orario di apertura: aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:30/19 (da novembre a fine marzo) e dalle 9:30 alle 20:30 (da aprile a fine ottobre). L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura.
Tempo per la visita: circa 2 ore 
Costo biglietto: 13,50€ (mappa e guida sull’app su smartphone)

Prenotare biglietti sul sito (in anticipo di qualche giorno) con orari ogni mezz’ora

MONTJUÏC
La collina del Montjuïc è il polmone verde di Barcellona, perfetta per trascorrere un bel pomeriggio. Dato che ha ospitato l’Esposizione Universale del 1929 e le Olimpiadi Estive del 1992, si trovano qua diversi impianti sportivi. Non solo, in occasione dell’Esposizione Universale, sulla collina furono costruiti palazzi, padiglioni, parchi e giardini botanici. Gli stadi olimpici sono stati rinnovati e altri sono stati aggiunti dopo le Olimpiadi del 1992. Sebbene non sia andata a visitarlo, da alcuni punti del parco si vede il Castell de Montjuïc, costruito sulla collina nel 1640 per controllare la città. Il castello è costituito da quattro bastioni e l’ingresso principale è un ponte sul canale. Più tardi, durante la guerra civile (1936-1939), il castello servì anche come luogo di tortura, prigione militare e luogo di esecuzione degli oppositori politici del dittatore Franco.

Per raggiungere e visitare Montjuïc si può prendere la linea metropolitana L3 da Vallarca, scendendo alla fermata Plaza Espanya e da qua proseguire a piedi con l’itinerario proposto oppure scendere prima alla fermata Parallel e poi prendere la Funicolare (in viola sulla mappa), da non confondere con la Teleferica. Si tratta di un servizio alternativo alla Metro, inclusa nella Hola Barcelona Travel Card oppure utilizzabile al solito costo della corsa singola a 2,40€. Giunti alla fermata Parc de Montjuïc si può passeggiare nei giardini e fare il giro proposto al contrario andando prima nella zona olimpica e poi verso il Palau Nacional e la Fontana. Se invece non si volesse camminare nel parco, esso è servito anche dal bus 150 (sempre incluso nella Hola Barcelona Travel Card).
Se si arrivasse dal mare, oltre i trasporti elencati prima, il modo più veloce per raggiungere Montjuïc dalla Barceloneta è tramite la vecchia teleferica chiamata Aeri del Port o Teleférico del Puerto (in rosso sulla mappa), caratterizzata da cabine rosse e bianche appese in aria, che collega la Torre de San Sebastià sul mare fino al belvedere Miramar sul Montjuïc. Se soffrite di vertigini, non è il caso di prenderla. Sono inoltre spesso affollate e, non da meno, è una soluzione poco economica: 11 € solo andata e 16,50€ A/R. La comodità è che il viaggio dura solo 10 minuti.
Per raggiungere il castello, usare il Bus 150 o in alternativa la Teleferica del Montjuïc (in verde sulla mappa), che da Parc Montjuic, fa altre due fermate: Mirador e Castell, al prezzo di 14,20€ A/R

📌 Plaça d’Espanya
Questa piazza è stata costruita nel 1929 in occasione dell’Esposizione Internazionale. Si trova in un luogo di grande importanza storica: si dice infatti che la zona in passato venisse usata per le impiccagioni pubbliche, mentre oggi è un importante snodo del trasporto pubblico.
La piazza è circondata da edifici molto interessanti, come l’Arenas de Barcelona, un’ex arena per la corrida e le due vistose torri ispirate al campanile di San Marco di Venezia.

📌 Palau Nacional
Il Palau Nacional è un edificio neorinascimentale realizzato nel 1929 in occasione dell’Esposizione Universale ed ospita il Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC), principalmente dedicato all’arte catalana, dal Medioevo al XX secolo, ma ospita anche opere di artisti provenienti da altri paesi. Per arrivare al Palazzo si possono salire varie scalinate o usare le scale mobili e, una volta in cima, si vedrà bene la piazza sottostante e la Fontana del Montjuïc.

📌 Torre de telecomunicaciones e Stadio Olimpico
Dopo il Palau Nacional si può proseguire con la visita agli stadi delle olimpiadi del 1992 e della torre di telecomunicazione, progettata dall’ architetto e ingegnere spagnolo Calatrava. Essa rappresenta un atleta che tiene in mano la Fiamma Olimpica.

📌 Mirador de Miramar
Passando dai vari giardini, si può fare una bella passeggiata fino a raggiungere l’altro lato del Montjuïc, passando davanti alla Fundació Joan Miró, fino ad arrivare a un bel punto panoramico: il Mirador de Miramar, che affaccia sulla sottostante Barceloneta, sul quartiere Poble Sec e sul Parallel.

📌 Fontana magica di Montjuïc
Adesso è il momento di ridiscendere verso il punto di partenza, la Fontana Magica, progettata per l’EXPO di Barcellona del 1929, con un’illuminazione colorata e 2.600 litri d’acqua che la attraversano ogni secondo. Durante il giorno la fontana ha solo scopo ornamentale. La sera, invece, viene organizzato uno spettacolo (gratis) accompagnato anche dalla musica, sempre diversa. È diventata un’attrazione molto popolare tra i turisti, specie tra i bambini.
Bisogna andare presto per prendere posto per lo spettacolo, i cui orari cambiano di stagione in stagione. Nel mio caso, nel periodo tra il 1° aprile e il 31 maggio gli spettacoli si tenevano il giovedì, venerdì e sabato dalle 21:00 alle 22:00, con inizio ogni mezz’ora (alle ore 21:00 e 21:30).

Se si vuole vedere lo spettacolo, prima di assistere ci si potrebbe fermare prima nella vicina Carrer de Blai, una strada pedonale tipica, dove con pochi euro si può cenare con taps e pinchos.


Giorno 4

L’ultimo giorno, avendo a disposizione una mezza giornata, abbiamo visitato il bellissimo Parc della Ciutadella, il punto verde più grande della città, che si trovava proprio accanto al nostro albergo e, essendo ancora in tempo, siamo andate a dare un occhio al vecchio ospedale cittadino, che costituisce un vero complesso modernista, ad oggi visitabile.

📌 Parc de la Ciutadella
Il Parco della Ciutadella è il più grosso parco di Barcellona, oggi meta molto popolare tra i turisti. Dopo una storia secolare, fu utilizzato per l’Esposizione Universale del 1888, che gli ridette nuova vita. Si trova a soli 15 minuti dal Barri Gòtic, ma è un’oasi di pace dentro la città. Ospita giardini inglesi, serre, una cascata monumentale, musei e lo zoo di Barcellona. In mezzo al parco si trova anche una statua di un mammut e un laghetto dove è possibile noleggiare barchette.

📌 Arco di Trionfo
Costruito con la funzione di porta verso l’Esposizione Universale tenutasi a Barcellona nel 1888, da allora è divenuto un monumento rappresentativo della città. Si trova alla fine di un’ampia strada che parte dal Parco della Cittadella, dove si teneva l’Esposizione.

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Per raggiungere la prossima meta usare il bus 19
oppure la metro fino alla fermata Sant Pau – Dos de Maig, sulla linea L5
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📌 Hospital de la Santa Creu i de Sant Pau
L’’Hospital de Sant Pau, il vecchio ospedale di Barcellona, è stato progettato dall’architetto Lluís Domènech i Montaner e rappresenta uno degli esempi più importanti del Modernismo Català e il più grande complesso di architettura di questo genere. Nel 1997, il vecchio ospedale di Sant Pau, insieme al Palau de la Música Catalana (anch’esso progettato da Lluís Domènech i Montaner), è stato inserito nella lista dei patrimoni mondiali dell’UNESCO. Qualche anno fa è stato sottoposto a un’enorme ristrutturazione ed è ora possibile visitarlo, nonostante non sia molto turistico.
Io mi sono limitata a vederne la facciata principale dall’esterno, tuttavia per chi volesse visitare l’intero complesso il biglietto costa 16€


Ed ecco finito anche questo viaggio, si torna in aeroporto!

🍽️ MANGIARE A BARCELLONA
In Spagna di solito non si mangia mai male e Barcellona non è da meno, con il suo jamon iberico, pan con tomate, paella, crema catalana, churros e tantissimi altri piatti tipici. Potrete assaggiare tanti di questi piatti durante una tipica tapas, che potrete fare praticamente ovunque.

Ecco alcuni dei posti che voglio segnalarvi:
🍽️El Xampanyet – El Born
Tapas bar assolutamente autentico nel cuore di Barcellona. E’ un locale tipico e con una grande storia, con tapas superlative. Inoltre, il personale è simpaticissimo e vi farà divertire e vi intratterrà. Non vi pentirete assolutamente di questa esperienza, perchè mangerete sicuramente bene e vi divertirete altrettanto. Unica nota negativa è che è piccolino e sempre strapieno di gente e rischiate di fare una lunga fila se non arrivate presto, altrimenti invece che mettervi seduti accettate il posto al bancone per entrare prima. Nell’attesa della cena e durante il pasto, per chi vuole, vi porteranno degli ottimi bicchieri di Cava, lo spumante catalano. Dovete provare assolutamente due tipi di carne, eccezionali entrambe: la Pluma Ibérica, piatto tipico di questo bar servito con piccoli peperoni verdi, e il Lagarto.
🍽️Bormuth El Born
Altro bar di tapas, nel quartiere di El Born. Ci siamo trovate bene. Servono piatti tipici e c’è molta scelta, sia di carne che di pesce. Servono la tortilla di patate accompagnata con il tipico pan con tomate, entrambi ottimi.
🍽️Enrique Tomás – in tutta la città
Si tratta di una catena, distribuita su tutta Barcellona, in cui pranzare velocemente e a buon prezzo. Ci sono panini al jamon iberico di ogni tipo, con costi che variano in base al tipo di prosciutto scelto, ma sempre contenuti
🍽️ Mercat de la Boqueria – La Rambla
Che dire, è super famoso e, oltre che essere bello da vedere, vi potrete sbizzarrire con il cibo. Se volete stare comodi sedetevi in uno dei ristoranti allestiti nelle bancherelle, altrimenti il mio consiglio è di girare il mercato e mangiare un po’ in qua e un po’ in là, assaggiando tante cose diverse, dai salumi ai formaggi, dalle empanadas alla paella, fino al pesce servito in versione street food. Tutto ciò a cui potete pensare, probabilmente nel mercato della Boqueria c’è.
🍽️ Bar Bitàcora  – Barceloneta
Luogo informale, ma non fermarsi alle apparenze. Il cibo è ottimo e lo conferma il fatto che il luogo non è frequentato solo da turisti, ma anche da gente del posto.
➞ 🍽️Carrer de Blai – Poble Sec
In questo caso in realtà non si tratta di un luogo, ma di una strada pedonale, situata nel quartiere Poble Sec, in cui potrete fermarvi dopo aver visto il quartiere del Montjuïc. I vari locali sono tutti simili tra loro e oltre a servire le tipiche tapas, tutti questi locali sono famosi per i pinchos, praticamente i cicchetti veneziani, tipici crostini farciti con formaggio, pesce, carne o frutti di mare. Ognuno costa circa 1,50-2€.
🍽️Xurreria Laietana – Barri Gòtic/ El Born/ La Ribera
Una delle più famose e storiche Churrerie di Barcellona. Dovete entrare e assaggiarli, perchè come dicono in tanti abitanti del luogo, sono i più buoni della città, accompagnati da un’ottima cioccolata calda.
🍽️Brunells – El Born
Si tratta in questo caso di una pasticceria, i cui cornetti sono stati eletti i migliori di Spagna nel 2020. Io ho provato quello alla crema, super farcito!

Per quanto riguarda la paella, non sono andata a mangiarla perché generalmente servono la porzione per 2 persone e mia mamma non mangia pesce. Però, su consiglio di chi vive a Barcellona, segnalo il ristorante Elche, dove si dice si mangi un’ottima paella tradizionale e la Taverna El Glop, dove si può mangiarla anche nella versione al nero di seppia.


Città, Italia

Itinerario di 5 giorni a Napoli (e dintorni)

Io che ho girato tutto il mondo…
‘o sole ‘e Napule nun l’aggia maje truvate a nisciuna parte!

ROBERTO MUROLO

Se non siete ancora stati a Napoli, dovete organizzare assolutamente una visita della città al più presto, non ve ne pentirete. E’ decisamente una delle mie città preferite, un luogo in cui mi va di tornare almeno una volta all’anno. Napoli è una città piena di storia, di angoli da esplorare, di buon cibo in ogni via, una città fatta di sole e di mare, di ambulanti e di intrattenimento: insomma, a Napoli non vi mancherà proprio niente!

Ho visitato Napoli a MARZO 2022, in seguito alla vacanza estiva in Campania del 2021 a Ischia, Sorrento, Capri e Costiera, dopo la quale non potevo non recarmi nel capoluogo campano, che volevo godermi bene con una vacanza dedicata.

MUOVERSI CON I MEZZI A NAPOLI
Trasporto dall’aeroporto 🚐
Per chi arriva a Napoli con l’aereo esiste Alibus, una linea di autobus apposita che garantisce il collegamento diretto tra l’Aeroporto Internazionale di Napoli e il centro città, facendo delle fermate alla Stazione Centrale, al Porto e al terminal della Stazione Marittima. Il biglietto di questo servizio è acquistabile a bordo, presso le rivendite autorizzate (tabacchi, edicole, bar), presso gli ANM Point oppure online. Il costo dei biglietti del bus navetta è di 5€. Con la stessa cifra, oltre a “Alibus corsa singola” è possibile comprare “Unico Alibus”, valido per 90 minuti dalla prima convalida, che permette di effettuare un viaggio sul bus navetta Alibus e poi, se necessario, di proseguire utilizzando altri mezzi di trasporto gestiti dalle compagnie del Consorzio Unico Campania, all’interno dell’area urbana di Napoli.

Biglietti del bus per visitare la città
Costo del biglietto per corsa singola:
- €1,10 biglietto ANM (biglietti interni, anche metro)
– €1,30 biglietto EAV (biglietti extraurbani)
– €2,20 biglietto Trenitalia 
Costo abbonamento
– giornaliero € 3,50 sia con ANM che con EAV
– settimanale € 12,50 sia con ANM che con EAV

Scaricate l’app “Unico Campania” su Google Play o su App store per calcolare i percorsi, i prezzi e comprare i biglietti.

Biglietti TIC
Grazie al biglietto TIC (Ticket Integrato Campania) si può viaggiare all’interno dell’area di Napoli su tutti i mezzi di trasporto delle diverse aziende di trasporto locali (esclusa la linea Alibus) con un unico biglietto e senza la preoccupazione di dover acquistare titoli di viaggio diversi. Nel mio viaggio non ho mai avuto il bisogno di usare questo tipo di biglietto, comunque i prezzi sono:
– Corsa singola (durata 90 minuti): €1,60 
– Biglietto giornaliero: € 4,50 
– Abbonamento sette giorni: € 16,00 

Orari Metropolitana
La metropolitana è in funzione tutti i giorni dalle 6:00 alle 23:00 circa.

SOGGIORNARE A NAPOLI 🛌 
Per la vostra permanenza a Napoli vi consiglio di prenotare nei pressi di Via Toledo. Io mi sono trovata benissimo, con una stanza a pochi passi proprio dalla fermata metro Toledo: a dieci minuti da piazza del Plebiscito, in una via piena di negozi e servizi, i quartieri spagnoli a due passi e tantissimi ristoranti raggiungibili a piedi. Visitando la città mi è capitato di passare vicino alla camera anche non volendo, potendone approfittare per una pausa o per prendere o lasciare qualcosa. Da lì anche la sera sarete vicini a tutto e non dovrete avere le preoccupazioni dei mezzi o di trovarvi in zone marginali o poco sicure.


Giorno 1

Il primo giorno, dopo aver raggiunto la stazione centrale e poi l’albergo in metro ed effettuato il check-in, abbiamo visitato il quartiere di San Ferdinando, il famoso e movimentato centro della città. Si visita tutto a piedi e in non molto tempo, perché le tappe sono molto vicine tra loro (circa 1-2 ore a seconda del tempo che si dedica alla visita delle singole mete; noi ad esempio non siamo entrati da nessuna parte e abbiamo visto tutto da fuori).

📌Fermata metropolitana di Toledo
Toledo è una stazione della linea 1 della metropolitana di Napoli e secondo il quotidiano inglese “The Daily Telegraph” è la stazione della metropolitana più bella d’Europa. Per vedere l’interno bisogna arrivare alle scale mobili, comprando il biglietto quindi, a meno che non arriviate in metro a Toledo per raggiungere l’aeroporto una volta arrivati a Napoli, aspettate di dover prendere la metro per vedere questa particolare stazione della metro.
Toledo inoltre non è l’unica stazione della metropolitana da vedere, infatti tutta le fermate della linea 1 sono state progettate da famosi architetti e compongono le cosiddette “Stazioni dell’arte”. Tentate di vedere almeno Dante e Università.

📌 Galleria Umberto I
La galleria Umberto I è una galleria commerciale costruita a Napoli tra il 1887 e il 1890. È dedicata a Umberto I d’Italia, come omaggio al Re e in ricordo della sua generosa presenza durante l’epidemia di colera del 1884, che mostrò l’esigenza di un “risanamento” della città.

📌 Castel Nuovo (Maschio Angioino)
Castel Nuovo, chiamato anche Maschio Angioino o Mastio Angioino, è uno storico castello medievale rinascimentale fatto costruire nel 1266 da Carlo I d’Angiò ed uno dei simboli di Napoli. Il castello, che domina piazza Municipio, fa parte di un complesso in cui è situato anche il Museo Civico. In particolare, questo complesso fu costruito in una posizione strategicamente rilevante volta ad incrementare il sistema difensivo della città che era già composto dal Castel dell’Ovo, ormai ritenuto una struttura obsoleta, e da Castel Capuano, che si trovava in posizione poco strategica e lontana dal mare. Essendo il Castel dell’Ovo e il Castel Capuano fortezze già edificate anni prima, a questo nuovo complesso fu dato il nome di Castel Nuovo, per differenziarlo dalle altre due strutture.

📌 Teatro San Carlo
Il Real Teatro di San Carlo, è il teatro lirico di Napoli. Fondato nel 1737, è uno dei teatri d’opera più antichi d’Europa e del mondo ad essere tuttora attivo. È stato creato 41 anni prima del Teatro alla Scala di Milano e 55 anni prima del Teatro La Fenice di Venezia. Conta una vasta platea, cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo più un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico. Date le sue dimensioni, struttura e antichità è stato un modello per i successivi teatri d’Europa.

📌 Piazza del Plebiscito e Basilica di San Francesco di Paola
Questa maestosa piazza risalente al XIX secolo è forse il luogo più conosciuto di Napoli. I meravigliosi edifici del Palazzo Reale e della Chiesa di San Francesco di Paola si ispirano al Pantheon romano. La Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola, ubicata in piazza del Plebiscito, è considerata uno dei più importanti esempi di architettura neoclassica in Italia.

📌 Palazzo Reale
Alle spalle di Piazza del Plebiscito sorge il Palazzo Reale di Napoli, un edificio storico, prima residenza dei viceré spagnoli per oltre centocinquanta anni e poi ceduto nel 1919 da Vittorio Emanuele III di Savoia allo Stato. Ad oggi è adibito principalmente a polo museale ed è sede della biblioteca nazionale.


Giorno 2

Il secondo giorno ci siamo diretti verso il mare, abbiamo visto Castel dell’Ovo e poi abbiamo percorso il lungomare che ci ha portati fino al quartiere di Chiaia. Nel pomeriggio siamo andati sulla collina di Napoli, il Vomero, dove dall’alto si può ammirare il bellissimo panorama.

📌 Castel dell’Ovo e Borgo Marinari
In neanche mezz’ora si raggiunge da via Toledo Castel dell’Ovo, facendo una bella passeggiata sul mare. E’ il castello più antico della città di Napoli ed è uno degli elementi che spiccano maggiormente nel celebre panorama del golfo. Si trova tra i quartieri di San Ferdinando e Chiaia, di fronte a via Partenope. Dietro a Castel dell’Ovo è possibile visitare il Borgo Marinari, piccolo incrocio di vie pieno di bar e ristoranti in riva al mare.

📌 Lungomare Caracciolo
Percorrete una delle passeggiate più suggestive di Napoli. Lungo circa 4 km, inizia dal Borgo Santa Lucia e arriva alla fine di Via Caracciolo. Io l’ho percorsa dal Castello all’ingresso della Villa comunale, per circa 500 m. A parte la vista mozzafiato, rimarrete incantati dagli artisti di strada che accompagneranno la vostra passeggiata.

📌 Villa Comunale
Dopo la camminata lungomare, abbiamo fatto accesso alla Villa comunale, ovvero un vasto giardino piantato a lecci, pini e palme (anche se noi lo abbiamo trovato un po’ spoglio, vista la stagione) che si estende per oltre 1 km tra piazza della Vittoria e piazza della Repubblica, fiancheggiato dalla Riviera di Chiaia e da via Caracciolo.

📌 Piazza dei Martiri
Per ritornare in via Toledo siamo passati da questa piazza di Napoli che collega il mare con il quartiere di Chiaia, ad oggi considerato il quartiere alto-borghese della città partenopea.

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A questo punto da Chiaia si può tornare in appena 1 km di camminata verso via Toledo, passando da Piazza del Plebiscito, dove ci sono due modi per raggiungere il Vomero:
1. usare la “Funicolare centrale” di ANM da AUGUSTEO a FUGA (700 m da Castel Sant’Elmo) – corse ogni 10 minuti
2. usare la metro LINEA L1 da TOLEDO a VANVITELLI (700 m da Castel Sant’Elmo)
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📌Certosa di San Martino e Belvedere
La Certosa è costituita da ben due chiese, tre chiostri con giardini pensili, quattro cappelle e ben cento sale. Questo grande complesso ospita oggi il Museo Nazionale di San Martino. Oltre a questo, però, la Certosa e il suo Belvedere rappresentano uno dei punti panoramici più belli di Napoli. La veduta che si può ammirare da San Martino comprende una zona vastissima e da qua si ha una delle migliori prospettive di Spaccanapoli, un gruppo di vie che compone una linea che va a dividere la città.

📌Castel Sant’Elmo
Castel Sant’Elmo è un castello medievale, adibito a museo, che si trova sulla collina del Vomero nei pressi di San Martino a Napoli. Un tempo era denominato Paturcium e sorge nel luogo dove si ergeva, a partire dal X secolo, una chiesa dedicata a Sant’Erasmo. Per la sua importanza strategica, il castello è sempre stato un possedimento molto ambito: dalla sua posizione si può osservare tutta la città e il golfo. Fermatevi al castello per vedere da qua il tramonto, non ve ne pentirete!
Orari: fino alle 19:30 (ultimo ingresso alle 18:30)
Prezzo: intero 5€ o 2,50€ per ingressi dopo le 16

📌 Quartieri spagnoli
Dopo il rientro, in funivia o in metro, si torna in via Toledo, dalle cui traverse si accede ai famosi quartieri Spagnoli, dipinti per molti anni come un luogo da evitare, una delle zone più pericolose di Napoli. Per fortuna, negli ultimi anni, i Quartieri Spagnoli sono stati rivalutati e sono diventati una delle principali attrattive turistiche della città, un luogo fatto di vicoli stretti, di vestiti stesi al sole, piccole taverne, murales, tutti elementi che rappresentano al meglio l’anima di Napoli e dei napoletani. Perdetevi nei suoi vicoli e andate a vedere i giganteschi murales dedicati a Maradona e ad altri personaggi napoletani.


Giorno 3

Il terzo giorno è quello dedicato alla parte più antica di Napoli, il suo centro storico. Anche in questa giornata, non serve l’utilizzo dei mezzi, perché il centro è ben raggiungibile e una volta arrivati è tutto circoscritto.

📌 Piazza Dante
E’ una delle più importanti piazze di Napoli ed è situata nel centro storico della città, a 700 m dalla fermata metro di Toledo.

📌 Chiostro delle Clarisse o Chiostro Santa Chiara
Questo chiostro maiolicato, situato all’interno del Monastero Santa Chiara, rappresenta una delle architetture ed espressioni artistiche più celebri e note della città. È di origine trecentesca, ma fu ma modificato nel corso del Settecento da Domenico Antonio Vaccaro che rivestì la struttura e i pilastri con le oltre 30.000 maioliche policrome che lo han reso celebre.
Aperto dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 17.30 e la domenica dalle 10.00 alle 14.30 con l’ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
Costo biglietto: 6€

📌 Spaccanapoli
Spaccanapoli è la strada che interessa principalmente via Benedetto Croce e via Forcella, tagliando in linea retta la città di Napoli. Capirete meglio perché viene chiamata così guardandola da Castel Sant’Elmo, nella parte più alta della città. Questa via ha origini antichissime: è infatti uno dei tre decumani (quello più vicino al mare) in cui i romani, basandosi sulla costruzione greca, organizzarono la città.
Un giro per Spaccanapoli è un percorso lungo la millenaria storia della città: qui non ci sono solo i palazzi antichi, le chiese, ma anche le leggende e gli inconfondibili odori della cucina napoletana.

📌 Museo della Cappella Sansevero e Cristo Velato
La cappella Sansevero è tra i più importanti musei di Napoli. Si tratta di una chiesa, ad oggi sconsacrata, la cui fama è legata al Cristo Velato, una statua di Gesù a grandezza naturale, resa celebre soprattutto grazie alle leggende e ai misteri che circolano sulla sua storia. Secondo alcuni, pare che questa opera sia stata realizzata tramite un processo alchemico di marmorizzazione compiuto dal principe Raimondo di Sangro, famoso scienziato e alchimista che avrebbe insegnato all’autore dell’opera, Giuseppe Sanmartino, il processo di calcificazione del tessuto in cristalli di marmo alla base dell’effetto realistico del velo.
Consiglio di prenotare online il giorno prima per scegliere l’orario migliore per voi. Le fasce orarie prenotabili hanno una cadenza di 30 minuti, a partire dalle ore 9.00. La prenotazione è valida fino a 15 minuti dopo l’orario prescelto e indicato sul biglietto.
La chiesa è aperta tutti i giorni: 9.00 – 19.00, tranne il martedì.
Biglietto ordinario: € 8,00 + € 2,00 di diritti di prenotazione. Biglietto ridotto (da 10 a 25 anni): € 5,00 + € 2,00 diritti di prenotazione.

📌 Via San Gregorio Armeno
E’ una strada molto nota del centro storico di Napoli, celebre turisticamente per le botteghe artigiane di presepi e i numerosi souvenir.

📌Decumano maggiore (Via dei Tribunali)
Il decumano maggiore è un’arteria stradale del centro antico di Napoli e, insieme al decumano inferiore e al decumano superiore, una delle tre strade principali dell’antico impianto urbano greco. Qui si trovano moltissimi ristoranti, anche famosi, come la pizzeria Sorbillo e la pasticceria Capparelli dove dovete fermarvi ad assaggiare il babà.

📌 Duomo di Napoli (Cattedrale di Santa Maria Assunta)
Si tratta di una delle più importanti e grandi chiese della città, sovrapposizione di più stili che vanno dal gotico puro del Trecento fino al neogotico.

📌 Napoli sotterranea
Napoli Sotterranea è una tappa obbligata a Napoli. Si tratta di una serie di opere di grande ingegneria civile, lasciate a lungo in abbandono e oggi recuperate. Nella prima parte dell’escursione si visiteranno, a molti metri sottoterra, i resti del vecchio acquedotto greco-romano usato poi come difesa bellica durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre nella seconda parte si potrà esplorare, lungo le vie della città, ciò che è stato rinvenuto del Teatro Romano di Napoli, ad oggi facente parte di molte abitazioni del quartiere.
Non necessario prenotare obbligatoriamente.
Orario delle escursioni in italiano: ogni ora dalle 10 alle 18
Costo del biglietto: 10€
Durata del tour: 1h10 circa.


Giorno 4

Il quarto giorno è dedicato alla visita dei dintorni di Napoli, in particolare io ho scelto di vedere il Vesuvio e Posillipo.

📌ESCURSIONE SUL VESUVIO
Visto che avevo vari giorni, siamo usciti anche un po’ dalla città per visitare il cratere del Vesuvio, attività che volevo già fare in estate durante la precedente visita in Campania, ma non avevo trovato biglietti disponibili.

Intanto, come si arriva sul Vesuvio da Napoli?
Col bus diretto (linea 809) si impiegherebbero 1h30min di viaggio con partenza da Napoli Via Partenone alle ore 9 o alle 10: 15 oppure partenza da via Acton alle 9:12 o 10:12, con arrivo direttamente a Vesuvio quota 1000, punto di partenza dell’escursione. Il costo del biglietto è di 2,20 €.
Gli autobus peró non sono molto affidabili, quindi meglio passare all’alternativa, meno conveniente ma più sicura, che prevede di usare la Circumvesuviana, linea Napoli-Sorrento. Si prende il treno dalla Stazione di Napoli Centrale e si scende, dopo circa 20-25 minuti, alla fermata Ercolano Scavi (prezzo 2,20€). Da lì è possibile prendere il taxi o uno dei numerosi autobus privati che portano al Vesuvio facendo il biglietto all’info point appena usciti dalla stazione della Circumvesuviana (prezzo 10 € A/R e durata del viaggio circa 30 minuti).

La camminata è un po’ in salita, ma non eccessivamente impegnativa. Arrivati sul Vesuvio, ci siamo trovati davanti ad un bellissimo scenario: il cono da una parte, scavato al suo interno a causa del terremoto del 79 che lo ha abbassato di 450 m, ed il mare dall’altra, con una stupenda vista di Napoli e del suo golfo dall’alto, ma anche del golfo di Salerno fino a Sorrento e Capri davanti a noi.
Nonostante l’inverno, le temperature sul cratere erano molto alte ad eccezione delle folate di vento che rinfrescavano di molto l’aria.

Prenotare dal sito vesuviopark.vivaticket.it: è l’unico modo per comprare i biglietti, che spesso finiscono già con giorni d’anticipo (in estate soprattutto) e, in ogni caso, il cellulare non prende bene in prossimità del Vesuvio, quini acquistateli preventivamente. Durante la prenotazione va selezionata anche la fascia oraria desiderata (con cadenza ogni 10 minuti in estate e più di rado il resto dell’anno). L’ingresso è consentito da mezz’ora prima a un’ora dopo rispetto alla fascia oraria selezionata.
Gli orari per le visite al cratere sono: Gen – Feb – Nov – Dic 9:00 – 15:00/ Mar – Ott 9:00 – 16:00/ Apr – Mag – Giu – Set 9:00 – 17:00/ Lug – Ago 9:00 – 18:00
Per la visita servono circa 1h30 o 2h
Il biglietto costa 11€ o 9€ il ridotto (per i minori di 25 anni)

POSILLIPO
Dopo il vulcano, si passa di nuovo al mare e quale migliore località se non Posillipo?!

Dal Vesuvio a Posillipo: rientro con bus dell’andata fino a Ercolano Scavi e poi circumvesuviana fino alla Stazione Garibaldi, dove si può prendere la linea di treni M2 (gestita da Trenitalia) per arrivare fino a Mergellina (Posillipo) con un biglietto unico di 2,70€ metro+treno. Il rientro dal Vesuvio con l’autobus 809 diretto per Napoli sarebbe invece previsto per le 12.30 o 14:00 con arrivo alle 14:00 o 15:30 a piazza Sannazzaro-Napoli Piedigrotta situata a Posillipo.

📌 Belvedere di Sant’Antonio a Posillipo
Arrivati in stazione o in Piazza Sannazzaro, basta percorrere 800/900 m fino al Belvedere di Sant’Antonio, da dove si può ammirare tutto il panorama di Napoli, dal lungomare al Vesuvio. Per arrivarci abbiamo percorso le “13 discese”, da fare in salita per raggiungere il punto panoramico. Bastano pochi minuti.

📌 Palazzo Donn’Anna – Posillipo
Il palazzo Donn’Anna, situato all’inizio di via Posillipo, è un palazzo monumentale del XVII secolo, nonché uno dei più celebri palazzi di Napoli. Si trova direttamente a picco sul mare e ad esso sono legate molte leggende e misteri. Il palazzo fu realizzato nella prima metà del 1600 su volontà di Anna Carafa, moglie del viceré Ramiro Núñez de Guzmán, ma non venne mai terminato

Non dimenticatevi di provare la graffa, un dolce tipico, allo Chalet Ciro vicino a Piazza Sannazzaro, tornando indietro per riprendere la linea M2 che vi riporterà centro città.


Giorno 5

📌 Mercato della Pignasecca
L’ultimo giorno abbiamo impegnato la mattinata a goderci il sole di Napoli, con una passeggiata che ci ha portato tra le vie del pittoresco mercato della Pignasecca, situato nell’omonima piazza, nella zona dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Questo mercato, il più antico di Napoli, permette al visitatore di ammirare uno spaccato molto suggestivo e folkloristico della città in cui esposizioni di pesce, frutta, verdura, fritture e dolci tipici da consumare in strada si affiancano bancarelle di ogni genere, con capi d’abbigliamento, accessori e cd musicali, con prezzi molto accessibili.
Aperto tutti i giorni.

Dopo un ottimo pranzo ai Sapori della Pescheria azzurra, ovvero il ristorantino a fianco dell’omonimo banco del pesce, abbiamo ripreso i bagagli e salutato Napoli, per poi recarsi all’aeroporto con l’Alibus.


DEPOSITO BAGAGLI
Per godermi l’ultimo giorno in tranquillità e non prevedendo il mio albergo questo servizio, mi sono rivolta al Bar Gallo come deposito bagagli. E’ veramente comodo per chi alloggia in Via Toledo visto che si trova in Via Montecalvario 38a, a 20 Mt da Via Toledo e dalla fermata della metro Toledo. Il bar al momento del mio soggiorno era chiuso/in ristrutturazione, ma il proprietario è stato immediatamente contattabile al +39 3396666416, si trovava già in loco e molto rapidamente ci ha preso le valigie e ci ha consentito di lasciarle l’intera giornata a 5€ al pezzo, senza vincoli di orario. Abbiamo pagato alla riconsegna e non c’è stato da aspettare perché il gestore era sempre nei paraggi e contattabile facilmente.

🍽️ DOVE MANGIARE A NAPOLI
La risposta è, probabilmente, OVUNQUE.
Parliamo di cibo napoletano per ultima cosa, ma non per importanza. Mangiare male a Napoli penso che sia veramente difficile, quindi basta evitare i posti accalappia-turisti e, a parte quello, mangerete tanto, benissimo e il cibo rimarrà forse il più bel ricordo di questa città. Perché a Napoli il cibo è proprio un’attrazione: ci sono pietanze di ogni tipo, dolci in quantità, si può mangiare seduti al ristorante, in friggitoria, o passeggiando per strada. Ad ogni modo, probabilmente vi troverete a mangiare praticamente sempre, desiderosi di assaggiare nuovi piatti e di fare uno spuntino ovunque capiti. E i prezzi sono davvero bassi rispetto a quello che troviamo nel resto d’Italia.
Pizze, pizze fritte, babà, cuoppi, mozzarelle, parmigiana, pasta e patate, genovese, crocchè e sfogliatelle sono solo alcuni dei tipici piatti napoletani.
Abbiamo mangiato veramente bene ovunque, ma qua elencherò i posti che ho provato che non potete proprio perdervi:
🍽️ Trattoria da NennellaQuartieri spagnoli
Non potete perdervela perché mangiare da Nannella non significa solo cibo: è un’esperienza composta da balli, canti con i clienti e spettacoli improvvisati. C’è da divertirsi e da mangiar bene. Con un menù da 12€ si ha primo, secondo, contorno e caffè offerto. Non si prenota, semplicemente si lascia il nome all’arrivo e si viene chiamati dentro abbastanza velocemente anche quando c’è molta fila. Consiglio: pasta e patate.
🍽️ Donna Sofia – Chiaia
Provate i fritti e soprattutto la pizza fritta di Donna Sofia. Si può prendere il cibo da asporto oppure sedersi (indispensabile nel caso della pizza fritta, viste le dimensioni).
🍽️ Apoteca winey – Quartieri spagnoli
Localino tranquillo in una traversa di Via Toledo, che offre una buona proposta di vini e aperitivi e ottimi piattini da aperitivo in stile napoletano: parmigiana, mozzarelle, polpette, ecc.
🍽️ A cucina ra casa mia – San Ferdinando
Imperdibile! Vale la pena andare in questo ristorante anche solo per provare i mezzanelli alla genovese napoletana, una pasta composta da un sugo di cipolle bianche e carne di manzo cotte a bassa temperatura.
🍽️ Pasticceria Poppella – via Toledo
I fiocchi di neve (o nuvole) di Poppella sono un must delle cose che dovete assaggiare a Napoli. Si tratta di sofficissime brioche ripiene di crema al latte che non potete non amare. Oltre a quelle, Poppella offre altre mille specialità. Se avete la fortuna di averlo vicino all’albergo come me, avete un ottimo posto dove fare colazione ogni mattina. Il weekend potrebbe esserci una lunga fila per entrare. 
🍽️ Pasticceria Capparelli – centro storico
La pasticceria Capparelli è una pasticceria storica che si trova su via dei Tribunali, in cui si può mangiare un ottimo babà, uno dei più rinomati della città.
🍽️ Pizzeria Gino Sorbillo – centro storico
La pizza di Sorbillo è famosa ovunque: da una famiglia di pizzaioli è nata questa attività storica in Via dei Tribunali, che ormai vanta varie sedi non solo in altre città italiane, ma nel mondo. Anche qua, si lascia il nome all’ingresso e si attende di essere chiamati.
🍽️ Osteria della mattonella – Quartieri spagnoli/Chiaia
Se volete mangiare un’altra ottima genovese all’Osteria della mattonella siete nel posto giusto. Il locale è piccolo, ma molto accogliente. Provate anche la parmigiana di melanzane.
🍽️ Chalet Ciro – Posillipo
Locale a Posillipo famoso per le “graffe“, dolce tipico tipo ciambelle fritte ricoperte di zucchero. Oltre a questo, la proposta è ampissima, anche se il servizio un po’ lento.
🍽️ I sapori della pescheria azzurra – via Toledo/Quartieri Spagnoli
A fianco del banco del pesce della pescheria azzurra al Mercato della Pignasecca, si trova questo ristorantino di pesce dove è possibile mangiare cuoppi, primi patti ricchi e buonissimi oppure farsi cucinare tutto ciò che si trova sul bancone, cotto sul momento e servito ai tavoli.


Città, Europa

Itinerario di 4 giorni a Monaco di Baviera

Qui c’è l’Oktoberfest, chioschi con birra, clown, numeri da circo, concerto! Si va su giostre che ti catapultano nel vuoto. Dondolare grazie alla forza dei propri muscoli. È una tale noia.

Con quasi 1,5 milioni di abitanti, Monaco di Baviera è la terza città più grande della Germania, capitale della regione più ricca della Germania. Situata nel profondo sud della Germania, è detta scherzosamente “la città più settentrionale d’Italia” ed in effetti è molto amata dai turisti italiani, e non solo, specie per l’Oktoberfest, un evento unico al mondo con protagonista la birra tedesca: questo è senza dubbio la più grande attrazione turistica della capitale bavarese, che ogni anno si ripete nelle ultime due settimane di settembre e la prima di ottobre dal 1810.

Sono andata a Monaco di Baviera nell’ AGOSTO 2019, per Ferragosto, approfittando di qualche giorno di ferie e biglietti low-cost presi con non molto anticipo. Vista la stagione, il clima era caldo, ma indubbiamente Monaco è una delle poche città europee che si possono visitare in questo periodo senza morire di caldo, visto che raramente si raggiungono i 30°.

MUOVERSI CON I MEZZI A MONACO DI BAVIERA 🚉
Trasporto dall’aeroporto
L’Aeroporto è collegato al centro città tramite il servizio ferroviario suburbano, grazie a due linee di treni S-Bahn, S1 ed S8. La linea S1 passa nella zona a nord-ovest di Monaco, si ferma alla München Hbf (stazione centrale di Monaco), attraversa il centro città e giunge al capolinea alla stazione di Ostbahnhof.
La linea S8 invece, passa sempre per la München Hbf (stazione centrale) e il centro città, però passando dalla parte est di Monaco. Per raggiungere il centro città, non cambia molto: in entrambi i casi ci vorranno circa 40 minuti di viaggio. Entrambe le linee sono operative tutto il giorno ogni 20 minuti, di notte ogni 40 minuti.

Abbonamento ai mezzi pubblici
I mezzi a Monaco, specie la metropolitana, non sono molto convenienti: i prezzi variano dalle a seconda delle zone, ma i biglietti per corsa singola partono dai € 2,70. Il consiglio è quindi quello di acquistare in aeroporto la München City Tour Card, ovvero una card che comprende viaggi illimitati su tutti i trasporti pubblici (bus, metro e tram). La Card si può comprare alle macchinette automatiche, l’importante è ricordarsi di obliterare il biglietto al primo utilizzo, così che farà fede quella data per la validità della card. In più, la card offre sconti per tante attrazioni (tra cui lo stadio, l’Olympiapark, il Museo della Birra, il Palazzo Nymphenburg, ecc). Infine, include sconti sul prezzo di alcuni spettacoli e ristoranti.

Prezzi dei biglietti: l’abbonamento può essere fatto per la sola zona urbana della città oppure per l’intera rete di trasporti che comprende anche l’aeroporto e Dachau). Inoltre i biglietti possono essere acquistati per la singola persona oppure per i gruppi, particolarmente convenienti per le famiglie (il prezzo viene diviso per il numero di componenti, da 2 a 5 che siano e i bambini tra 6 e 14 anni valgono come metà).

Zona urbana:
1 giorno – 14,50€ singolo / 23,50€ biglietto di gruppo
2 giorni – 21,50€ singolo / 36,90€ biglietto di gruppo
3 giorni – 26,50€ singolo / 39,90€ biglietto di gruppo
4 giorni – 32,90€ singolo / 50,90€ biglietto di gruppo

Intera rete:
1 giorno – 24,50€ singolo / 37,90€ biglietto di gruppo
2 giorni – 35,90€ singolo / 57,90€ biglietto di gruppo
3 giorni – 44,90€ singolo / 61,90€ biglietto di gruppo
4 giorni – 53,50€ singolo / 80,90€ biglietto di gruppo

Si può vedere che già in coppia conviene di molto fare il biglietto per gruppi. Inoltre se volete vedere tutta la città e i dintorni ed è la prima volta che visitate Monaco di Baviera, meglio fare il biglietto per l’intera rete.

Per i miei giorni a Monaco di Baviera ho affittato un appartamento tramite airbnb.it, nei pressi della sede dell’Oktoberfest, il Theresienwiese. Questa zona costa meno di altre (ovviamente fuori dal periodo della Festa della Birra dove i prezzi salgono vertiginosamente) ed è comunque comoda perché si hanno fermate della metropolitana vicine e si è a 20 minuti a piedi dal centro e dalla piazza principale della città.


Giorno 1

Il primo giorno, non avendo molto tempo a disposizione, ho dedicato ciò che rimaneva del pomeriggio a vedere il Theresienwiese, ovvero la storica sede dove ogni anno si tiene l’Oktoberfest (già ad agosto si vedeva qualche preparativo) e il Maximiliansanlagen, un parco nella zona est della città.

📌 Theresienwiese
La scoperta di Monaco è partita dai dintorni dell’appartamento che avevo scelto, ma direttamente da un simbolo di Monaco, ovvero il Theresienwiese, lo spazio pubblico sede della Oktoberfest. Si tratta di uno spazio, chiamato dai bavaresi Wiesn, di 420.000m². Al suo interno è stato eretto un memoriale alle vittime dell’attentato terroristico avvenuto durante l’Oktoberfest del 1980.
Sempre aperto – gratis

📌 Statua della Bavaria
E’ una scultura di bronzo, collocata al confine del Theresienwiese, rappresentante una figura femminile che simboleggia la patrona della Baviera, la cosiddetta “Tellus Bavarica”.

📌 Maximilianstraße e Maximilianeum
Dopo aver preso la metropolitana (linea U4 o U5 da Theresienwiese fino a Lehel, circa 5 minuti di tragitto) si raggiunge la Maximilianstraße, la strada dello shopping di lusso di Monaco e una delle sue principali vie. La Maximilianstraße attraversa il fiume Isar e, tramite un ponte, porta al Maximilianeum, la sede del Parlamento bavarese sin dal 1949 (anche se era nato come edificio per far proseguire gli studi agli studenti meno abbienti) da parte del re Massimiliano II.

📌 Maximilians-anlagen
A seguire, si può visitare il Parco circostante, ovvero il Maximilians, una delle tante aree verdi della città, per una rilassante passeggiata adiacente al fiume Isar.


Giorno 2

Il secondo giorno l’ho dedicato alla scoperta del centro storico della città, pieno di palazzi e di edifici e della celeberrima Marienplatz. Le tappe sono state moltissime e magari con un po’ di tempo in più si riesce a dividerle e vederle con più calma (magari visitando qualcosa anche internamente, se lo si desidera), ma con tutta la giornata a diposizione e voglia di camminare si riesce a fare tutto, specie durante le lunghe giornate estive!

📌 Vecchio Giardino Botanico / Alter Botanischer Garten
Ci si avvicina al centro da questo parco che fino a due secoli fa fungeva da giardino botanico, ma che dopo la sua costruzione nel 1814, ha mantenuto questa funzione per soli 100 anni, per essere soppiantato dal Nuovo Giardino Botanico. Bellissima la Fontana del Nettuno.
L’ingresso è gratuito

📌 Palazzo di giustizia / Justizpalast
Questo splendido palazzo, che raggiunge un’altezza di 66 metri, è stato progettato in stile neo-barocco e attualmente funge da sede del Ministero della Giustizia bavarese. Nel 1905, il palazzo è stato ampliato mediante l’aggiunta di una nuova ala occidentale.

📌 Karlstor
Camminando per circa 400 m, si arriva nella Karlsplatz, anche conosciuta come Stachus, una grande piazza monacense. Il Karlstor è ciò che rimane di quello che un tempo era una delle mura cittadine di Monaco. Questo cancello gotico, uno dei tre rimasti, porta proprio nel vero centro storico della città. L’area circostante è sempre piena di persone, sia turisti che abitanti del luogo e offre un bello spaccato dell’atmosfera cittadina.

📌 Chiesa di San Michele / Sankt Michael
Questa chiesa gesuita contiene la tomba reale della dinastia Wittelsbach. Si dice che l’edificio monumentale sia la chiesa rinascimentale più grande all’infuori dell’Italia. La chiesa fu eretta in due fasi, prima e dopo il crollo della torre appena costruita, dopo il quale cominciarono dei secondi lavori che gli hanno dato l’aspetto che ha oggi.  
L’ingresso è gratuito

📌 Cattedrale di Nostra Signora / Frauenkirche
Questa chiesa svetta sul paesaggio della città ed è anche uno dei suoi monumenti più riconoscibili. La costruzione della chiesa, in stile gotico e rinascimentale, risale al XV secolo, per rimpiazzare una chiesa più vecchia che si trovava qui precedentemente. Le sue due impressionanti torri sono alte ognuna 99 metri anche se, curiosamente, la torre meridionale è di qualche centimetro più bassa della settentrionale. Se entrate, fare caso all’impronta su una delle mattonelle del pavimento. Si dice appartenga al diavolo in persona.   

📌 MARIENPLATZ, Municipio Nuovo / Neues Rathaus e Glockenspiel 
A questo punto è il momento di dirigersi verso la piazza principale della città, passando da Kaufingerstraße, una delle strade più affollate di Monaco e una delle principali vie dello shopping, piena di negozi e luoghi per turisti. Percorrendola, troveremo “Sitzender Keiler”, ovvero una Fontana del Porcellino, copia della più celebre situata a Firenze (i richiami al capoluogo toscano non finiscono qua, dopo vedrai anche il Residenz e il Feldherrnhalle!). Una volta attraversata tutta la via si arriva a Marienplatz, il cuore pulsante della città, che prende il nome dalla Colonna della Vergine posta al suo centro nel 1638. Un tempo questa piazza era un importante luogo di commercio: nel Medioevo si teneva infatti il mercato del sale e del grano, poi si tenne per molti anni un popolare mercato ortofrutticolo. Oggi, diventa particolarmente affollata durante il periodo natalizio, quando vengono allestiti mercatini di natale con molti negozi di regali e di vin brulé.

L’edificio più imponente della piazza è sicuramente il Neues Rathaus, sede del municipio e vero capolavoro neogotico. La sua facciata è riccamente decorata e raffigura anche la dinastia Wittelsbach. Accedendo, si arriva a una piattaforma di osservazione, senza bisogno di fare scale, che offre una meravigliosa vista della città e di Marienplatz.
Prezzo: 4€ per gli adulti

Nella torre del Nuovo Municipio si trova il Glockenspiel, ovvero il carillon più grande della Germania, una delle maggiori attrazioni della città. Tre volte al giorno, quando suonano le campane, viene realizzato un vero e proprio spettacolo con 32 statue e 43 campane che inscenano eventi storici della Baviera, incentrati su tre temi principali: il matrimonio, un torneo medioevale e un ballo.    
Il primo spettacolo del giorno comincia alle 11, seguito da una replica a mezzogiorno e (durante l’estate) da una alle 17.

📌 Municipio Vecchio / Altes Rathaus 
Sul lato orientale della Marienplatz, a pochi metri di distanza, sorge il vecchio e maestoso municipio, risalente al XIII secolo. Oggi è famoso per essere uno dei migliori punti d’osservazione della città. Ospita anche il Museo del giocattolo, con bambole, animali imbalsamati e trenini. Viene ancora utilizzata inoltre come sede di rappresentanza per importanti eventi, nonché per esigenze particolari del consiglio comunale o del sindaco.

📌 Chiesa di San Pietro / St. Peter
L’esistenza di questa chiesa risale all’VIII secolo (quando al posto della chiesa odierna c’era un monastero). Da allora essa venne restaurata e ricostruita diverse volte e per questo ne risulta un mix di diversi stili architettonici.

📌 Viktualienmarkt
Questo mercato all’aria aperta è tra i più popolari di Monaco e si estende per oltre 20.000 metri quadrati. Offre una vasta gamma di prodotti, dalla frutta fresca e le verdure fino al cibo tradizionale bavarese, come lo stinco di maiale con speck o formaggi. Il mercato si trova nel centro storico di Monaco e risale al XIX secolo, quando un mercato più antico (originariamente situato a Marienplatz) è stato trasferito qui a causa delle dimensioni ormai troppo ridotte. Durante la Seconda Guerra Mondiale è stato quasi distrutto, ma è riuscito a sopravvivere grazie alla sua popolarità tra gli abitanti del luogo.             
Orari di apertura (estivo): 09:00–20:00

📌 Quartiere Gärtnerplatz / Gärtnerplatzviertel
Se si desidera allungare un po’ il tragitto (sono circa 500 m di deviazione), si può arrivare in questo distretto cittadino che prende il nome dalla piazza Gärtnerplatz, che si trova proprio nel suo centro. È molto noto per la comunità LGBTQ+ che si è sviluppata qui fin dal 2012, concentrandosi intorno ai pub e ai bar per gay lungo Müllerstraße. Per i turisti più religiosi, c’è anche una chiesa cristiana e una sinagoga ebrea.

📌 Bier und Oktoberfestmuseum
Il museo della birra e dell’Oktoberfest è stato aperto nel 2005 nel più vecchio edificio della città, risalente al 1340. Al piano terra, troviamo illustrate la storia della birra e l’arte della produzione della birra. La storia dell’Oktoberfest, invece, è presentata al piano superiore. Al piano terra c’è anche una taverna per i più assetati.
Orario: 13:00–19:00 dal martedì al sabato – Biglietti 4€ adulti/2,50€ ridotto

📌 Hofbräuhaus
Questa birreria è una delle più antiche di Monaco, ma anche una delle più grandi, con una capacità di circa 2.000 posti. E’ una birreria molto tradizionale, con camerieri vestiti con costumi tipici, birra venduta in grandi boccali e menù a base di schnitzel e wurstel per pranzo. Sebbene sia stata inaugurata per la prima volta nel XVI secolo, la birreria che vediamo oggi è molto più recente, dato che gran parte della costruzione originale è andata distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Solo la sala della birra è sopravvissuta. La birreria ospita spesso concerti e altri spettacoli musicali e con un po’ di fortuna troverai musica bavarese tradizionale.

📌 Teatro Nazionale / Bayerisches Nationaltheater
Si tratta di uno dei cinque migliori teatri d’opera al mondo, gestito dalla compagnia Bavarian State Opera. L’edificio che possiamo vedere oggi è il terzo teatro costruito nello stesso punto, dopo la distruzione dei precedenti a causa di un incendio e di un bombardamento bellico. 

📌 Residenza di Monaco di Baviera / Residenz museum und Schatzkammer
Questo bellissimo palazzo meraviglioso è stato la residenza dei re bavaresi dal 1508 al 1918, mentre dal 1920 è aperto al pubblico come museo. Potete vedere una certa somiglianza con il Palazzo Pitti di Firenze, dopo il richiamo alla città già visto del Porcellino nella Kaufingerstraße. Se siete appassionati di storia prendetevi del tempo per entrare e visitare il palazzo (io non l’ho fatto anche per questioni di tempo) con le sue stanze decorate lussuosamente e le sue attrazioni principali: la Tesoreria e l’Antiquarium. La Tesoreria ospita i gioielli appartenenti alla dinastia Wittelsbach, mentre l’Antiquarium è la sua stanza più antica del Residenz Museum, che espone altrettanto antiche sculture.
Orari di apertura (estivi): 09:00–18:00 (ultimo ingresso alle 17:30) / Biglietti: 7€

📌 Odeonsplatz, Feldherrnhalle e Chiesa di San Gateano / Theatinerkirche
La Odeonsplatz è una delle piazze più belle di Monaco e la piazza “più italiana”, visto che i protagonisti della piazza sono la seicentesca Theatinekirche, ovvero una chiesa rappresentante il primo esempio di barocco italiano in Baviera, e la Feldherrnhalle, la copia ottocentesca della Loggia dei Lanzi di Firenze. Qui il 9 novembre 1923 avvenne il Putsch di Monaco, il fallito colpo di Stato col quale Hitler e i nazisti volevano prendere il potere.

📌 Hofgarten
L’Hofgarten è un giardino che fa parte del complesso architettonico della Residenza di Monaco di Baviera (trovandosi sul retro della stessa) e costituisce il prolungamento dell’Englischer Garten. il più grande parco della città. L’Hofgarten fu realizzato fra il 1613 e il 1617 secondo lo stile del giardino rinascimentale all’italiana, per volere del principe Massimiliano I. Oggi l’accesso principale al giardino si trova dal lato dell’Odeonsplatz.

📌 Cancelleria Statale Bavarese / Bayerische Staatskanzlei
Si tratta della sede del governatore dell’amministrazione bavarese. L’architettura è un misto tra antico e moderno visto che la cupola risale al 1905, mentre l’edificio vero e proprio che la circonda agli anni ’90.


Giorno 3

Il terzo giorno è stato dedicato inizialmente a un sito fuori dalla città, ma purtroppo tristemente famoso e visita immancabile se ci troviamo a Monaco di Baviera: il campo di concentramento di Dachau, a una trentina di km dalla città. Dopo questa visita c’è bisogno di un po’ di leggerezza e quale luogo migliore se non il Parco di Nymphenburg, con i suoi giardini e boschi. Per terminare in bellezza non può mancare una visita al Parco olimpico, che in estate organizza spesso eventi e manifestazioni.

📌 CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI DACHAU
Come raggiungere Dachau: con il treno suburbano linea S2 fino a Dachau (direzione Altomünster/Petershausen) e da qui in autobus fino al campo di concentramento con il bus 726 da Dachau Bahnhof a Dachau, KZ-Gedenkstätte, direzione Dachau, Saubachsiedlung. Tempo impiegato: circa 50 minuti. Biglietto incluso con la München City Tour Card.

Il campo di concentramento di Dachau fu il primo campo di concentramento nazista, aperto il 22 marzo 1933 su iniziativa di Heinrich Himmler. Iniziò così per Dachau un periodo drammatico che vide legato indissolubilmente il nome della città al campo di concentramento. Dachau servì da modello a tutti i campi di concentramento, di lavoro forzato e di sterminio nazisti eretti successivamente e fu la scuola d’omicidio delle SS che esportarono negli altri lager lo spirito di Dachau. Nel campo transitarono circa 200.000 persone e, secondo i dati del Museo di Dachau, 41.500 vi persero la vita.

Orario (estivo): 9-17
Gratis e senza prenotazione. Il sabato mattina, in estate, esiste la visita guidata in italiano a 3,50€ dalle 11:30 – durata di 2,5 ore. Altrimenti si può usufruire dell’audioguida allo stesso prezzo.

📌 NYMPHENBURG
Dopo aver ripreso il bus 726 e la linea S2 fino a tornare in città, si può raggiungere Nymphenburg. Questo parco, grande 180 ettari, circonda il palazzo che porta il suo stesso nome. In questo luogo di relax i visitatori possono passeggiare nei giardini e nella foresta del parco circostante. All’inizio era solo un piccolo giardino barocco di proprietà della famiglia reale, ma poi è stato allargato, con lavori proseguiti per quasi due secoli, fino a diventare un giardino panoramico con padiglioni, fontane e due laghi.
Orari di apertura (estivo): 06:00–21:30 (tra le 10 e le 12 e tra le 14 e le 16 le fontane sono attive). Gratis

Pagodenburg
Questo piccolo e curioso edificio si ispira all’architettura dell’Asia Meridionale. Se si dà un’occhiata all’interno, si troveranno decorazioni dei soffitti in stile indiano e pannelli in stile cinese.

Badenburg Pavillion – Si tratta di un edificio barocco, ispirato ai bagni turchi

● Amalienburg – Amalienburg è un padiglione di caccia in stile rococò, fatto costruire su commissione dell’imperatore Carlo VII, per la moglie Maria Amalia, grande appassionata di caccia.

● Castello di Nymphenburg
– Progettato dall’architetto italiano Agostino Barelli, il nome di questo palazzo barocco significa “Castello delle Ninfe“. La residenza serviva ai reali bavaresi come residenza estiva, mentre oggi è aperto al pubblico e ospita diversi musei storici. E’ già bellissimo vedere l’esterno e la sua struttura, ma per chi volesse visitare l’interno è possibile fare foto, ma non portare dentro gli zaini, che andranno eventualmente lasciati negli armadietti gratuiti disponibili nel palazzo.
Orari: 10-16 (orario invernale) e 10-18 (orario estivo da aprile a metà ottobre) Costo dei biglietti: sempre gratuito per i minorenni, 15€ per gli adulti (scontato a 12€ nel periodo invernale) con incluso il Museo delle carrozze. Sconto per chi presenta la carta trasporti.

📌PARCO OLIMPICOOLYMPIAPARK
Questo parco è un ricordo vivente delle Olimpiadi di Monaco del 1972. Oggi è un grande complesso che ospita strutture sportive, ma è anche sede di locali d’intrattenimento ed eventi, come cinema all’aperto, fuochi d’artificio o spettacoli come quello del Circe du Soleil. Ovviamente, vengono organizzati anche eventi sportivi (come partite di hockey su ghiaccio, di rugby e diverse corse e maratone). Sempre aperto

● Olympiaturm – immancabile la visita alla torre olimpica, una torre televisiva e allo stesso tempo uno di simboli della città del parco olimpico. E’ stata inaugurata 1968, è alta 291 metri e pesa 52mila tonnellate. Si tratta di un ottimo punto panoramico, infatti dalla sua piattaforma di osservazione, si può vedere l’intera città di Monaco. Per i più raffinati, la torre presenta anche un ristorante girevole a 181 metri d’altezza, dove è possibile provare creativi piatti premiati con una stella Michelin.
Orari: 9-00 (ultima salita dell’ascensore alle 23:30)
Biglietti: 9€ per gli adulti, 6€ fino a 16 anni e gratis per i minori di 6 anni (sconto con la carta trasporti)

● Olympiastadion – lo stadio è stato il sito principale delle Olimpiadi del 1972. Questa perla architettonica, la parte più illustre del complesso del Parco olimpico di Monaco, ora ospita diversi match sportivi e concerti all’aria aperta.
Lo stadio è stato costruito all’interno di un cratere lasciato da una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante le Olimpiadi, poteva contenere fino a 80.000 persone e, nonostante il numero sia sceso un po’ da allora, possono entrarci ancora più di 69.000 persone. Lo stadio è stato per anni, lo stadio di casa del Bayern Monaco, per poi nel 2005 essere chiuso definitivamente per lasciare spazio al nuovo stadio.
Orari di apertura : 09:00–20:00 (in estate) o 09.00-18:00 in inverno
Costo dei biglietti: 3,50€


Giorno 4

Ed eccoci all’ultimo giorno a Monaco di Baviera. Avendo abbastanza tempo, l’ho dedicato a visitare il bellissimo Englisher Garten e lo stadio della città, l’Allianz Arena. Per chi fosse invece appassionato di auto, ci sarebbe ancora da vedere il Museo BMW o, per gli amanti dell’arte, la Gliptoteca (alla quale ho dato solo uno sguardo da fuori).

📌 Gliptoteca
Si tratta del primo museo pubblico della città, costruito su incarico del monarca bavarese Ludwig I. Molto interessante per chi ama l’arte classica, vista la vasta collezione di sculture greche e romane. Per chi non vi entrasse come ho fatto io, è comunque consigliato ammirare la bellissima facciata neoclassica se vi doveste trovare nei pressi di questo edificio (io ci sono passata per raggiungere l’Englisher Garten, altrimenti consiglio di prendere direttamente i mezzi per raggiungere il giardino).

📌 ENGLISHER GARTEN
SI può raggiungere questo giardino attraverso i mezzi pubblici, scendendo alla fermata Universität (servita dalla linea U3 e U6) o a Lehel (linea U4 e U5).
Con i suoi 373 ettari, l’Englisher Garten di Monaco, o Giardino Inglese, è il polmone verde della città e uno dei più grandi parchi cittadini al mondo dopo Central Park a New York e Hyde Park a Londra. Inizialmente fu usato come giardino per i militari, per poi diventare il primo parco pubblico della Germania e, ben presto, il più amato della città. Al suo interno si trova di tutto: distese verdi per prendere il sole (c’è anche una zona per nudisti), lunghe ciclabili, ruscelli e il lago – Kleinhesseloher See – dove viene fatto anche il bagno, cascate famose per i numerosi surfisti amatoriali e non che tentano di “cavalcare l’onda” e numerose opere architettoniche, elencate qua sotto. Io ho visitato il giardino con il monopattino e ve lo consiglio!

● Sala da tè giapponese – questa graziosa sala da tè rappresenta un simbolo di pace e amicizia tra la Germania e il Giappone,  infatti è stata donata alla città di Monaco di Baviera dalla città di Saporo in Giappone, nel 1972. Ad oggi è possibile persino assistere ad una vera cerimonia del tè giapponese.

● Monopteros – Il Monopteros è un piccolo tempio aperto in stile greco-romano costituito da colonne disposte in cerchio. È stato costruito su una collina artificiale dalla quale i visitatori amano godersi la vista sul Giardino Inglese e sul panorama di Monaco.

● Chinesischer Turm – questa pagoda, alta 25 metri, è un luogo adorabile da visitare nel Giardino Inglese. E’ possibile prendersi una birra rinfrescante nella birreria all’aperto che circonda la struttura.

📌 ALLIANZ ARENA
Per raggiungere l’Allianz Arena, prendere la linea U6 fino a Fröttmaning, direzione Garching – Furschungszentrum.

L’Allianz Arena, nota anche come Fußball Arena München, è un impianto calcistico situato nel quartiere di Fröttmaning alla periferia settentrionale di Monaco di Baviera, in Germania. Di proprietà del Bayern Monaco, ospita le gare della squadra a partire dalla stagione 2005-2006. Inizialmente lo stadio era in comproprietà tra le due squadre più importanti di Monaco di Baviera, il Bayern Monaco e il Monaco 1860, che nel 2006 ha venduto le quote dello stadio in suo possesso al Bayern Monaco per 11 milioni di euro, continuando però a giocare nell’impianto fino al 2017.
Orari: 10-18 (eccetto in caso di partite in casa) – Costo dei biglietti: 12€ adulti/10€ studenti

Ed eccoci arrivati alla fine di questo viaggio!

Per arrivare in aeroporto, bisogna considerare circa 1 ora/1 ora e 10: prendere la linea U6 da Fröttmaning a Nordfriedhof, direzione Klinikum Grobhadern per 5 fermate, dopodichè prendere LH-bus da Nordfriedhof a München Flughafen.
In alternativa, prendere la linea U6 da Fröttmaning a Marienplatz e da qui linea S8 fino a Besucherpark.


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Città, Europa

Itinerario di 5 giorni a Londra

A bad day in London is still better
than a good day anywhere else

Una delle principali città metropolitane d’Europa, una capitale unica con i suoi bus rossi a due piani e i suoi notissimi monumenti come il Big Ben, London Eye, Tower Bridge e molti altri. Londra è il simbolo della multiculturalità, con più di 300 lingue parlate, ma è anche famosa per lo shopping, nonché per i suoi musei e per le aree verdi.

Il mio viaggio è avvenuto a FEBBRAIO 2017, mese un po’ freddo per visitare la capitale britannica, ma le basse temperature non tolgono fascino a questa bellissima metropoli. Avevo già visto Londra, in occasione di un paio di week-end nel corso di due vacanze-studio estive svolte in Inghilterra durante il liceo. Avevo potuto quindi visitare i suoi maggiori punti di interesse, ma non avevo mai fatto una vacanza completamente dedicata alla scoperta di Londra.

MUOVERSI CON I MEZZI A LONDRA
Trasporto dall’aeroporto ✈️ 
Se si arriva con l’aereo a Stansed, il modo più comodo per raggiungere la città dall’aeroporto, che dista circa 55 km, è utilizzare il treno “Stansted Express“. I treni sono molto frequenti, ogni circa 15 minuti (eccetto al mattino presto e nel pomeriggio dalle 16 alle 17, quando partono ogni 30 minuti). Dall’aeroporto si può raggiungere direttamente il centro di Londra in 47 minuti fino alla stazione di London Liverpool Street, vicino alla quale è possibile prendere varie linee della metro (Central, Circle, Hammersmith & City e Metropolitan) oppure, come ho fatto io, prendere l’altra linea del Stansted Express che in 36 minuti arriva fino alla fermata Tottenham Hale, a nord di Londra, sulla Victoria Line della metropolitana (che io avrei comunque dovuto prendere per raggiungere il mio appartamento). Per altre info e per comprare i biglietti thetrainline.com è il sito giusto!

Metropolitana 🚈 
A Londra vale davvero la pena camminare per godersi ogni angolo della città, ma ovviamente essendo una città così grande occorre utilizzare anche i mezzi pubblici. E a Londra ce ne sono di ogni tipo: bus, treni, taxi, ma il mezzo di trasporto che spesso risulta più comodo, veloce ed economico per visitare la città in qualche giorno è la metropolitana (The Tube). Con le sue 11 linee, attive dal mattino presto alla sera tardi (e nel week-end su alcune linee h24), ha una lunghezza di circa 400 km e risulta essere la metropolitana più antica del mondo.

Il consiglio è quello di acquistare la “Oyster card“, una tessera elettronica ricaricabile che può essere utilizzata non solo sulla metro, ma anche sui bus, tram, battelli e altri mezzi. Può essere usata anche per raggiungere la città dall’aeroporto.
Si pagano 5£ come cauzione, restituiti insieme all’eventuale credito residuo al momento della riconsegna. Con la Oyster Card si può pagare in modalità ”Pay as you go” (pagando ogni corsa singolarmente) e “Travelcard” (ovvero in abbonamento). Per soggiorni di 6-7 giorni conviene acquistare un abbonamento settimanale, mentre per soggiorni minori può essere usata la modalità Pay as you go, sfruttando il Daily Price Cap, ovvero un limite di spesa giornaliera (calcolato dalle 4 di mattina alle 3.59 del giorno dopo), superato il quale non verrà più accreditata alcuna spesa. I prezzi del biglietto cambiano, oltre che da zona a zona, anche in base agli orari di utilizzo dei mezzi: nelle ore di punta (peak), che vanno dal Lunedì al Venerdì dalle 6:30 alle 09:30 e dalle 16:00 alle 19:00 (esclusi i giorni festivi), il biglietto sarà più costoso.


SOGGIORNARE A LONDRA 🛌 
Per il mio soggiorno a Londra ho scelto un appartamento nel quartieri di Vauxhall con vista sul Tamigi, prenotato tramite airbnb.it. Il quartiere è tranquillo e ben servito e la sistemazione super comoda: dentro al complesso di appartamenti si trovano anche bar e altri luoghi dove mangiare, ma anche un supermercato e la stazione della metro a 2 minuti a piedi (fermata di Vauxhall, sulla Victoria line).


Giorno 1


Il primo giorno, dopo aver raggiunto la città ed effettuato il check-in, abbiamo visitato il quartiere di Westminster, forse il più noto di Londra, perché è proprio qua che si trovano i due maggiori simboli della città: il Big Ben e la ruota panoramica London Eye.
Una volta raggiunta la prima meta, il London Eye, il resto delle attrazioni si possono visitare senza prendere mezzi, a piedi. Le distanze a Londra non sono mai troppo contenute, ma le varie tappe sono tutte nella stessa zona e con tutto quello che c’è da vedere non vi accorgerete nemmeno di camminare.


📌 London Eye
Non ha bisogno di presentazioni: è una delle ruote panoramiche più alte al mondo, con i suoi 135 metri di altezza ed è stata l’attrazione più visitata di Londra degli ultimi 10 anni.
Io non sono salita a bordo di una delle 32 cabine, ma se volete farlo il biglietto ha un prezzo a partire dai 27€ e il giro completo dura circa 30 minuti.


📌 Westminster Bridge, Big Ben e Palace of Westminster
Proprio di fronte alla ruota sorge il Palazzo di Westminster, altro simbolo di Londra, che ospita le due Camere del Parlamento Britannico. La famosissima torre dell’orologio (Elizabeth Tower) contiene il Big Ben, soprannome dato alla campana più grande della torre. Vale la pena vederla di sera, quando le quattro facce dell’orologio si illuminano!


📌 Westminster Abbey
L’abbazia dove sono stati incoronati tutti i sovrani inglesi e nella quale sono stati celebrati molti matrimoni di membri della Famiglia Reale, tra i quali quello di William e Kate.


📌 10 Downing Street
Si tratta dell’indirizzo della residenza del Primo ministro del Regno Unito e la sede del governo del Regno Unito dove avvengono le riunioni del Gabinetto.


📌 St Jame’s Park
E’ il parco più antico di Londra, situato nei pressi di Buckingham Palace. Ospita un lago artificiale pieno di anatre e uccelli con vista panoramica sul London Eye.


📌 The Mall
E’ uno storico viale che collega Trafalgar Square a Buckingham Palace, costeggiando St Jame’s Park. E’ spesso utilizzato per cerimonie e altri importanti eventi pubblici.

📌 Green Park
Situato fra Hyde Park e St James’s Park, nei pressi del Palazzo di Buckingham, Green Park è uno dei Parchi Reali di Londra.


📌 Buckingham Palace
E’ la residenza ufficiale della Famiglia Reale Britannica dal 1837. Qui vive attualmente la Regina Elisabetta II. Da non perdersi il cambio della guardia, una cerimonia che si svolge presso l’ingresso principale, durante la quale le guardie reali sfilano accompagnate dalla musica di una banda.
Il Cambio della Guardia avviene ogni mattina alle ore 11:30, da maggio a giugno, mentre nel resto dell’anno si tiene ogni due giorni, salvo pioggia. La durata è di circa 45 minuti.


Giorno 2


Il secondo giorno abbiamo visitato il quartiere della City of London, il primo centro finanziario in Europa e uno dei primi nel mondo. Caratterizzato da grattacieli in vetro, nonostante il suo aspetto ultramoderno, è in realtà uno dei quartieri più antichi della città.

Per raggiungere la City basta recarsi con la metro grigia (Jubilee) o la nera (Northern) alla fermata London Bridge. Da qua io ho scelto di camminare tutto il giorno, per circa 10 km, ma se non ve la sentite potete sempre accorciare le distanze usando la metro gialla (Circle) o la verde (District line), anche se il mio consiglio è sempre quello di godersi ogni angolo di Londra.


📌 The Shard
Questo edificio, che caratterizza lo skyline di Londra, è stato inaugurato a luglio 2012 ed è il grattacielo più alto d’Europa, con i suoi 87 piani e 310 m d’altezza. Il palazzo offre una tra le viste panoramiche più belle di Londra, da un’altezza che è quasi il doppio di quella che si ha dal London Eye.
Unica pecca, il prezzo: il biglietto costa circa 40€ ed è prenotabile online.


📌 Tower Bridge
Il ponte più famoso di Londra, tra i suoi inconfondibili simboli. Si tratta di un ponte levatoio costruito in stile vittoriano e prende il nome dalla vicina Torre di Londra. Il Tower Bridge può anche essere visitato, infatti al suo interno esiste un museo permanente, il “Tower Bridge Exhibition” che permette di vedere come funzionava in passato il sistema di elevazione del ponte tramite una macchina a vapore prima e, successivamente, con sistema elettrico. Il costo per la visita è circa 12€ per gli adulti, 9€ per gli studenti e over 60 e 6€ per i bambini e ragazzi tra 5 e 15 anni.


📌 Tower of London
Si tratta di una fortezza, costruita durante il regno di Guglielmo I, utilizzata nei secoli come residenza reale, arsenale e prigione (anche la regina Anna Bolena fu rinchiusa qua).
Anche se io non l’ho fatto, può essere visitata internamente per vedere, tra le altre cose, i “Gioielli della Corona“, una vasta collezione di corone, spade e scettri.
Il biglietto costa circa 30€.


📌 30 St Mary Axe
Questo grattacielo alto 180 m, anch’esso situato nella City, è informalmente conosciuto come The Gherkin (“il cetriolo“).


📌 Sky Garden
La prossima volta che andrò a Londra, visiterò sicuramente questo grattacielo inaugurato nel 2014, invece di limitarmi a vederlo dall’esterno. Infatti, oltre la sua particolare forma a walkie-talkie, ciò che lo caratterizza è il suo giardino con vista panoramica situato agli ultimi tre piani del palazzo. La vista del “belvedere” si dice sia unica e, ancora meglio, è gratis: basta prenotare sul sito internet, ma con anticipo (anche di giorni) per assicurarsi un posto, altrimenti finirete come me, che non ho trovato posto (anche se ho rimediato con la vista dal Tate).
Gli orari di apertura sono da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 18:00 e il sabato e la domenica dalle 11:00 alle 21:00.

● London Bridge
Il London Bridge è uno dei ponti più antichi di Londra, visto che già al tempo dei romani nel 46 d.C. esisteva un ponte in questo luogo. E’ stato ricostruito più volte in legno, fino al completo cambiamento in cemento armato che lo ha portato all’aspetto attuale, di poco interesse architettonico. E’ spesso confuso con il Tower Bridge, sebbene abbia un aspetto molto meno moderno.


📌 Shakespeare’s Globe theatre
Si tratta di una riproduzione, molto fedele, del vecchio teatro in cui Shakespeare e la sua compagnia lavoravano. Il teatro originale fu costruito nel 1599 e distrutto da un incendio nel 1613. Nel 1970 iniziarono i lavori, terminati nel 1997, per ricostruire il teatro, tramite la documentazione disponibile, che ha permesso di ricostruire un edificio molto simile all’originale. Ad oggi, il Shakespeare’s Globe Theatre offre un’estesa programmazione da maggio a ottobre, proprio come ai tempi di Shakespeare.

📌 Tate Modern

La Tate Modern, che sorge in una ex centrale elettrica, è un museo di arte moderna internazionale, il più visitato al mondo. Inaugurato nel 2000, ospita opere di Picasso, Matisse e Andy Warhol nella mostra permanente; inoltre, accoglie ogni anno un programma di mostre temporanee.
Il museo è gratuito, come la maggior parte dei musei principali londinesi, eccetto che per le mostre temporanee. Si può prenotare il biglietto sul sito, pur non pagando, per assicurarsi il posto e non fare fila.
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18.


Non da meno è la terrazza panoramica, diretta sul Millenium Bridge e St Paul’s Cathedral, valida alternativa per chi, come me, non è riuscito a salire sullo Sky Garden.

📌 Millenium Bridge e St. Paul’s Cathedral
Il Millenium Bridge, posto in prossimità della Tate Modern Gallery, è un ponte sospeso ciclo-pedonale inaugurato nel 2000 che collega a nord con la Cattedrale di San Paolo.

Quest’ultima è la seconda cattedrale più grande del mondo, dopo la Basilica di San Pietro in Vaticano. Ha accolto d’importanti celebrazioni, come il funerale di Winston Churchill o il matrimonio del principe Carlo con Lady Diana.


Giorno 3


Il terzo giorno abbiamo visitato la cosiddetta West end, ovvero la zona centrale della capitale che racchiude alcune delle principali attrazioni turistiche, una miriade di negozi e il “Theatreland”, la terra dei teatri di Londra.

Per raggiungere la prima tappa, Admiralty Arch, abbiamo camminato 10 minuti fino alla fermata Nine Elms, dove abbiamo preso la linea nera (Northern) fino a Charing Cross. Da qui ho girato tutte le attrazioni e i quartieri a piedi (dipende se avete ancora voglia di camminare).


📌 Admiralty arch
L’Admiralty Arch è un enorme monumento posto all’ingresso del Mall, la strada che conduce a Buckingham Palace. Questa imponente struttura fu commissionata dal re Edoardo VII in ricordo di sua madre, la regina Vittoria.

📌 Trafalgar Square e National Gallery
Trafalgar Square è una delle piazze più frequentate del centro di Londra. Fu creata nel 1830 per commemorare la vittoria dell’armata britannica contro l’esercito spagnolo e francese nella Battaglia di Trafalgar. Ogni anno a Natale la piazza viene adornata con un abete addobbato ad albero di Natale donato dalla Norvegia come ringraziamento per l’aiuto della Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nella piazza sorge anche la National Gallery, il museo d’arte più importante di Londra e uno dei più famosi a livello internazionale, che attualmente conta più di 2.300 dipinti, di cui un terzo proviene da donazioni private. Il museo ha cambiato la sede varie volte, per adattare gli spazi al sempre maggior numero di opere. Tra le opere principali, I girasoli di Van Gogh, il Ritratto dei coniugi Arnolfini e i Bagnanti ad Asnières.
Il museo è aperto tutti i giorni (eccetto 1 gennaio e dal 24 al 26 dicembre), dalle ore 10:00 alle 18:00, il venerdì dalle 10 alle 21:00
Chiuso: 1 gennaio e dal 24 al 26 dicembre.
Il museo è gratis.


📌 Covent Garden Market
Il mercato coperto di Covent Garden, disposto su più piani, si trova nell’omonima piazza in una delle zone più eleganti e frequentate di Londra. Il mercato si trova nel quartiere artistico di Londra, ricco di giocolieri e artisti di strada, nonchè di importanti teatri, come la Royal Opera House.
Gli orari di Covent Garden sono: 8-18 dal lunedì al sabato e 11-16 la domenica.

📌 Soho
Soho è uno dei quartieri più caratteristici di Londra. Oltre la vita notturna che certamente caratterizza questo quartiere, è famoso anche per i numerosi ristoranti, pub e negozi. Soho è noto per essere il quartiere a luci rosse di Londra e al suo interno si trovano Chinatown e Piccadilly Circus.

📌 Chinatown

In Gerrard Street, in pieno quartiere di Soho, si trova la zona pedonale di Chinatown. Qui si tengono varie manifestazioni culturali per mantenere vive le antiche tradizioni: tra queste il Capodanno cinese che si celebra la domenica successiva al 23 gennaio.


📌 M&M’s world
Situato a Leicester Square, M&M’S Londra è il negozio di praline di cioccolato più grande del mondo, con oltre 3.200 mq suddivisi su quattro piani coloratissimi e pieni di M&M’S. Addirittura si possono far personalizzare, perfino con la propria faccia!


📌 Lego store
Di fronte a M&M’S in Leicester Square sorge il Lego Store più grande del mondo. Tra le più grandi costruzioni, risalta un enorme modello di oltre 200.000 mattoncini della torre del Big Ben tutto realizzato in Lego.


📌 Piccadilly circus
Piccadilly Circus è il luogo scelto da molti londinesi come punto d’incontro, per la sua posizione strategica. La piazza è nota per i suoi cartelli luminosi, anche se sfortunatamente io l’ho trovata durante questo viaggio durante il periodo in cui era tutto spento, causa lavori. Menomale che l’avevo già vista in passato, perché effettivamente senza luci perde tutto il suo fascino. Piccadilly Circus è uno dei luoghi più vitali di Londra e una delle principali zone di divertimento notturno della città. 

📌 Regent street
Situata nel cuore del West End londinese, Regent Street è una delle vie principali più note della capitale, soprattutto per lo shopping.


📌 Hamleys Toy Shop
Tra i negozi di Regent Street, spicca Hamleys, negozio di giocattoli di lunga storia, fino agli anni ’90 il più grande del mondo. Tra i suoi 7 piani, grande parte è dedicata ai Lego, infatti è proprio qua che sorge una riproduzione della Regina Elisabetta con il suo cane e una riproduzione della famiglia reale, tutto in mattoncini.


📌 Carnaby street
Questa strada è legata sopratutto agli Swinging Sixties, ovvero il periodo degli anni ’60 in cui questa città era un luogo cult che attirò migliaia di turisti.


📌 Oxford street
Lunga 2 km, questa via è probabilmente la più frequentata di Londra, conosciuta per essere la via commerciale più grande d’Europa. Qui troviamo le maggiori catene di negozi, come Zara, Primark e H&M.


Giorno 4


In questa giornata sono andata alla scoperta di uno dei simboli di Londra, Harrods, del quartiere di Notting Hill e di quello di Camden Town.

Ho raggiunto Harrods tramite la metro azzurra (Victoria) fino a Green Park e poi la metro blu (Piccadilly) fino a Knightsbridge. In questa giornata, essendo i tre quartieri molto lontani tra loro, ho fatto molto uso della metropolitana.


📌 Harrods
Harrods è conosciuto ovunque, è il centro commerciale più famoso di Londra, una vera e propria attrazione turistica. E’ anche un punto di riferimento importante per l’alta borghesia, che può permettersi articoli di lusso. La prima scala mobile del mondo venne installata a Harrods nel 1898. Ad oggi l’edificio conta 7 piani ed occupa un’intero isolato (sul tetto c’è anche una pista per elicotteri). Impossibile uscire senza un souvenir, magari con gli orsetti-simbolo di Harrods.

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Da Harrods ho preso la metro blu (Piccadilly) fino a Hammersmith e da qui ho raggiunto la fermata Hammersmith dove ho preso la metro gialla (Circle), in alternativa anche la rosa (Hammersmith & City) fino a Ladbroke Grove.
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📌 Notting Hill e Portobello Road
Il quartiere di Notting Hill, nella zona occidentale di Londra, è celebre soprattutto per il famoso film con Julia Roberts e Hugh Grant. Elegante e semplice, è un luogo perfetto dove camminare e perdersi tra le strade, ammirando le case color pastello e le varie botteghe. Fermatevi al mercato più famoso di Londra, Portobello Road Market, un mercato conosciuto soprattutto per l’antiquariato che si trova nell’omonima strada.
E’ aperto tutti i giorni (tranne a Natale e Santo Stefano) e particolarmente affollato il sabato (quando ci sono anche gli espositori d’antiquariato).

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Per raggiungere Camden Town da Notting Hill, basta prendere la linea rossa (Central) da Notting Hill Gate fino a Tottenham Court Road e da qui la linea nera (Northern) fino a Camden Town
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📌 Camden Town, Camden Market e Cyberdog
Cadmen Town è il quartiere alternativo di Londra, famoso per lo stile di vita alternativo dei suoi abitanti e frequentato ogni giorno da migliaia di turisti. Impossibile perdersi una visita in questo stravagante quartiere, dove si trovano per lo più negozi d’abbigliamento gotico o di tatuaggi e piercing. Alla visita di Camden Town bisogna dedicare almeno una mezza giornata, essendo una zona così grande e particolare che non riuscirete ad esplorare velocemente. Nonostante la stravaganza, non è una zona pericolosa, sebbene di notte diventi una zona poco raccomandabile. 

Camminando per Camden Town, ci si trova davanti a una grande scritta, “Camden Lock“: è l’ingresso di Camden Market, una delle attrazioni maggiori del quartiere e tra i più famosi mercati di Londra e sicuramente uno dei più grandi, aperto tutti i giorni con negozi all’aperto e indoor. Nel mercato si possono trovare prodotti interessanti per qualsiasi tipo di pubblico.

A Camden Town vi sono molti locali curiosi, come Cyberdog, un negozio di musica techno, abbigliamento cyber e fluorescente. Qui troverete DJ, ballerine, musica tecno a tutto volume, abbigliamento stravagante e un sexy shop al piano di sotto.


Giorno 5


L’ultimo giorno, prima di partire per l’aeroporto, abbiamo visitato l’area verde di Londra che ancora non avevamo visto: Hyde Park e il vicino Kensington.

Per raggiungere Hyde Park, da Vauxhall, ho preso la metro azzurra (Victoria) fino a Green Park e da lì la linea blu (Piccadilly) fino a Green Park corner.


📌 Hyde Park
E’ il parco più grande del centro di Londra, con i suoi 140 ettari d’estensione e anche il più antico visto che il terreno apparteneva in passato all’Abbazia di Westminster per poi essere aperto al pubblico nel XVII secolo. Ad Hyde Park si può camminare, andare in bici, prendere il sole (ci sono vari noleggi di sdraio), pattinare o fare un giro in barca a remi.


📌 Kensington Palace
Proseguendo per Hyde Park, si arriva al Kensington Palace, costruito nei giardini di Kensington. E’ stato la residenza della monarchia britannica fino a 200 anni fa. Hanno dimorato nel palazzo anche la principessa Diana dopo il divorzio e il principe Harry prima del matrimonio. Il palazzo nacque quando, nel 1689, Guglielmo III comprò una piccola porzione di Hyde Park e un antico casale, conosciuto come Nottingham, per trasformarli nei giardini e nel Palazzo di Kensington.


📌 Kensington Gardens
I giardini intorno al palazzo sono nati in una porzione dei terreni di Hyde Park, comprati da Guglielmo III. Sebbene fossero giardini reali, erano separati dagli spazi pubblici soltanto da un fosso e i londinesi potevano attraversarlo liberamente. Sono stati poi aperti al pubblico nel 1841, dopo il trasferimento della Regina Vittoria a Buckingham Palace.


Eccoci di ritorno in aeroporto: la linea rossa (Central) ci ha riportati direttamente alla stazione di Liverpool Street, dove è possibile riprendere lo “Stansted Express” per l’aeroporto di Stansed.


🍽️ MANGIARE A LONDRA
Londra non è esattamente famosa per la sua tradizione culinaria. Anche i prezzi non sono così convenienti nella capitale inglese.
Sicuramente dovrete provare almeno una volta il fish and chips, ovvero trancio di pesce pastellato e fritto, accompagnato da patatine anch’esse fritte.
Ciò che è positivo è che Londra è una città multiculturale, anche in termini di cibo, quindi potrete trovare ogni tipo di cucina internazionale e anche ogni tipo di catena di fast food per pranzi veloci e a prezzi più ragionevoli.

PASSAPORTO
Al momento del mio viaggio, nel 2017, mi è bastata la carta d’identità per andare a Londra, mentre a partire dal 1 ottobre 2021, serve il passaporto. Questa regola, entrata in vigore dopo la Brexit, è valida per tutto il Regno Unito, quindi Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
Attenzione anche al fatto che i controlli in Inghilterra sono molto rigidi!